Dott.ssa Isabella Salvia - Biologa nutrizionista

Dott.ssa Isabella Salvia - Biologa nutrizionista 1. Piani nutrizionali personalizzati.
2. Bioimpedenziometria per un' accurata valutazione della com

Qualcuno doveva pur dirlo
01/10/2025

Qualcuno doveva pur dirlo

“𝐋’𝐡𝐨 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐬𝐮 𝐆𝐨𝐨𝐠𝐥𝐞, 𝐠𝐧𝐞̀ 𝐠𝐧𝐞̀”: 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐧𝐨𝐧 𝐛𝐚𝐬𝐭𝐚!
Internet è uno strumento formidabile per informarsi, ma non è un sostituto della valutazione o diagnosi clinica. La pratica sanitaria richiede, tra l'altro e a vari livelli, integrazione di semeiotica, fisiopatologia, linee guida, giudizio clinico, esami strumentali con elettromedicali, 𝐞𝐬𝐩𝐞𝐫𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐢𝐫𝐞𝐭𝐭𝐚 e condivisa con i colleghi e capacità di pesare benefici, rischi e preferenze del paziente. Un motore di ricerca restituisce risultati, non diagnosi: 𝐥𝐚 𝐝𝐢𝐟𝐟𝐞𝐫𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐞̀ 𝐬𝐨𝐬𝐭𝐚𝐧𝐳𝐚, 𝐧𝐨𝐧 𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚.

𝐃𝐨𝐯𝐞 𝐧𝐚𝐬𝐜𝐨𝐧𝐨 𝐠𝐥𝐢 𝐞𝐫𝐫𝐨𝐫𝐢 (𝐫𝐚𝐫𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐧 𝐛𝐮𝐨𝐧𝐚 𝐟𝐞𝐝𝐞)

- 𝐁𝐢𝐚𝐬 𝐜𝐨𝐠𝐧𝐢𝐭𝐢𝐯𝐢: effetto “ancoraggio” (si parte da un’idea e tutto il resto la conferma), “availability” (si ricordano i casi più eclatanti), “confirmation bias”.

- 𝐄𝐪𝐮𝐢𝐯𝐨𝐜𝐢 𝐬𝐢𝐧𝐭𝐨𝐦𝐚𝐭𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐜𝐢: gli stessi sintomi (cefalea, astenia, bruciore epigastrico) corrispondono a decine di cause con probabilità diverse.

- 𝐀𝐬𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐜𝐥𝐢𝐧𝐢𝐜𝐨: storia personale, farmaci assunti, comorbidità, esami già eseguiti.

- 𝐆𝐞𝐫𝐚𝐫𝐜𝐡𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐞𝐯𝐢𝐝𝐞𝐧𝐳𝐞 𝐢𝐠𝐧𝐨𝐫𝐚𝐭𝐚: blog, forum e testimonial non valgono quanto linee guida e revisioni sistematiche e il giudizio del professionista sanitario.

- 𝐀𝐥𝐠𝐨𝐫𝐢𝐭𝐦𝐢 𝐞 𝐒𝐄𝐎: ciò che appare in alto non è necessariamente ciò che è più vero, ma spesso ciò che è più ottimizzato o sponsorizzato.

𝐑𝐢𝐬𝐜𝐡𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐫𝐞𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥 “𝐟𝐚𝐢-𝐝𝐚-𝐭𝐞” 𝐬𝐚𝐧𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢𝐨

𝟏) 𝐑𝐢𝐭𝐚𝐫𝐝𝐨 𝐝𝐢𝐚𝐠𝐧𝐨𝐬𝐭𝐢𝐜𝐨/𝐯𝐚𝐥𝐮𝐭𝐚𝐭𝐢𝐯𝐨: ad es. trattare “gastrite” con rimedi trovati online quando è un’ulcera H. pylori o, peggio, un sanguinamento occulto.

𝟐) 𝐒𝐨𝐭𝐭𝐨𝐬𝐭𝐢𝐦𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐬𝐞𝐠𝐧𝐚𝐥𝐢 𝐝’𝐚𝐥𝐥𝐚𝐫𝐦𝐞 (“𝐫𝐞𝐝 𝐟𝐥𝐚𝐠𝐬”): ad es. dolore toracico, dispnea ingravescente, febbre persistente, deficit neurologici acuti, sangue nelle feci/urine, calo ponderale inspiegato, dolore addominale con rigidità. Questi non si gestiscono con Google.

𝟑) 𝐎𝐯𝐞𝐫𝐝𝐢𝐚𝐠𝐧𝐨𝐬𝐢 𝐞 𝐨𝐯𝐞𝐫𝐭𝐫𝐞𝐚𝐭𝐦𝐞𝐧𝐭: esami inutili, “etichette” a vita, ansia iatrogena.

𝟒) 𝐈𝐧𝐭𝐞𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐟𝐚𝐫𝐦𝐚𝐜𝐨-𝐢𝐧𝐭𝐞𝐠𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞/𝐚𝐥𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨: ad es.

- Iperico ↔ anticoagulanti/antiepilettici/anticoncezionali (riduce efficacia).

- Pompelmo ↔ statine, calcio-antagonisti (aumenta concentrazioni).

- Ginkgo/omega-3/curcuma ad alto dosaggio ↔ anticoagulanti/antiaggreganti (rischio sanguinamento).

- Liquirizia ↔ diuretici/antipertensivi (ipokaliemia, ipertensione).

- Vitamina K ↔ warfarin (antagonismo).

𝟓) 𝐓𝐨𝐬𝐬𝐢𝐜𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐚 “𝐧𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚𝐥𝐞”: non è sinonimo di innocuo

𝟔) 𝐃𝐢𝐞𝐭𝐞 “𝐦𝐢𝐫𝐚𝐜𝐨𝐥𝐨𝐬𝐞”: ad es. chetogeniche improvvisate copiate e non personalizzate o contestualizzate o non adattate alla patologia pre-esistente, digiuni prolungati, protocolli estemporanei per patologie complesse: rischio chetoacidosi, ipoglicemie, sarcopenia, disturbi elettrolitici.

𝟕) 𝐏𝐫𝐨𝐜𝐞𝐝𝐮𝐫𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐭𝐞𝐫𝐢𝐥𝐢 / 𝐝𝐢𝐬𝐩𝐨𝐬𝐢𝐭𝐢𝐯𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐜𝐞𝐫𝐭𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐭𝐢 (𝐧𝐨𝐧 𝐞𝐥𝐞𝐭𝐭𝐫𝐨𝐦𝐞𝐝𝐢𝐜𝐚𝐥𝐢): ad es. infezioni, ustioni, allergie da contatto.

𝟖 )𝐅𝐮𝐫𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐝𝐚𝐭𝐢 𝐬𝐚𝐧𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢: app e siti non conformi al GDPR che profilano sintomi e terapie.

𝟗) 𝐂𝐨𝐬𝐭𝐢 𝐨𝐜𝐜𝐮𝐥𝐭𝐢 𝐞 𝐭𝐫𝐮𝐟𝐟𝐞: test inutili (intolleranze “kinesiologiche”, “bioresonanza”), abbonamenti a “percorsi” senza fondamento.

𝟏𝟎) 𝐂𝐲𝐛𝐞𝐫𝐜𝐡𝐨𝐧𝐝𝐫𝐢𝐚: escalation d’ansia alimentata dalla lettura di scenari catastrofici.

𝐂𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨𝐢𝐧𝐝𝐢𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐚𝐥𝐥’𝐚𝐮𝐭𝐨𝐠𝐞𝐬𝐭𝐢𝐨𝐧𝐞: 𝐞̀ 𝐮𝐧 “𝐧𝐨” 𝐞̀ 𝐬𝐞𝐜𝐜𝐨!

- Gravidanza e allattamento.

- Età pediatrica e geriatrica.

- Politerapia o patologie croniche multiple (cardiopatie, insufficienza renale/epatica, diabete, epilessia, oncologia).

- Immunodeficienze o terapie immunosoppressive.

- Sintomi d’esordio acuto o “red flags” (vedi sopra).

- Pre-operatorio e post-operatorio.

- Disturbi del comportamento alimentare: l’autogestione peggiora il quadro.

𝐏𝐬𝐞𝐮𝐝𝐨𝐬𝐜𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚: 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐞𝐫𝐥𝐚 𝐢𝐧 𝟏𝟎 𝐬𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐢

- Promette “risultati garantiti” o “cura universale”.

- Cita un singolo studio o “scoperta rivoluzionaria” ignorando il resto.

- Usa linguaggio tecnico fumoso per mascherare il vuoto.

- Presenta testimonianze al posto di dati.

- Demonizza la medicina (“big pharma”) e vende subito un prodotto "naturale".

- Non dichiara conflitti d’interesse.

- Non fornisce dosaggi, durata, criteri di esclusione, eventi avversi.

- 𝐄̀ 𝐢𝐦𝐦𝐮𝐧𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐟𝐚𝐥𝐬𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞: 𝐬𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐟𝐮𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚, “𝐥𝐨 𝐡𝐚𝐢 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐦𝐚𝐥𝐞”.

𝐐𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐆𝐨𝐨𝐠𝐥𝐞, 𝐢 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥 𝐨 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐧𝐞𝐭 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐚𝐢𝐮𝐭𝐚𝐫𝐞 (𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐮𝐬𝐚𝐫𝐥𝐢 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐟𝐚𝐫𝐬𝐢 𝐦𝐚𝐥𝐞)

- 𝐎𝐛𝐢𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐨: informarsi per partecipare alla decisione clinica, non per sostituirla.

- 𝐃𝐨𝐯𝐞 𝐜𝐞𝐫𝐜𝐚𝐫𝐞: siti istituzionali e società scientifiche, Associazioni di professionisti (Ministero, ISS, OMS; società europee/italiane di specialità, etc), database educativi universitari.

- 𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐜𝐞𝐫𝐜𝐚𝐫𝐞: aggiungere “linee guida”, “position statement”, “scheda tecnica”, “consenso informato”. Usare site:.gov .int .edu quando possibile.

- 𝐕𝐞𝐫𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚 𝐫𝐚𝐩𝐢𝐝𝐚: chi scrive? quale livello di evidenza? ci sono limiti e rischi dichiarati? è chiara la platea a cui si rivolge?

- 𝐀𝐧𝐧𝐨𝐭𝐚 𝐝𝐨𝐦𝐚𝐧𝐝𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐬𝐢𝐭𝐚: sintomi, durata, fattori scatenanti, terapie provate, obiettivi personali.

𝐃𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐫𝐢𝐜𝐞𝐫𝐜𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐮𝐫𝐚: 𝐮𝐧 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐨𝐫𝐬𝐨 𝐢𝐧 𝟓 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐢

𝟏) 𝐒𝐢𝐧𝐭𝐨𝐦𝐢 → 𝐭𝐫𝐢𝐚𝐠𝐞: controlla le “red flags”. Se presenti, accesso medico immediato.

𝟐) 𝐈𝐧𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐚𝐟𝐟𝐢𝐝𝐚𝐛𝐢𝐥𝐞: leggi schede istituzionali e linee guida della patologia sospetta.

𝟑) 𝐕𝐢𝐬𝐢𝐭𝐚/𝐯𝐚𝐥𝐮𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐥𝐢𝐧𝐢𝐜𝐚: porta diario sintomi, farmaci, integratori, referti.

𝟒) 𝐃𝐞𝐜𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐢𝐯𝐢𝐬𝐚: Il professionista sanitario e il paziente valutano benefici, rischi, alternative, incertezze.

𝟓) 𝐅𝐨𝐥𝐥𝐨𝐰-𝐮𝐩: monitoraggio, eventuali aggiustamenti, segnalazione degli eventi avversi.

“𝐑𝐞𝐠𝐨𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝟑𝐒” 𝐩𝐞𝐫 𝐩𝐚𝐳𝐢𝐞𝐧𝐭𝐢 (𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢𝐬𝐭𝐢)

- 𝐒𝐨𝐫𝐠𝐞𝐧𝐭𝐞: chi pubblica? istituzione, società scientifica, rivista peer-reviewed, banca dati?

- 𝐒𝐭𝐮𝐝𝐢: quanti, di che qualità, su che popolazione, con quali esiti clinicamente rilevanti?

- 𝐒𝐜𝐨𝐩𝐨: informare o vendere? c’è trasparenza su limiti e conflitti?

𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐚 𝐯𝐢𝐬𝐢𝐭𝐚 𝐝𝐚𝐥 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢𝐬𝐭𝐚 𝐬𝐚𝐧𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢𝐨 (𝐜𝐡𝐞𝐜𝐤𝐥𝐢𝐬𝐭 𝐩𝐫𝐚𝐭𝐢𝐜𝐚)

- Elenco farmaci e integratori (dose, orario, motivo).

- Allergie/intolleranze note.

- Comorbidità e interventi pregressi.

- Eventuali diagnosi patologica remota e prossima

- Diario dei sintomi (inizio, frequenza, fattori scatenanti/lenitivi).

- Diario alimentare

- Obiettivi (ridurre dolore, dormire meglio, tornare al lavoro).

- Domande emerse leggendo online: è il modo giusto per far fruttare la ricerca, non per sostituire la visita.

𝐌𝐞𝐬𝐬𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐚𝐢 𝐜𝐨𝐥𝐥𝐞𝐠𝐡𝐢
𝑉𝑖𝑒𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑛𝑒𝑡 𝑒̀ 𝑖𝑛𝑢𝑡𝑖𝑙𝑒. 𝐼𝑛𝑐𝑎𝑛𝑎𝑙𝑎𝑟𝑙𝑜 𝑒̀ 𝑑𝑜𝑣𝑒𝑟𝑜𝑠𝑜: 𝑎𝑠𝑐𝑜𝑙𝑡𝑜 𝑎𝑡𝑡𝑖𝑣𝑜, 𝑑𝑒𝑏𝑢𝑛𝑘𝑖𝑛𝑔 𝑐𝑜𝑛 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑜, 𝑚𝑎𝑡𝑒𝑟𝑖𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑖 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑒𝑔𝑛𝑎𝑟𝑒 (𝑠𝑐ℎ𝑒𝑑𝑒, 𝑙𝑖𝑛𝑘 𝑖𝑠𝑡𝑖𝑡𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑖), 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑐𝑟𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑐ℎ𝑖𝑎𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑟𝑖𝑠𝑐ℎ𝑖 𝑒 𝑠𝑒𝑔𝑛𝑎𝑙𝑖 𝑑’𝑎𝑙𝑙𝑎𝑟𝑚𝑒 𝑠𝑐𝑟𝑖𝑡𝑡𝑖 𝑛𝑒𝑟𝑜 𝑠𝑢 𝑏𝑖𝑎𝑛𝑐𝑜.𝑬̀ 𝒄𝒐𝒔𝒊̀ 𝒄𝒉𝒆 𝒔𝒊 𝒅𝒊𝒔𝒊𝒏𝒏𝒆𝒔𝒄𝒂 𝒊𝒍 𝒎𝒂𝒓𝒌𝒆𝒕𝒊𝒏𝒈 𝒕𝒓𝒂𝒗𝒆𝒔𝒕𝒊𝒕𝒐 𝒅𝒂 𝒔𝒄𝒊𝒆𝒏𝒛𝒂.

𝐆𝐨𝐨𝐠𝐥𝐞/𝐢 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥/𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐧𝐞 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐨𝐧𝐨, 𝐚 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐞, 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐦𝐚𝐩𝐩𝐚; la clinica è il territorio. La mappa è utile, ma se la scambi per il territorio 𝐭𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐝𝐢—e a volte ti fai male. Informarsi è sano, 𝐚𝐮𝐭𝐨𝐝𝐢𝐚𝐠𝐧𝐨𝐬𝐭𝐢𝐜𝐚𝐫𝐬𝐢 𝐧𝐨. Affidiamoci alla competenza, pretendiamo trasparenza, 𝐧𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐬𝐞𝐮𝐝𝐨𝐬𝐜𝐢𝐞𝐧𝐳𝐞 e sì alle decisioni condivise, documentate e monitorate. 𝐒𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞!

“𝑼𝒏 𝒄𝒍𝒊𝒄𝒌 𝒏𝒐𝒏 𝒔𝒂𝒍𝒗𝒂 𝒍𝒂 𝒗𝒊𝒕𝒂 𝐞 𝐥𝐚 𝐬𝐚𝐥𝐮𝐭𝐞 : 𝒍𝒐 𝒇𝒂 𝒍𝒂 𝒄𝒐𝒎𝒑𝒆𝒕𝒆𝒏𝒛𝒂 𝒅𝒊 𝒄𝒉𝒊 𝒉𝒂 𝒔𝒕𝒖𝒅𝒊𝒂𝒕𝒐 𝒂𝒏𝒏𝒊 𝒑𝒆𝒓 𝒑𝒓𝒆𝒏𝒅𝒆𝒓𝒔𝒆𝒏𝒆 𝒄𝒖𝒓𝒂. 𝑵𝒐𝒏 𝒄’𝒆̀ 𝒂𝒍𝒈𝒐𝒓𝒊𝒕𝒎𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒔𝒐𝒔𝒕𝒊𝒕𝒖𝒊𝒔𝒄𝒂 𝒍’𝒂𝒓𝒕𝒆 𝒅𝒊 𝒃𝒊𝒍𝒂𝒏𝒄𝒊𝒂𝒓𝒆 𝒔𝒂𝒍𝒖𝒕𝒆, 𝒄𝒊𝒃𝒐 𝒆 𝒑𝒆𝒓𝒔𝒐𝒏𝒂.”

📚 𝐁𝐢𝐛𝐥𝐢𝐨𝐠𝐫𝐚𝐟𝐢𝐚 𝐬𝐞𝐥𝐞𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐭𝐚 𝐢𝐧 𝐡𝐞𝐚𝐥𝐭𝐡 𝐦𝐢𝐬𝐢𝐧𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐭𝐢𝐨𝐧 che mette in evidenza 2 aspetti fondamentali:
𝟏) 𝐈𝐥 𝐫𝐢𝐬𝐜𝐡𝐢𝐨 di affidarsi a fonti non qualificate (Google, forum, social) per diagnosi e terapie.

𝟐) 𝐋𝐚 𝐧𝐞𝐜𝐞𝐬𝐬𝐢𝐭𝐚̀ di una mediazione professionale, soprattutto in nutrizione, dove diete “miracolose” possono risultare dannose o addirittura pericolose.

- Swire-Thompson B, Lazer D. Public Health and Online Misinformation: Challenges and Recommendations. Annu Rev Public Health. 2020;41:433-451. doi:10.1146/annurev-publhealth-040119-094127

- Cuan-Baltazar JY, et al. Misinformation of COVID-19 on the Internet: Infodemiology Study. JMIR Public Health Surveill. 2020;6(2):e18444. doi:10.2196/18444

- Suarez-Lledo V, Alvarez-Galvez J. Prevalence of Health Misinformation on Social Media: Systematic Review. J Med Internet Res. 2021;23(1):e17187. doi:10.2196/17187

- WHO. Managing the COVID-19 infodemic: Promoting healthy behaviours and mitigating the harm from misinformation and disinformation. World Health Organization, 2020.

- Scullard P, Peacock C, Davies P. Googling children’s health: reliability of medical advice on the internet. Arch Dis Child. 2010;95(8):580-582. doi:10.1136/adc.2009.168856

- Pennycook G, Rand DG. The Implied Truth Effect: Attaching Warnings to a Subset of Fake News Stories Increases Perceived Accuracy of Stories Without Warnings. Management Science. 2020;66(11):4944–4957.

- Chou WS, Gaysynsky A, Vanderpool RC. The COVID-19 Misinformation Challenge in Public Health. JAMA Health Forum. 2020;1(7):e200460. doi:10.1001/jamahealthforum.2020.0460

- Eysenbach G. The Impact of the Internet on Cancer Outcomes. CA Cancer J Clin. 2003;53(6):356-371. doi:10.3322/canjclin.53.6.356

Dietitians of Canada. Role of Nutrition Professionals in Combating Misinformation Online. Position Paper, 2022.

22/08/2025
Professionisti della salute non ci si improvvisa
18/08/2025

Professionisti della salute non ci si improvvisa

✨ “L’estate finisce, ma la salute non va in vacanza. Settembre è il momento ideale per iniziare un percorso graduale e programmato con il vostro nutrizionista di fiducia: un piano annuale che accompagni allenamento (affidato ad un laureato in Scienze Motorie), alimentazione e perfino le festività. La scienza conferma che la costanza nel tempo, e non le diete-lampo, è l’unico modo per ottenere risultati duraturi e sicuri (WHO, 2020; BDA, 2021). Arrivare in forma è questione di ritmo e programmazione, non di soluzioni miracolose che non esistono.”

🚨 Diete in palestra e inseguimento del “corpo perfetto”: un doppio pericolo per la salute psicofisica.

Negli ultimi anni, è diventato sempre più frequente che in palestra, online o sui social vengano proposte diete “miracolose” da presunti esperti senza alcuna formazione scientifica o abilitazione professionale.
Istruttori, influencer o semplici appassionati di fitness si improvvisano nutrizionisti, senza considerare che una dieta non adeguata può causare danni anche gravi alla salute: squilibri nutrizionali, perdita di massa muscolare, problemi ormonali, cali di energia, disturbi gastrointestinali… fino a conseguenze permanenti.
Oltre al danno fisico, c’è un pericolo psicologico più subdolo: la pressione a inseguire un ideale di corpo “perfetto”, scolpito e senza imperfezioni, alimentata da modelli estetici irraggiungibili proposti dai media e dai social network e da istruttori o personal trainer dai fisici “perfetti” spesso frutto dell’uso di sostanze dopanti: un miraggio, una meta irraggiungibile da molti a meno di non accettare compromessi per nulla etici. Certi istruttori non si fanno problemi a consigliare farmaci e diete drastiche.

📌 Perché rivolgersi a un professionista è l’unica scelta sicura
• Formazione e abilitazione: i veri nutrizionisti, biologi, dietisti e medici specializzati hanno studiato anni, superato esami e sono iscritti a un Albo professionale.
• Copertura assicurativa obbligatoria: per legge, i professionisti sanitari devono avere una polizza assicurativa per tutelare il paziente in caso di errori o danni. Chi non è abilitato non ha questa garanzia: se qualcosa va storto… resterete soli.
• Personalizzazione scientifica: una dieta efficace si costruisce su analisi cliniche, anamnesi, obiettivi e condizioni individuali, non su schemi fotocopiati o mode del momento.

🧠 Il lato oscuro del “corpo perfetto”
Numerosi studi mostrano come l’esposizione costante a immagini idealizzate possa:
• Compromettere l’autostima e il benessere mentale: portando a insoddisfazione corporea, depressione e ansia (Frontiers in Psychology, 2023; Public Health England, 2022).
• Innescare il confronto sociale: un processo psicologico che spinge a misurarsi con modelli irrealistici, generando frustrazione e senso di inadeguatezza.
• Favorire il perfezionismo maladattivo: caratterizzato da autocritica costante, ansia da prestazione e, nei casi più gravi, disturbi ossessivi e comportamenti autodistruttivi.
• Colpire duramente adolescenti e giovani: l’internalizzazione di standard estetici idealizzati è un driver riconosciuto di disturbi alimentari, umore negativo e disconnessione sociale (Mounting Research, University of Colorado Anschutz, 2023).

🚫 Il mito del “prima e dopo”
Le immagini “PRIMA/DOPO” e i racconti di trasformazioni lampo sono strumenti di marketing che raramente mostrano la realtà:
• Spesso i risultati sono temporanei o ottenuti con pratiche estreme.
• Non sono sostenibili né replicabili per la maggior parte delle persone.
• Alimentano aspettative irrealistiche e frustrazione.

✅ La vera salute non è patinata
La salute non è un numero sulla bilancia o la replica di un’immagine trovata su Instagram:
• Affronta le aspettative irrealistiche con realismo e consapevolezza.
• Valorizza la diversità corporea come antidoto agli standard estetici imposti.
• Riorienta le energie verso il benessere fisico, mentale e sociale, non verso la perfezione estetica.

Non rischiate la vostra salute per un consiglio trovato in palestra o per somigliare a un modello irraggiungibile. Affidatevi solo a professionisti veri — abilitati, assicurati e formati — e costruite il vostro benessere sulla scienza, non sulle illusioni.

Bibliografia
1. Parliament UK – House of Commons Health and Social Care Committee. Body Image. 2022.
2. Perloff, R. M. (2014). Social Media Effects on Young Women’s Body Image Concerns: Theoretical Perspectives and an Agenda for Research.
3. Fardouly, J., et al. (2015). Social comparisons on social media: The impact of Facebook on young women's body image concerns and mood.
4. Griffiths, S., et al. (2018). Appearance-related social media consciousness: development and validation of a new scale and examination of relationships with disordered eating and muscle-building behaviors.
5. Frontiers in Psychology (2023). The relationship between social media use and body image concerns among adolescents and young adults.
6. National Eating Disorders Association (NEDA). Body Image & Social Media. 2021.
7. World Health Organization (WHO). Nutrition Advice for Adults. 2020.
8. British Dietetic Association (BDA). The Risks of Unqualified Diet Advice. 2021.

Indirizzo

Via ROSMARINO 174
Torrenova
98070

Orario di apertura

Lunedì 11:00 - 13:00
17:00 - 19:00
Martedì 11:00 - 13:00
17:00 - 19:00
Mercoledì 11:00 - 13:00
17:00 - 19:00
Giovedì 11:00 - 13:00
17:00 - 19:00
Venerdì 12:00 - 13:00
16:00 - 17:00

Telefono

3206556820

Sito Web

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Dott.ssa Isabella Salvia - Biologa nutrizionista pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Condividi

Share on Facebook Share on Twitter Share on LinkedIn
Share on Pinterest Share on Reddit Share via Email
Share on WhatsApp Share on Instagram Share on Telegram