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Come rendere più belle le scale scegliendo le ringhiere giusteScegliere le ringhiere giuste per le vostre scale non si r...
07/11/2025

Come rendere più belle le scale scegliendo le ringhiere giuste

Scegliere le ringhiere giuste per le vostre scale non si riduce solo a una questione di sicurezza, ma anche di estetica. Una ringhiera ben scelta può trasformare le vostre scale in un vero elemento di design che valorizza lo stile del vostro interno. Ecco alcuni consigli per abbellire le vostre scale con ringhiere che combinano funzionalità ed estetica.

Materiali e stili
La scelta dei materiali per le ringhiere è cruciale per definire l'estetica delle vostre scale. Il legno, ad esempio, apporta calore ed eleganza senza tempo, ideale per interni tradizionali o rustici. Le ringhiere in metallo, invece, offrono un aspetto moderno e industriale, perfetto per spazi contemporanei. Per un look più leggero e arioso, le ringhiere in vetro sono un'ottima opzione, permettendo di massimizzare la luce naturale e aggiungendo un tocco sofisticato. La combinazione di diversi materiali, come legno e metallo, può anche creare un effetto visivo interessante e unico.

Dettagli e finiture
I dettagli e le finiture delle ringhiere giocano un ruolo importante nel miglioramento dell'aspetto delle vostre scale. Optate per motivi scolpiti o balaustre decorative in legno per uno stile classico e raffinato. Se preferite un'estetica più minimalista, le linee pulite e le finiture in metallo spazzolato o nero opaco possono offrire un look elegante e moderno. I raccordi e le fissazioni visibili devono essere scelti con cura per completare l'intero design. Non dimenticate che dettagli come le rampe e i pali terminali possono fare una grande differenza nell'aspetto generale delle vostre scale.

Funzionalità e sicurezza
Oltre all'estetica, è essenziale non compromettere la funzionalità e la sicurezza delle ringhiere. Assicuratevi che le ringhiere scelte siano conformi alle normative di sicurezza locali, in particolare per quanto riguarda l'altezza e la distanza tra le balaustre. Le ringhiere devono essere solide e ben fissate per evitare rischi di incidenti. Per le case con bambini o anziani, ringhiere con rampe continue ed ergonomiche possono offrire una presa migliore e un supporto aggiuntivo. Combinando sicurezza e design, potete creare scale che non sono solo belle ma anche sicure e pratiche da utilizzare.

fonte:"donna moderna"

Quali sono i colori da evitare sulle pareti della cucinaArredare casa può sembrare un gioco da ragazzi, nonché un'attivi...
07/11/2025

Quali sono i colori da evitare sulle pareti della cucina

Arredare casa può sembrare un gioco da ragazzi, nonché un'attività originale a cui dedicarsi con entusiasmo prima di un trasloco, ma la verità è che basta un piccolissimo errore per rovinare l'atmosfera domestica, ritrovandosi così a vivere ogni giorno in un ambiente cupo e poco accogliente. La cucina, in particolare, è il luogo in cui ognuno di noi trascorre moltissimo tempo quotidianamente ed è per questo che deve essere curata nei minimi dettagli, dai mobili agli elettrodomestici, fino ad arrivare ai colori dominanti. Quali sono le nuance da evitare sulle pareti di questa camera?

Perché evitare le tinte vitaminiche in cucina
Darla Bankston May, designer capo della Bankston May Associates, in un'intervista a Elle Decor ha rivelato quali sono i colori che gli interior designer sconsigliano per le pareti della cucina. Il primo è il giallo acceso, quello in stile scuolabus, considerato una scelta un tantino audace e rischiosa, il motivo?

Sebbene riesca ad aggiungere un tocco vitaminico, a lungo andare potrebbe risultare invadente, stressante e opprimente. Stessa cosa vale per le nuance sature, dal fucsia al verde, fino ad arrivare al rosso fuoco: se non usate con moderazione, diventano caotiche.

No alle cucine bianco gesso
Inutile dire che i colori fluo o neon non si adeguano all'ambiente della cucina: dovendo essere una stanza in cui ci si rilassa a ora di pranzo o a fine giornata, non va decorata con tinte troppo stimolanti. Il motivo?

Risultano invadenti e fastidiose durante i pasti, tanto che si potrebbe avere l'impressione di essere in un ristorante e non tra le mura domestiche. Da evitare è anche il bianco gesso, un po' troppo freddo per uno spazio che dovrebbe essere avvolgente e accogliente. Meglio optare per delle tinte neutre ma calde, dai toni del beige al panna, l'importante è lasciare spazio al cibo e alla vita, smorzando tutto ciò che fa da contorno.

fonte:"funpage.it"

Gli oli di semi non sono il problema, lo è il modo in cui li consumiamoL’American Heart Association vuole che la gente s...
06/11/2025

Gli oli di semi non sono il problema, lo è il modo in cui li consumiamo

L’American Heart Association vuole che la gente sappia che “non c’è motivo di evitare gli oli di semi e ci sono molti motivi per mangiarli“, ma alcuni titoli dei media e influencer dei social media ti chiederanno di credere il contrario.

Per comprendere meglio gli oli di semi e il motivo per cui potrebbe avere una cattiva reputazione, Tufts Now ha consultato Diane L. McKay, Prof.ssa associata presso la Gerald J. and Dorothy R. Friedman School of Nutrition Science and Policy e la Tufts University School of Medicine e Alice H. Lichtenstein, scienziata senior presso il Jean Mayer USDA Human Nutrition Research Center on Aging presso la Tufts University e Prof.ssa di scienze e politiche nutrizionali Stanley N. Gershoff presso la Scuola Friedmann.

Cosa differenzia gli oli di semi come quello di soia, girasole, colza, cartamo e mais dagli altri oli che utilizziamo per cucinare o che consumiamo?
McKay: La maggior parte degli oli di semi o vegetali differiscono dagli altri oli vegetali (cocco e palma) per il tipo di acidi grassi che contengono. Gli oli di soia, girasole, colza, cartamo e mais, così come gli oli di oliva e avocado, sono ricchi di grassi insaturi. Gli oli di cocco e palma, così come i grassi animali (carne e latticini), sono ricchi di grassi saturi. Esistono numerosi dati che dimostrano che consumare oli vegetali ricchi di grassi insaturi, rispetto agli oli di cocco e palma o ai grassi animali, comporta migliori risultati per la salute.

Per quanto riguarda l’olio di soia e l’olio di canola, l’olio di soia è ricco di acidi grassi polinsaturi, mentre l’olio di canola è ricco di acidi grassi monoinsaturi. Sono unici tra i comuni oli da cucina perché sono anche ricchi di quello che viene chiamato ALA, o acido alfa-linolenico, la forma vegetale degli acidi grassi omega-3. L’uso degli oli presenta alcuni vantaggi, ma gli acidi grassi omega-3 si ottengono anche dalla maggior parte dei tipi di pesce, da qui la raccomandazione di consumare almeno due porzioni di pesce a settimana.

Ogni giorno, le persone dovrebbero scegliere il tipo di olio vegetale da utilizzare in base alle preferenze personali e all’uso previsto. Per condire l’insalata, si potrebbe scegliere l’olio d’oliva; per saltare in padella, l’olio di soia o l’olio di canola sono ottimi. Sono oli economici. Se si sta preparando un piatto saltato in padella, si potrebbe anche voler usare un po’ di olio di sesamo per insaporire. Ma scegliere un olio perché si pensa che sia migliore di altri è un po’ un cavillo. Il vero obiettivo dovrebbe essere l’utilizzo di oli vegetali liquidi anziché grassi animali.

Puoi spiegare meglio perché dovremmo cercare di consumare più oli vegetali liquidi rispetto ai grassi animali?
McKay: Se si segue una dieta ricca di grassi saturi e si sostituiscono gli alimenti più ricchi di grassi saturi con alimenti più ricchi di grassi insaturi, gli studi hanno dimostrato che ciò aiuta a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari.

I grassi saturi in quantità superiori al fabbisogno o alla capacità di metabolizzazione dell’organismo possono attivare la produzione di colesterolo nel fegato. In realtà, ogni giorno nel fegato viene prodotto più colesterolo di quanto se ne assuma con la dieta. Questo colesterolo circola nell’organismo in lipoproteine ​​come l’LDL e può portare ad un aumento dei livelli di colesterolo nel sangue. Inoltre, i grassi saturi possono anche aumentare l’infiammazione che innesca una serie di processi patologici.

Quindi, se gli oli di semi sono l’opzione più sana, perché ricevono un’attenzione così negativa dai media?
McKay: Il problema non sono necessariamente gli oli di semi, o gli “otto odiosi” come sono stati descritti, ma il fatto che sono solo uno dei tanti ingredienti presenti negli alimenti ultra-processati. Se seguite una dieta ricca di alimenti ultra-processati, probabilmente state assumendo più oli di semi e diversi altri ingredienti come carboidrati raffinati, zuccheri aggiunti, sale, additivi e stabilizzanti, una combinazione che è spesso associata a un rischio maggiore di effetti negativi sulla salute. Il vero problema è che non assumiamo abbastanza acidi grassi omega-3 nella nostra dieta.

Perché è importante assumere acidi grassi omega-3?
McKay: Gli acidi grassi Omega-3 sono essenziali, il che significa che il nostro corpo non è in grado di produrli in quantità sufficienti a soddisfare il nostro fabbisogno, quindi dobbiamo assumerli attraverso gli alimenti. Sono un componente importante delle nostre membrane cellulari, in particolare quelle presenti negli occhi e nel cervello, e svolgono un ruolo vitale nel funzionamento dei sistemi cardiovascolare, respiratorio, immunitario ed endocrino.

Quindi, quando si tratta di scegliere i grassi per la preparazione dei cibi, che consiglio daresti a chi fa la spesa al supermercato?
McKay: Per quanto riguarda la spesa, quando si scelgono gli oli, le opzioni migliori sono l’olio di soia o di canola per la maggior parte delle esigenze di preparazione dei cibi, e altri oli vegetali a seconda dell’uso previsto e, naturalmente, delle proprie preferenze. Gli alimenti integrali che contengono grassi insaturi sani includono frutta secca e semi, legumi e fagioli, così come olive e avocado. Il segreto è preparare il più possibile il cibo da soli. Questo è il modo migliore per controllare ciò che si assume.

Se adotti questo approccio di base alla tua dieta, otterrai ottimi risultati. Siamo così fortunati ad avere così tante scelte a disposizione, che si tratta solo di abituarci a scegliere quelle più sane.

Ciò significa che se segui questo consiglio generale non dovrai preoccuparti costantemente dell’olio che scegli e con cui cucini?
McKay: Assolutamente sì, seguire le linee guida generali ti aiuterà a seguire una dieta sana. È importante ricordare che si tratta dell’intera dieta: tutti gli alimenti e le bevande che scegli, non necessariamente i singoli alimenti.
Mi è stato chiesto se qualcuno dovrebbe rinunciare al b***o in favore degli oli vegetali, ma la mia risposta è sempre “non necessariamente”. Se non mangi molta carne e latticini interi, non assumi molti grassi saturi da quelle fonti, quindi se vuoi un po’ di b***o, va bene. Mentre se mangi molta carne o latticini interi, allora dovresti prestare maggiore attenzione al consumo di b***o. È una questione di equilibrio.

Leggi anche: Oli di semi sotto accusa: miti e realtà sulla tossicità

Se sei pronto a passare a un regime alimentare più sano, la cosa migliore è sviluppare le tue competenze culinarie di base. Non vale la pena preoccuparsi se usare olio di soia o di canola. Se qualcuno vuole usare uno di questi o altri oli vegetali, preferibilmente non di cocco o di palma, va bene. Non è importante solo cosa mangi, è importante anche cosa non mangi.

Infine, ricoprire una coppa di gelato al cioccolato caldo con una guarnizione a base di olio vegetale solo perché è “salutare” non neutralizzerà i grassi saturi e gli zuccheri. Meglio condividerla e gustarla, di tanto in tanto.

Fonte:Tuftsnow

Hot dog, bibite e un avvertimento: gli alimenti ultra-processati accorciano la vitaUno studio approfondito condotto per ...
06/11/2025

Hot dog, bibite e un avvertimento: gli alimenti ultra-processati accorciano la vita

Uno studio approfondito condotto per 23 anni su oltre mezzo milione di americani rivela che coloro che si abbuffano di cibi ultra-processati, dalle bibite zuccherate ai salumi, corrono un rischio di morte più elevato del 10% circa, soprattutto per malattie cardiache e diabete.

Il collegamento è rimasto valido anche escludendo il peso, il fumo e la qualità generale della dieta, suggerendo che negli alimenti altamente modificati ci sia qualcosa di particolarmente dannoso.

La dieta ultra-processata è legata alla morte prematura
Un importante studio di ricerca suggerisce che gli anziani che consumano molti cibi ultra-processati potrebbero avere un rischio maggiore di morire prima. Le persone che hanno dichiarato di consumare più cibi processati hanno avuto circa il 10% di probabilità in più di morire nei successivi due decenni rispetto a coloro che ne mangiavano meno.

Lo studio ha seguito oltre mezzo milione di adulti statunitensi per quasi 30 anni, rendendolo uno dei più ampi nel suo genere. I ricercatori hanno scoperto che il consumo di più alimenti ultra-processati era collegato a un piccolo, ma evidente, aumento dei decessi per tutte le cause, in particolare per malattie cardiache e diabete. Tuttavia, non è stato trovato alcun collegamento chiaro con i decessi correlati al cancro.

“I risultati del nostro studio supportano una letteratura più ampia, che include studi sia osservazionali che sperimentali, che indicano come l’assunzione di alimenti ultra-processati abbia un impatto negativo sulla salute e sulla longevità”, ha affermato Erikka Loftfield, PhD, Stadtman Investigator presso il National Cancer Institute. “Tuttavia, c’è ancora molto che non sappiamo, compresi gli aspetti degli alimenti ultra-processati che comportano potenziali rischi per la salute“.

Un’ampia coorte fa luce sugli alimenti rischiosi
La ricerca ha analizzato i dati di oltre 540.000 persone che hanno condiviso dettagli sulla loro dieta a metà degli anni ’90, quando avevano un’età compresa tra 50 e 71 anni. Più della metà dei partecipanti è deceduta. Gli scienziati hanno confrontato i tassi di mortalità tra coloro che consumavano più cibi ultra-processati e coloro che ne consumavano meno, esaminando anche quali tipi di alimenti trasformati potessero essere più dannosi.

“Abbiamo osservato che la carne altamente lavorata e le bevande analcoliche erano tra i sottogruppi di alimenti ultra-processati più fortemente associati al rischio di mortalità, e seguire una dieta povera di questi alimenti è già raccomandato per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute”, ha affermato Loftfield. Le Linee Guida Dietetiche per gli Americani raccomandano di limitare le bevande zuccherate e le carni lavorate come hot dog, salsicce e salumi.

Per questo studio, i ricercatori hanno utilizzato diverse strategie per classificare il livello di lavorazione di vari alimenti. Tra queste, la scomposizione dei dati del questionario sulla frequenza alimentare in specifiche tipologie di alimenti e ingredienti, oltre all’integrazione del consenso degli esperti per classificare i componenti della dieta secondo una rubrica nota come sistema di classificazione NOVA.

I pericoli nascosti persistono oltre i fattori confondenti
I ricercatori hanno anche considerato altri fattori che possono aumentare il rischio di morte, come il fumo e l’obesità. Hanno scoperto che le persone che consumavano più alimenti ultra-processati tendevano anche ad avere un indice di massa corporea più elevato e un punteggio inferiore nell’Healthy Eating Index (una misura della qualità della dieta basata su quanto la dieta di una persona sia in linea con le Dietary Guidelines for Americans). Tuttavia, l’analisi ha mostrato che queste variabili non spiegavano le associazioni tra consumo di alimenti ultra-processati e aumento della mortalità, poiché le associazioni tra maggiore assunzione di alimenti ultra-processati e rischio di mortalità persistevano tra le persone classificate come aventi una qualità della dieta migliore o peggiore, così come tra quelle classificate come normopeso o obese.

Un’avvertenza è che il disegno dello studio non ha permesso ai ricercatori di determinare la causalità. Inoltre, Loftfield ha osservato che l’offerta alimentare e le preferenze alimentari negli Stati Uniti sono cambiate considerevolmente da quando i dati di base dello studio sono stati raccolti a metà degli anni ’90, sottolineando l’importanza di proseguire la ricerca per chiarire ulteriormente le relazioni tra lavorazione degli alimenti e salute umana.

Riferimento: Nutrition

Un piccolo incantevole Borgo adagiato sulle acque limpide e tranquille del Lago di TuranoSi tratta di uno dei cento borg...
05/11/2025

Un piccolo incantevole Borgo adagiato sulle acque limpide e tranquille del Lago di Turano

Si tratta di uno dei cento borghi più belli d’Italia: all’interno di una Riserva Naturale tra le più affascinanti del Lazio, tra rocche e castelli e che comprende paesaggi montuosi tra i due Laghi del Salto e del Turano, questo affascinante borgo antico è immerso in una natura favolosa. Da lì partono sentieri che ripercorrono le antiche vie carrerecce e i percorsi della transumanza, per escursioni affascinanti immersi nella natura e nei suoi profumi. Una perfetta gita fuori Roma lontana dal caos della città, dal sapore romantico.

Un panorama stupendo immerso nella riserva Naturale dei Monti Navegna e Cervia
Adagiato sulle sponde nord-orientali del Lago del Turano, questo borgo ha un centro storico medievale davvero affascinante e ben conservato, perfetto per una fuga a due immersi nella storia e nella natura. Impossibile non lasciarsi conquistare dalle atmosfere intime e cariche di storia e tradizioni che animano questo piccolo paese di circa 300 abitanti. Che si arrivi fino alle sponde del lago o che ci si perda negli stretti vicoli in pietra, poesia e romanticismo vi regaleranno ore piacevoli e indimenticabili.

L’incantevole borgo di Castel di Tora è immerso in un ambiente di rara bellezza, tra boschi, acque limpide, montagne: dalla cima del vicino Monte Navegna, nelle giornate più limpide, si può vedere persino la cupola di San Pietro a Roma. Una visita a questo borgo e al suo territorio circostante, fino al borgo fantasma di Monte Antuni – abbandonato dopo un bombardamento durante la seconda guerra mondiale – è un tuffo tra storia e natura in un’oasi di pace incredibile, a pochi passi da Roma.

Il borgo antico, per trascorrere ore romantiche tra storia e natura
Chiamato Castrum Vetus o Castelvecchio, l’attuale borgo di Castel di Tora conserva i resti della cinta muraria, con due torri d’avvistamento e la torre a base pentagonale della fortezza, unica parte rimasta della costruzione risalente all’XI secolo, posta su una rupe a strapiombo sul lago. Dalla sua piazza – belvedere, che ha al centro la barocca fontana del Tritone, si affaccia una vista panoramica incredibile. Nella chiesa di San Giovanni Evangelista, troviamo affreschi del Cinquecento, e sul pittoresco campanile crescono abbarbicate piante di violaciocca e mentuccia. L’intero borgo è un dedalo di vie impervie, tra case in pietra, grotte e cantine scavate nelle rocce, vicoli che si aprono su splendidi panorami, mentre nell’aria aleggia il profumo di ginestre e timo. Una visione d’altri tempi e scorci unici vi regaleranno momenti magici e carichi d’emozione.

Cosa mangiare
In questo angolo di paradiso non mancano delizie tipiche da assaporare nelle trattorie locali vista lago. Una specialità coltivata solo in quest’area sono i fagioli a pi***lo, ma da qui passano anche le le Strade del Tartufo e della Castagna della Valle del Turano, e non mancano prelibatezze a base di pesci di lago, funghi e formaggi. Tipici sono il Polentone condito con sugo magro a base di pesce, e una tipica pasta lavorata a mano detta Strigliozz

Le sagre e le feste tradizionali
Al Polentone è dedicata una festa che ha radici secolari, la prima domenica di quaresima: la polenta è cotta all’aperto, tagliata a mano con uno spago imbevuto nell’olio extravergine della Sabina, e condita con un gustoso sugo a base di baccalà, aringhe, tonno e alici. La prima domenica di ottobre invece si tiene la “Sagra degli Strigliozzi” dove le donne del paese impastano farina e uova il sabato, la cuociono la domenica successiva e la distribuiscono nella principale piazza del paese, piazza San Giovanni. La festa patronale dedicata a Sant’Anatolia cade il 10 luglio: la statua della Santa attraversa il lago e il ponte che unisce Colle e Castel di Tora e l’intero borgo, assieme ai paesi circostanti, si riempie di gente e aria di festa.

Visita al Borgo medievale fantasma di Monte Antuni ed Eremo di S.Salvatore
Una volta terminata la visita al borgo antico di Castel di Tora, vale la pena fare un’escursione fino a Monte Antuni, un luogo abbandonato dove il tempo si è fermato. L’antico borgo di Antuni sorge sulla sommità di una pen*sola rocciosa, che si eleva per 120 metri sulle acque del lago ed è collegata alla terraferma da un istmo. Si può raggiungere solo a piedi, e una volta in cima si è ripagati da una vista incredibile sul lago e sui monti intorno. Abbandonato per decenni, ora è oggetto di un importante opera di ricostruzione conservativa. Nel piccolo borgo cinquecentesco si custodisce il Palazzo del Drago, risalente al XV secolo, e l’eremo di San Salvatore, proprio a picco sul lago. In tempi antichi, questa fortezza era un punto strategico da cui si dominava la valle ed è una delle testimonianze più antiche dell’ “Incastellamento”, ovvero la costruzione di fortezze e castelli che dal medioevo in poi consentivano alle comunità di dominare e controllare i monti della Sabina e le Valli attorno. Il Borgo è visitabile solo previa prenotazione, a guidarvi sarà l’associazione Camminando Con, che si occupa appunto di escursioni guidate sul territorio.

fonte:"my luxury"

Vacanze al caldo in Autunno: 5 mete per una fuga al soleL’autunno è la stagione dei ritorni: in città, al lavoro, alle r...
05/11/2025

Vacanze al caldo in Autunno: 5 mete per una fuga al sole

L’autunno è la stagione dei ritorni: in città, al lavoro, alle routine di tutti i giorni. Ma per molti, è anche il momento ideale per prendersi una pausa, magari al caldo, quando in Italia le giornate si accorciano e i maglioni tornano a far capolino nei nsotri armadi. Se il richiamo del sole è ancora forte, non serve attraversare mezzo mondo per ritrovare il piacere delle giornate luminose e del mare turchese. L’Europa (e i suoi dintorni più vicini) custodisce destinazioni perfette per una fuga autunnale: luoghi dove la temperatura supera ancora i 25 gradi, le spiagge sono tranquille e la luce regala una bellezza nuova, più morbida e autentica. Dalle atmosfere mediterranee di Malta e Cipro, ai paesaggi vulcanici delle Isole Canarie, fino al fascino esotico di Marrakech e alla natura rigogliosa di Madeira, queste mete sono la risposta giusta a una sola domanda: dove posso ancora sentire il sole sulla pelle, in pieno autunno?

Malta, l’arcipelago che profuma di storia e di mare
La prima meta che ti consigliamo per ritrovare un po’ di estate è Malta, una delle destinazioni più affascinanti per un break autunnale al sole. Con il suo clima mite tutto l’anno, l’isola offre la combinazione perfetta tra mare cristallino, cultura millenaria e una vivace scena urbana. A ottobre e novembre, le temperature oscillano intorno ai 26 gradi e le spiagge, da Golden Bay a Paradise Bay, sono ancora perfette per un tuffo o per un pomeriggio di relax. La Valletta, con le sue facciate color miele e le terrazze affacciate sul porto, è una meraviglia da esplorare a piedi, tra gallerie d’arte, boutique indipendenti e caffè dal fascino retrò. Non mancano le escursioni: l’isola sorella Gozo conquista con i suoi ritmi lenti e le scogliere dorate, mentre Comino e la celebre Blue Lagoon regalano acque da cartolina anche a fine ottobre. Malta è anche una destinazione per i curiosi: chi ama la storia potrà scoprire i templi megalitici di Ħaġar Qim e Mnajdra, tra i più antichi del mondo.

Cipro, dove l’autunno profuma di Mediterraneo
Poi c’è Cipro, una terra sospesa tra Europa e Medio Oriente, dove il sole non va mai in vacanza! A ottobre il mare è ancora caldo, i villaggi sono tranquilli e l’atmosfera è rilassata, lontana dalla frenesia estiva. Larnaca, Paphos e Limassol sono i punti di partenza perfetti per scoprire l’isola. A Paphos, antica città patrimonio UNESCO, si passeggia tra mosaici romani e resti archeologici con il mare sullo sfondo. A Limassol, invece, si respira modernità: ristoranti vista mare, wine bar e boutique di design animano le serate autunnali, mentre i monti Troodos offrono percorsi naturalistici e villaggi di pietra immersi tra i vigneti. Cipro è anche un piccolo paradiso per gli amanti della gastronomia: meze, halloumi, olive e vini locali raccontano una cultura del gusto autentica e conviviale. E poi c’è il mare, da Nissi Beach a Fig Tree Bay, con le acque color acquamarina che sembrano rubate all’estate.

Le Isole Canarie, l’eterna primavera
Se c’è un luogo dove il sole non tramonta mai (nemmeno a novembre), sono le Isole Canarie. Sette isole, sette identità, ma tutte accomunate da un clima perfetto e da un’energia che contagia chiunque le visiti. Tenerife è la più grande e completa: spiagge nere, villaggi a contrasto e l’imponente vulcano Teide come sfondo costante. Chi preferisce la natura più selvaggia, troverà in La Palma e La Gomera la bellezza dei boschi di laurisilva e sentieri che sembrano sospesi tra cielo e oceano. Per chi cerca invece relax e mare, Lanzarote è pura poesia: campi di lava, infinite distese di sabbia dorata e un fascino quasi lunare che ha ispirato artisti come César Manrique. Le Canarie sono perfette in autunno anche per gli sportivi: surf, trekking e immersioni si alternano a momenti di totale relax in hotel e beach club vista oceano. Cosa desiderare di più?

L’autunno tra i colori del deserto a Marrakech
L’autunno è il momento perfetto per scoprire Marrakech, quando l’afoso caldo estivo lascia spazio a giornate con clima più mite ma luminose. La città rossa in questo periodo dell’anno è un caleidoscopio di profumi, suoni e colori, dove ogni angolo racconta una storia. La Medina è il cuore pulsante: un labirinto di vicoli che si apre su cortili segreti, palazzi moreschi e botteghe artigiane. Le mura color ocra, i tappeti appesi alle pareti dei souk, il profumo del tè alla menta: tutto a Marrakech rappresenta un’esperienza sensoriale. A pochi chilometri, la Palmeraie e il deserto di Agafay regalano esperienze uniche: una notte sotto le stelle in un campo berbero o un aperitivo al tramonto tra le dune. Non mancano gli indirizzi più raffinati: dal Jardin Majorelle al Riad El Fenn, fino ai nuovi rooftop dove gustare tajine e cous cous con vista sulla città. Marrakech è una fuga dal quotidiano, un luogo che strega e avvolge.

Madeira, l’isola in cui vi è un’eterna primavera
Ultima meta ma non meno affascinante, Madeira: una destinazione perfetta per chi ama la natura e la calma. A metà tra Europa e Atlantico, l’isola portoghese gode di un clima subtropicale che la rende perfetta anche nei mesi più freddi. I panorami che offre? Semplicemente spettacolari tra scogliere che si tuffano nell’oceano (e nel quale è possibile anche avvistare le balene), foreste dichiarate Patrimonio dell’Umanità e paesini tipici tra le montagne. La capitale Funchal è un piccolo gioiello coloniale con mercati colorati e vivici e giardini botanici che profumano di fiori esotici. Da qui si parte per escursioni lungo le celebri levadas, antichi canali di irrigazione che oggi sono sentieri scenografici immersi nel verde. Madeira però è anche relax: un luogo che offre anche tanti resort, piatti di pesce fresco e tramonti che sembrano dipinti. Un luogo dove il tempo rallenta perfetto da visitare questo autunno!

fonte:"my luxury"

’asfalto al grafene promette di eliminare i buchi e rivoluzionare le strade del futuroOgni anno, governi e automobilisti...
04/11/2025

’asfalto al grafene promette di eliminare i buchi e rivoluzionare le strade del futuro

Ogni anno, governi e automobilisti combattono la stessa battaglia: buche, crepe, strade che si sgretolano troppo presto e costi di manutenzione che lievitano fino a cifre colossali. È un problema globale che pesa sulla sicurezza, sulle finanze pubbliche e perfino sulla vita quotidiana di chi usa l’auto. Ora, però, una nuova tecnologia sembra pronta a cambiare le regole del gioco.

Si chiama Gipave ed è un asfalto rinforzato con grafene, il materiale più resistente mai scoperto, un “super-carbonio” che ha già catturato l’attenzione del mondo scientifico per le sue applicazioni in elettronica, batterie e ingegneria avanzata. Questa volta, però, il grafene punta a rivoluzionare qualcosa di molto più comune: le strade sotto i nostri piedi.

Secondo Popular Science, i primi test reali hanno mostrato risultati impressionanti: maggiore resistenza, più durabilità e una promessa chiara—meno buche, meno manutenzione e risparmi giganteschi nel lungo periodo.

Basta pensare alle cifre: solo nel 2021, la manutenzione di strade e autostrade nel mondo è costata oltre 206 miliardi di dollari. E ogni anno, negli Stati Uniti, gli automobilisti spendono 26,5 miliardi di dollari per riparare auto danneggiate dal manto stradale rovinato. Una follia economica che potrebbe finalmente iniziare a ridursi.

Cos’è il grafene e perché può cambiare tutto
Il grafene è una singola struttura bidimensionale di atomi di carbonio, sottile quanto un singolo strato di molecole: è un milione di volte più sottile di un capello umano ma 200 volte più resistente dell’acciaio. Un materiale che sembra uscito da un laboratorio futuristico—e che ora entra nel mondo reale delle infrastrutture.

Mescolato all’asfalto, il grafene agisce come un rinforzo invisibile ma potentissimo. Più resistenza, meno crepe, maggiore elasticità, migliore impermeabilità. In altre parole: strade che durano molto più a lungo e resistono meglio a pioggia, sbalzi termici e traffico pesante.

Una promessa allettante non solo per i governi, ma anche per milioni di conducenti stanchi di frenare all’improvviso per evitare buche e danni ai loro veicoli.

I test nel Regno Unito: cosa è successo davvero
Il banco di prova più interessante arriva da Essex, nel Regno Unito. Lì, ingegneri hanno posato 165 tonnellate di asfalto Gipave su uno dei tratti di ingresso a un’autostrada, lasciando il carril adiacente con asfalto tradizionale. Tre anni, migliaia di auto, piogge, gelo e caldo: un test reale, non da laboratorio.

Al termine del periodo, gli esperti hanno prelevato campioni e li hanno messi alla prova. I numeri parlano chiaro:

+10% di rigidità rispetto all’asfalto convenzionale
-20% di sensibilità all’acqua dopo immersione per 72 ore
Sotto stress, si rompeva la pietra — non il legante: segno che il grafene rafforzava davvero la struttura
Non si tratta solo di strade più durevoli. Rimandare la manutenzione significa meno CO₂ emessa per ricostruire strade, meno spreco di materiali e meno cantieri che paralizzano il traffico. Una vittoria su tutti i fronti.

Il vero ostacolo: il prezzo e la sfida industriale
Come spesso accade con le tecnologie emergenti, l’entusiasmo deve fare i conti con la realtà economica. L’asfalto con grafene costa circa 30 centesimi di dollaro al piede quadrato. Una cifra che, su piccole superfici, è gestibile. Ma su grandi tratti autostradali diventa un investimento enorme.

Per esempio, rifare un tratto autostradale di 1,5 km a quattro corsie negli Stati Uniti costerebbe oltre 124 miliardi di dollari.

È facile capire perché alcuni amministratori pubblici sollevino dubbi sulla fattibilità su larga scala. Tuttavia, gli esperti sono concordi su un punto: anche se non sostituirà subito tutto l’asfalto esistente, usarlo in modo mirato potrebbe cambiare radicalmente la manutenzione stradale.

Pensateci: non asfaltare tutto, ma utilizzarlo prima di tutto dove serve di più—nei punti più soggetti a usura, nelle riparazioni delle buche, nei tratti critici. Sarebbe già una rivoluzione.

E, come tutte le tecnologie innovative, più verrà adottata, più caleranno i costi grazie alla produzione su larga scala.

Strade più sicure, meno costi e un futuro più efficiente
Dalle prime prove sul campo emerge una visione chiara: Gipave e il grafene non sono fantascienza. Sono una soluzione concreta per migliorare il nostro modo di costruire e mantenere le infrastrutture. Il grafene non elimina solo i buchi: cambia la logica stessa delle strade, puntando su durabilità e sostenibilità.

Più sicurezza. Meno interventi. Più efficienza. Meno sprechi.

Se queste promesse troveranno conferma su larga scala, potremmo vivere in un mondo dove le strade non sono più un problema cronico, ma una delle più grandi conquiste dell’ingegneria moderna.

Indirizzo

Viale Roma 59
Tresigallo
44039

Orario di apertura

Lunedì 08:30 - 12:30
15:30 - 19:00
Martedì 08:30 - 12:30
15:30 - 19:00
Mercoledì 08:30 - 12:30
15:30 - 19:00
Giovedì 08:30 - 12:30
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Un po’ di storia

Ditta fondata nel 1986 dalla compianta collega Emanuela Aguiari, e rilevata nel marzo 2001 dall’ attuale titolare Fabrizio Foglia, diplomato in ottica a Pieve di Cadore nel 1982 e successivamente specializzato in optometria nel 1986.

L’ottica Aguiari è una ditta del territorio ed essendo un negozio storico di Tresigallo, ha sempre goduto di un ottima reputazione presso il proprio bacino di utenti, attraverso un buon passaparola.

Proponiamo collezioni di occhiali preferibilmente italiani e di qualità, invece di promuovere marchi o firme famose, preferiamo verificare l’affidabilità dei prodotti che vendiamo al cliente.

Le persone che si affidano alla nostra esperienza hanno la possibilità di valutare le soluzioni più idonee per le loro esigenze visive, l’ottica Aguiari nel tempo ha sempre curato sia l’aggiornamento professionale che tecnologico.