Centro Olistico La Quiete

Centro Olistico La Quiete Centro olistico a cura di
Deva Mayo Campanini Manuela

Si riceve su appuntamento.

23/10/2025

6 Verità Sbalorditive sulla Vita Prima della Nascita

Il grembo materno non è solo una sala d’attesa per la nascita — è un intero universo di scoperta, emozione e crescita. Ciò che accade al suo interno è sorprendente, rivelando quanto complessi e umani siamo ancor prima di prendere il nostro primo respiro.

1. I bambini assaporano il mondo prima di nascere
Intorno alla 14ª settimana di gravidanza, il feto inizia a percepire il sapore del liquido amniotico — e il suo gusto cambia a seconda di ciò che la madre mangia. Carote, aglio, cioccolato — tutto influenza delicatamente il palato del bambino. Quando apprezzano il sapore, ne ingeriscono di più, il che significa che le preferenze alimentari potrebbero iniziare molto prima del primo cucchiaio.

2. Sognano prima ancora di vedere il mondo
Nel terzo trimestre, i feti sperimentano il sonno REM — lo stesso stadio in cui noi sogniamo. Cosa sognino resta un mistero, ma i loro cervelli attivi potrebbero già formare schemi di immaginazione e memoria, dipingendo immagini silenziose nell’oscurità.

3. La voce della madre è il loro primo conforto
Verso la 25ª settimana, il bambino può sentire — e il suono più familiare e rassicurante è la voce della madre. Le sue risate, le parole e il battito del cuore creano un ritmo di sicurezza che rallenta il cuore del bambino e lo calma, forgiando un legame molto prima della nascita.

4. I feti maschi possono avere erezioni
Anche nel grembo, i feti maschi sperimentano erezioni. Non è un atto sessuale ma semplicemente parte dello sviluppo ormonale naturale — uno dei tanti modi straordinari in cui il corpo si prepara alla vita esterna.

5. Piangono prima di nascere
Anche se non ci sono lacrime, i bambini mostrano espressioni facciali, schemi respiratori e menti tremanti che assomigliano al pianto. Che sia un riflesso o un’emozione, dimostra che le basi del sentimento umano sono già presenti prima della nascita.

6. Bevono la propria urina — ed è benefica
Il liquido amniotico è composto in gran parte da urina fetale, e i bambini lo ingeriscono regolarmente. Lungi dall’essere qualcosa di sgradevole, questo processo gioca un ruolo vitale nello sviluppo dei reni, dei polmoni e del sistema digestivo, preparandoli alla sopravvivenza nel mondo esterno.

Pensiero finale
Dietro ogni ecografia si nasconde un miracolo silenzioso — un mondo nascosto dove la vita si sviluppa in miniatura. Ogni battito, ogni movimento e ogni momento fanno parte di una storia straordinaria: la nascita di un essere umano.

11/09/2025

"Pensavo che mia mamma volesse più bene a mio fratello..."
E invece no... non era favoritismo.
Era una ferita che io non conoscevo.

Ogni figlio conosce una versione diversa di sua madre.
Uno l’ha conosciuta forte... un altro stanca.
Uno l’ha fatta ridere... un altro piangere.
Uno è arrivato quando lei ancora sognava... e un altro quando già si vedevano le rinunce nei suoi occhi.

Non era che volesse più bene a uno...
È che ognuno ha occupato un angolo diverso della sua anima.
Uno ha avuto bisogno di più tempo.
Un altro di più pazienza.
E ce n’è stato uno che aveva solo bisogno che lei non si spezzasse... e per questo lei fingeva di stare bene.

A volte crediamo che la mamma abbia un figlio preferito perché vediamo l’abbraccio... ma non la storia.
Vediamo il silenzio... ma non tutto ciò che ha dovuto tacere.
Vediamo che dà di più... senza accorgerci a chi è costato più dolore.

Perché sì:
Il figlio che ha ricevuto più abbracci, forse era quello più rotto dentro.
Quello che sembrava avere tutto facile, forse era quello che più si è perso lungo la strada.
E quello che non chiedeva mai nulla... era quello che aveva imparato a non avere bisogno.

Una madre non ama con giustizia matematica.
Ama con ciò che ha.
Con ciò che le resta.
Ama dalla stanchezza, dall’intuizione, dalla paura di sbagliare.

Ti sei mai chiesto perché non ti ha abbracciato di più?
Forse pensava che tu fossi forte.
Forse non le restavano più forze.
Forse aspettava anche lei un tuo abbraccio...

Lei è stata donna prima che madre.
È stata figlia prima che guida.
E ha dovuto imparare da sola a dividere la sua anima in più parti senza spezzarsi del tutto.

Non giudicare il suo amore da ciò che ha fatto.
Apprezzalo per ciò che ha sacrificato in silenzio.
Per le lacrime che ha asciugato senza che tu vedessi.
Per le volte in cui ha preferito soffrire da sola, perché tu non ti sentissi in colpa.

E se ce l’hai ancora accanto... guardala di nuovo.
Forse non era mancanza d’amore.
Era che ti stava proteggendo... a modo suo.

Non aspettare di perderla per capirla.
Non aspettare di essere padre o madre per perdonarla.
E non aspettare ancora per dirle ciò che ha sempre voluto sentire:
"Grazie, mamma. Per avermi amato... anche quando io non lo capivo."

Ogni figlio occupa un posto diverso nel cuore della mamma...
E anche se non tutti lo comprendono allo stesso modo, quell’amore è sempre stato lì.
Solo che parlava lingue diverse.

28/07/2025

"I bambini sono come gli alberi.

Alcuni sono distratti, sbadati e sognatori come i pioppi: con il loro polline leggero che vaga nell’aria sospinto dal vento, fino a quando non trova un appiglio a cui aggrapparsi.

Altri sono come le querce, forti, coraggiosi, spericolati ma con un cuore tenero dentro ogni piccola ghianda.

Ci sono bambini delicati e poetici come i ciliegi: pieni di fiori colorati prima e di dolcissimi frutti rossi poi.

Alcuni invece sono come abeti, apparentemente sempre uguali e immutabili poi, a momento giusto, quando meno te lo aspetti, si riempiono di belle sorprese.

Infine alcuni bambini sono come i cachi: i suoi frutti arrivano quando tutti gli alberi hanno già perso tutte le foglie e si preparano per l’inverno. Sembrano in ritardo eppure seguono semplicemente la loro natura, sono alberi a modo loro."

Grandi o piccoli, contorti o dritti, di tante sfumature di verde.

Tutti uguali e, allo stesso tempo, tutti così diversi.

da La lezione degli alberi di Roberto Parmeggiani

Nell'immagine Max Liebermann

25/07/2025
16/06/2025

Eccoci tornati con il consueto appuntamento del lunedì di “Anatomia Spassosa: esploriamo il corpo umano con un sorriso!” 😄

Come ogni inizio settimana, ci facciamo guidare dalla curiosità e dall’ironia per scoprire una nuova meraviglia anatomica che lavora (spesso in silenzio) per farci stare in piedi, muoverci e.. stare bene!

Oggi tocca a una super eroina invisibile, che avvolge tutto senza mai farsi notare.. ma guai se non ci fosse! Stiamo parlando della fascia, il vestito invisibile che tiene tutto insieme!

Hai mai pensato a cosa succederebbe se i muscoli, gli organi e i nervi del tuo corpo non fossero avvolti e organizzati? Sarebbe un po’ come mettere vestiti in valigia senza piegarli: un disastro!

Fortunatamente, la fascia è lì per sistemare, avvolgere, connettere.. e anche trasmettere forze! È il tessuto connettivo per eccellenza, il “body stocking” del nostro corpo!

Cos’è e dov’è?

La fascia è un tessuto connettivo fibroso che avvolge muscoli, ossa, nervi, vasi sanguigni e organi, creando compartimenti, piani di scorrimento e connessioni tra le strutture.

Ce ne sono diversi tipi: superficiale: appena sotto la pelle, più lassa e ricca di grasso; profonda: densa, organizzata, avvolge i muscoli e li separa in compartimenti; viscerale: avvolge e collega gli organi interni, fino al peritoneo e alle strutture del mediastino.

Curiosità divertente

La fascia è un po’ come un costume da supereroe: non si vede, ma tiene tutto in forma e trasmette poteri! Connettendo tutto il corpo dalla testa ai piedi, è come se fosse una tuta elastica tridimensionale, che avvolge e collega tutto, da Spiderman a Yoda!

Funzionamento buffo

Immagina una rete elastica che, se tiri da una parte, trasmette la tensione anche a distanza.
Tiri il collo.. e senti ti**re il polpaccio? Potrebbe essere una continuità fasciale!

La fascia funziona anche come propriocettore, aiutandoti a capire dove sei nello spazio, anche con gli occhi chiusi!

Nella vita di tutti i giorni

Ogni volta che ti muovi, le fasce scorrono, si allungano e si contraggono insieme ai muscoli.
Se stai troppo seduto o troppo contratto, la fascia può perdere elasticità, diventare densa, creare aderenze.. e lì iniziano i dolori “misteriosi”!

Parole complicate, spiegate semplici

Tessuto connettivo: materiale biologico che collega, sostiene e nutre gli altri tessuti.

Aponeurosi: fascia piatta e robusta, come quella della pianta del piede o del dorso.

Tensegrità: equilibrio tra tensione e compressione che le fasce contribuiscono a mantenere.

Come può soffrire?

Aderenze post-chirurgiche: la fascia non scorre più bene e può “incollarsi”.

Trigger points miofasciali: nodi di tensione che si trasmettono a distanza lungo la fascia.

Rigidità globale: come indossare un vestito bagnato e troppo stretto..😫

Momento educativo leggero

Muoversi è il miglior massaggio per la fascia.

Idratarsi la mantiene elastica: è ricchissima d’acqua!

Automassaggio, foam roller, stretching globale sono strumenti ideali per farla “cantare di gioia”!

Curiosità scientifica

Negli ultimi anni, la fascia è diventata protagonista della ricerca scientifica, riconosciuta come organo sensoriale e sistema di trasmissione tensiva (vedi le ricerche di Schleip, Huijing e Stecco).

Ha un proprio sistema nervoso e un ruolo nella percezione del dolore. Non è solo “impalcatura”, ma comunicazione corporea in 3D!

Conclusione

La prossima volta che fai stretching o ti allunghi come un gatto, pensa alla tua fascia, che si rilassa e sorride insieme a te! È invisibile, ma senza di lei.. saremmo un ammasso disorganizzato!

Ci vediamo la prossima settimana per scoprire un’altra meraviglia del corpo umano, sempre con il sorriso! 😄

09/01/2025
25/12/2024
08/11/2024

Indirizzo

Strada Della Selva, N. 12
Torrile
43056

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