Dott.ssa Robiglio Laura Psicologa - Psicoterapeuta

Dott.ssa Robiglio Laura Psicologa - Psicoterapeuta Ricevo su appuntamento a Tortona e Acqui Terme Primo colloquio conoscitivo gratuito.

La dottoressa psicologa Robiglio Laura, opera sul territorio con riconosciuta esperienza e professionalità, rivolgendosi con successo ad un vasto numero di utenti, offrendo un qualificato servizio di prevenzione, diagnosi e cura rivolto a bambini, adolescenti e adulti in condizioni di disagio e malessere, o bisognosi di sostegno psicologico di fronte a situazioni di difficoltà professionali, problemi dell'adolescenza, difficoltà di comunicazione e consulenza psicologica per adulti. Il personale dello studio sarà a vostra disposizione per ogni tipo di consulenza presso la sede di Via Brigata Garibaldi 1/A a Tortona(AL). La Dott.ssa riceve su appuntamento in un altro Studio ad Acqui Terme in via Galeazzo 33 - Cellulare: 347 9276223.

25/11/2023

❤️‍🩹

24/12/2022
04/12/2022

"Un fallimento non è sempre uno sbaglio; potrebbe semplicemente essere il meglio che uno possa fare in certe circostanze.
Il vero sbaglio è smettere di provare."
Burrhus Frederic Skinner

01/10/2021

17/09/2021

✅Chi dorme di più, rende di più!

Le giuste ore di sonno ci aiutano ad essere più forti nel lavoro, nello studio e nello sport.

Migliora la creatività. È infatti molto utile nella vita di tutti i giorni, ad esempio quando elaboriamo soluzioni per affrontare situazioni impreviste o del tutto nuove.

Protegge da problemi ormonali, il sonno insufficiente può alterare l'ovulazione e ritardare il ciclo mestruale.

La nostra memoria migliora quando dormiamo senza interruzioni e risvegli notturni.

Aumentiamo le nostre difese immunitarie e la pressione si mantiene a livelli accettabili.

02/04/2021

Oggi è la giornata mondiale dedicata all’autismo.
Vorrei condividere con voi un’emozione che mi riporta al mio dottorato, quando incontrai una bambina, Sophie, una bimba di nove anni autistica high-functioning (ad altissimo funzionamento cognitivo):
Sophie parlava quattro lingue ed era uno stupefacente calcolatore di calendari. Se le veniva chiesto: «Che giorno era il 3 settembre 1742?», lei ribatteva in pochi secondi: «Monday», ed era esatto. Poteva fare calcoli astratti e complessi però non era in grado di sommare tre palline rosse a due palline gialle.

Una notte, Sophie ebbe una crisi autolesionistica acuta. Si trovava in una stanza imbottita e insonorizzata. Erano le due del mattino. La caposala mi disse di entrare e gestire la situazione fino all’arrivo del primario, il giorno successivo. Ero del tutto impreparata: non avevo idea di quale fosse la procedura da seguire, non mi era mai capitato nulla di simile. Nonostante fossi spaventata e agitata, aprii la porta della stanza. Sophie rimbalzava da una parte all’altra: volevo che si fermasse.

Mentre ero in quella stanza con Sophie e il suo dolore manifesto, pensai proprio a quello che stavo studiando sui neuroni specchio e al fatto che non sono unidirezionali nelle loro funzioni: se Sophie avesse compreso la mia intenzione, avrei potuto indurla a imitarmi. Cominciai così prima a saltare da una parete all’altra, poi mi sedetti al centro della stanza, dondolando, come le avevo visto fare in altri momenti di crisi, e cantilenando numeri sulla melodia della
prima filastrocca che mi sovvenne, Fra’ Martino campanaro.

Tra le lingue che Sophie conosceva c’era anche l’italiano. Riconobbe le parole-numero, si tranquillizzò, si avvicinò e si sedette dietro di me. Spalla a spalla, cantammo numeri insieme fino al mattino, quando
il primario arrivò e intervenne clinicamente.
Perché lo racconto?
Ho voluto raccontare di lei perché le devo una grande consapevolezza: non c’è contraddizione tra il lavorare su un disturbo specifico e lavorare sull’intero sistema, perché ciascuno di noi è un organismo vivente di formidabile complessità – un sistema, appunto – e l’informazione sistemica porta a connessione.
A quale connessione? All’io-io, la connessione di tutte le connessioni, che è però resa possibile dal fatto che ciascuno di quegli «io» sia armonico prima di tutto a se stesso, e si percepisca come un’unità dotata di senso. A Sophie non abbiamo insegnato a contare le palline, ma abbiamo provato a insegnarle a integrare le informazioni in un tutto dotato di significato; un’attività estremamente complessa, soprattutto
perché questo «tutto» non era un puzzle, ma era il suo stesso sé.

Riassunto del riassunto
Questo – aprire alla possibilità di una connessione – è per me il nostro scopo principale come insegnanti e educatori. È il nostro cuore oltre l’ostacolo

12/12/2020

Ecco perché è importante lavorare sulle emozioni. Perché chiedo ai pazienti di annotare i momenti emotivamente significativi...
Le nostre emozioni ci comunicano moltissimo, dobbiamo imparare ad ascoltarle.

16/05/2020

14/05/2020

Il 13 maggio del 1978 entra in vigore la legge 180, meglio conosciuta come Legge Basaglia, che prevede la chiusura dei manicomi.

Indirizzo

Via Brigata Garibaldi, 1/A
Tortona

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