10/11/2025
L’INTERDIPENDENZA TRA EMOZIONE ❤️ E COGNIZIONE 🧠 DAL PUNTO DI VISTA DELLE NEUROSCIENZE.
A cura del Prof. 𝘼𝙡𝙗𝙚𝙧𝙩𝙤 𝙊𝙡𝙞𝙫𝙚𝙧𝙞𝙤, docente membro del comitato scientifico di Krómata.
“I risultati di diverse recenti ricerche -la più recente svolta nell’Università di Francoforte sul Meno- indicano che quando le strutture responsabili dell’emozione e delle funzioni cognitive si attivano in simultaneo, le capacità cognitive migliorano. Le neuroscienze ci mostrano che non esistono centri emotivi e cognitivi nettamente separati, ma piuttosto una complessa rete di regioni cerebrali che collaborano e comunicano incessantemente. In pratica, l’attivazione simultanea d strutture come l'amigdala, la corteccia prefrontale e indica che esiste un’unità funzionale tra pensiero ed emozione.
Riconoscere questa profonda integrazione ha implicazioni che vanno ben oltre i laboratori di ricerca. Se consideriamo la salute mentale, comprendiamo che molti disturbi, dall'ansia alla depressione, derivano da una disregolazione di questa interazione, e le terapie più efficaci spesso mirano a ristabilire un equilibrio più sano tra processi cognitivi ed emotivi. Nell'educazione, sappiamo che creare un clima emotivamente positivo è essenziale per favorire l'apprendimento, la motivazione e la curiosità. Nella vita quotidiana, una maggiore consapevolezza di come i nostri stati d'animo influenzano i nostri giudizi, e di come i nostri pensieri modellano le nostre emozioni, può portare a una migliore autocomprensione, a relazioni più armoniose e a decisioni più sagge ed equilibrate.
In conclusione, l'antica separazione tra ragione e passione, al centro di dispute filosofiche e del noto romanzo “Ragione e sentimento” (Sense and Sensibility) di Jane Austen, si dissolve di fronte all'evidenza di una mente intrinsecamente integrata. Emozione e cognizione sono due fili inseparabili, intrecciati nel tessuto della nostra esperienza. Le emozioni informano e guidano i nostri pensieri, mentre i pensieri danno forma e significato alle nostre emozioni”.
https://doi.org/10.1101/2023.03.17.533197