30/10/2025
LA DISINFORMAZIONE DIGITALE MINACCIA LA SALUTE E LA FIDUCIA NELLA SCIENZA
di Marco Brozzi
In qualità di Vicepresidente di FederBioFarma, la Federazione Nazionale Biofarmaceutica C.N.L., mi rivolgo a tutti i Professionisti esperti in questo settore nonché a tutti gli Organi Istituzionali che Vi collaborano, poiché desidero invitarVi a riflettere su un fenomeno che purtroppo sta prendendo sempre più piede non solo nel nostro Paese ma a livello internazionale. Ogni giorno mi vedo costretto a confrontarmi con tutte quelle sfide che il mondo digitale pone al nostro comparto di studio: dalla farmaceutica alla nutraceutica, passando per la cosmeceutica.
Tra le molteplici difficoltà che si riscontrano quotidianamente, quella maggiore rimane senza dubbio il dover competere con la disinformazione che circola sui social media.
Quest’ultima infatti non si limita a diffondere narrazioni polarizzanti bensì si insidia e mina pericolosamente il campo della salute, delle cure mediche e della prevenzione.
Immaginate infatti un post virale che promette "rimedi naturali" per prevenire patologie croniche, redatto non da un esperto qualificato, ma da un influencer o un utente improvvisato. Oppure dei consigli su integratori definiti "miracolosi" contro gravi patologie ma totalmente privi di evidenze scientifiche.
Questi contenuti, diffusi con algoritmi che premiano l'engagement anziché la veridicità del messaggio trasmesso, confondono ed erodono la fiducia nei professionisti sanitari e nelle filiere biofarmaceutiche che investono in anni di ricerca rigorosa.
Il risultato? Pazienti che optano per soluzioni non validate mettendo a rischio la propria salute.
Come professionisti nel campo della Biofarmaceutica abbiamo il dovere di contrastare questa deriva promuovendo una cultura dello studio e della verifica: fonti autorevoli come le linee guida ministeriali e gli studi peer-reviewed devono assolutamente prevalere sulla divulgazione totalmente priva di fondamenta scientifiche per garantire al meglio una prevenzione informata.
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