03/11/2025
Il 4 novembre non è la nostra festa!
CONTRO LA MILITARIZZAZIONE DI SCUOLA E UNIVERSITÀ, IL GENOCIDIO A GAZA E LA REPRESSIONE DEL DISSENSO
PER UNA PALESTINA LIBERA
📅 Martedì 4 novembre
🕙 Ore 17
📍 Piazza Pasi
Ideologia nazionalista, razzista e colonialista, corsa al riarmo, retorica della guerra, esaltazione di “valori” come la patria e il sacrificio, e, in parallelo, criminalizzazione e repressione sistematica di ogni forma di dissenso: queste sono le “parole d’ordine” che circolano nell’Italia (e in buona parte del mondo) di oggi, nella scuola come nella società civile, e che ci somministrano come fossero le uniche possibili.
Mai come in questo momento storico, invece, con un genocidio “in diretta” ancora in corso a Gaza e una guerra nel cuore dell’Europa ben lontana dal concludersi, tali parole suonano stonate e pericolose. Nel mondo della scuola innanzitutto –dove vengono fatte circolare da anni e forse presto anche imposte per legge, con il vergognoso Ddl Gasparri che equipara le critiche al sionismo e al governo di Israele all’antisemitismo, con tutte le conseguenze, anche penali, che ne verrebbero – e dell’università, quando collabora, con attività di ricerca e varie partnership, all’economia di guerra, ma anche nella società civile, considerando “terroristi” e “sovversivi”, e trattandoli come tali a suon di manganello, tutti coloro che osano opporsi a questa logica per strada, nelle piazze o rischiando la propria vita su una barca carica di viveri e medicinali per rompere un assedio illegale.
Contrastiamo dunque questa deriva violenta e autoritaria e la volontà di militarizzazione di studenti e studentesse. Teniamo sempre accesi i riflettori su Gaza, dove ancora si muore ogni giorno nonostante “il deserto che chiamano pace”, e sulla Cisgiordania, devastata dai coloni con la protezione dell’esercito israeliano. Disertiamo ogni iniziativa volta a celebrare il 4 novembre, dal 2024 “Giornata dell’unità nazionale e delle forze armate”, come una giornata di festa.