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Disturbi del sonno, la possibile svolta: un interruttore 4 minuti prima di addormentarsiÈ un momento sottile, difficile ...
29/11/2025

Disturbi del sonno, la possibile svolta: un interruttore 4 minuti prima di addormentarsi

È un momento sottile, difficile da definire ma irresistibile. Un istante prima i pensieri si accavallano nella mente e quello successivo un delizioso torpore assale il corpo e cede alle lusinghe di Morfeo. Il passaggio dalla veglia al sonno coincide con una fase che spesso viene percepita come un graduale abbandono alla stanchezza. In realtà, per il cervello la transizione è rapidissima: si verifica con un brusco cambiamento dell'attività elettrica, esattamente quattro minuti e mezzo prima del sonno. Sono i risultati di un nuovo studio, condotto dall'Imperial College di Londra e pubblicato su Nature Neuroscience, che potrebbero aprire la strada a un nuovo approccio sulla cura e la gestione dei disturbi del sonno.

Leggi anche: L'insonnia si cura con lo sport: ecco le migliori attività fisiche consigliate dagli esperti

La ricerca si basa sugli elettroencefalogrammi registrati durante il sonno di oltre mille volontari. L'analisi matematica dei dati ha consentito di costruire un modello che descrive l'attività cerebrale come una pallina che rotola a caso lungo creste montuose e valli. All'improvviso, il pendio si fa più ripido, ed è allora che si scivola nel sonno. Secondo gli autori dello studio, è sufficiente monitorare per una notte l'attività elettrica del cervello per stimare, con un'accuratezza del 95% e un margine di errore medio di 49 secondi, l'orario in cui la stessa persona si addormenterà in tutte le notti successive.

La possibilità di riconoscere in anticipo il momento in cui il cervello entra nella fase del sonno è un'informazione che troverebbe ampio uso in diversi ambiti. Nei disturbi come l'insonnia, ad esempio, potrebbe contribuire a una diagnosi più accurata e a trattamenti mirati. Lo stesso indicatore potrebbe salvare centinaia di vite umane ogni anno, se implementato in sistemi di rilevamento del sonno alla guida. Ma potrebbe anche fornire supporto al monitoraggio dell'anestesia e infine diventare un parametro per valutare la salute del cervello.

fonte:"la gazetta dello sport"

Dormire male riduce concentrazione e attenzione: "Riposare meno di queste ore è come bere 6 birre"ndo i dati gestiti dal...
29/11/2025

Dormire male riduce concentrazione e attenzione: "Riposare meno di queste ore è come bere 6 birre"

ndo i dati gestiti dalla Sociedad Española de Neurología (SEN), soltanto in Spagna il 48% della popolazione adulta non ha un sonno di qualità e il 54% della popolazione dorme meno ore di quelle raccomandate. Un problema che, oltre i confini spagnoli, riguarda tutto il mondo, frenetico e subordinato a ritmi (di lavoro, famiglia e molto altro) che sono profondamente cambiati negli ultimi decenni. Inoltre, come se non bastasse, uno su tre adulti spagnoli si sveglia con la sensazione di non aver avuto un sonno ristoratore, per cui ci sono molte probabilità che tu appartenga a quella categoria di persone che non dormono bene. E qui, sorge il più grande problema: dormire male riduce concentrazione e attenzione, con il peso che influisce sull'intera giornata (e a volte anche sulle successive).

Quando il nostro sonno non ha una durata adeguata, normalmente tra 7-9 ore, quando, frutto delle nostre abitudini e costumi, gli orari del sonno variano eccessivamente, o quando ci svegliamo frequentemente e non rispettiamo le fasi di sonno leggero, sonno profondo e sonno REM, non possiamo certo vantare di riposare bene. Al contrario.

Dormire con chi russa: guida pratica alla sopravvivenza (e convivenza) notturna, fai così per riposare
Il fattore chiave per dormire bene è questo: lo ha scoperto la scienza analizzando 60mila persone
La posizione migliore per dormire se soffri di reflusso è questa: lo dice uno studio americano
Dormire male riduce concentrazione e attenzione: queste sono le altre conseguenze
Il problema è che la nostra salute e la nostra qualità di vita possono risultare enormemente compromesse a corto e a lungo termine a diversi livelli. La cosa più preoccupante senza dubbio è la batteria di problemi a cui ci troviamo di fronte se la privazione del sonno diventa la norma, poiché aumenta in modo molto significativo il rischio di sviluppare malattie cardiometaboliche, alcuni tipi di cancro e persino malattie neurodegenerative. Per non parlare del fatto che la mancanza di sonno aumenta anche il rischio di soffrire di disturbi mentali gravi.

E a breve termine, può procurare problemi di attenzione o di produttività, stanchezza e sonnolenza, influire sul nostro stato d’animo e metterci a rischio sul lavoro o se prendiamo l’auto.

È importante sottolineare che dormire è una funzione cerebrale totalmente basilare perché durante il sonno si produce una riorganizzazione delle sinapsi e delle connessioni che aiutano a consolidare i ricordi e l’apprendimento, si eliminano tossine accumulate durante il giorno, si favorisce la neurogenesi, si regola lo stato d’animo e le emozioni e si protegge, in linea generale, la salute cerebrale. Dormire bene è importante. E molto.

Per questo, a nessuno dovrebbe sorprendere che le nostre capacità risultino enormemente compromesse se non dormiamo, dormiamo poco o riposiamo male. “Se arriviamo a compiere 90 anni, avremo passato circa un terzo della vita dormendo, per cui è qualcosa a cui bisogna prestare molta attenzione”, assicura la dottoressa Nuria Roure, esperta in medicina del sonno, nel podcast Mami.

"Dormire male è come bere 6 birre"
“Per esempio, le persone che hanno passato più di 20 ore sveglie, cioè che hanno dormito solo circa quattro ore quella notte, il giorno dopo hanno una capacità cognitiva di concentrazione e attenzione simile ad aver consumato circa 6 birre”, aggiunge la psicologa.

“Per dormire bene – conclude – bisogna vivere bene. Il nostro sonno comincia a essere “fabbricato” quando ci svegliamo al mattino. A seconda di come trascorrerà la giornata, così arriverò alla notte. Tutto ciò che faccio in relazione al mio stile di vita, inclusa la dieta, l’esercizio o la gestione dello stress, influisce. Se mangio cibo salutare o molto zucchero, se bevo caffè oltre mezzogiorno, se faccio esercizio, lo faccio vicino all’ora di andare a letto o direttamente non lo faccio… Tutto ha a che fare con il riposo notturno.”

fonte:"men's health"

Nessun dubbio, sono questi i pavimenti giusti per la cucina: uniscono stile e praticità!Quando si rinnova la cucina, si ...
28/11/2025

Nessun dubbio, sono questi i pavimenti giusti per la cucina: uniscono stile e praticità!

Quando si rinnova la cucina, si finisce spesso col litigare su colori delle pareti, modelli dei pensili e tipologia di top. Ma il vero protagonista silenzioso dello spazio, quello che fa da base a tutto (letteralmente), è il pavimento. Sceglierlo con leggerezza è un errore che si paga ogni giorno, tra schizzi d’olio, cadute accidentali di barattoli e mille passi avanti e indietro mentre si cucina. Ecco perché oggi più che mai il pavimento perfetto per la cucina non può essere solo bello: deve essere resistente, facile da pulire e, ovviamente, in linea con lo stile della casa.

La buona notizia? Non bisogna sacrificare l’estetica per ottenere funzionalità. Il mercato attuale offre soluzioni che riescono davvero a coniugare praticità e design, materiali versatili capaci di adattarsi a ogni esigenza e gusto. Dal fascino contemporaneo delle superfici continue a quello più decorativo delle texture retrò, esistono alternative capaci di trasformare la cucina in un ambiente accogliente e curato, senza temere l’usura del tempo. In questo articolo analizziamo alcune tra le proposte più interessanti e attuali: ognuna con i suoi punti di forza, ognuna con qualcosa di unico da offrire.

Scopri qual è il pavimento perfetto per la tua cucina
Non esiste un solo tipo di pavimento adatto a tutti, perché ogni cucina racconta una storia diversa: quella di chi ama cucinare per ore, di chi preferisce l’essenziale, di chi trasforma lo spazio in un angolo conviviale dove ricevere amici e famiglia. E anche i materiali, fortunatamente, si sono evoluti per adattarsi a queste esigenze. Che tu stia cercando resistenza, facilità di pulizia, carattere decorativo o semplicemente una superficie che ti faccia ve**re voglia di stare in cucina, la soluzione giusta esiste. E, sorprendentemente, potrebbe non essere quella che pensavi. Qui sotto ti presentiamo cinque opzioni di tendenza, ciascuna con qualità uniche che meritano attenzione. Preparati a rivalutare le tue certezze sul pavimento ideale.

Le piastrelle in ceramica non passano mai di moda (e ora sono più belle che mai)
Il pavimento in ceramica è un classico intramontabile che oggi si rinnova con effetti, formati e finiture sempre più sofisticati. Resiste ai graffi, agli urti, all’umidità e agli sbalzi termici, diventando la scelta ideale per una cucina vissuta e dinamica. Le nuove collezioni propongono superfici che imitano alla perfezione materiali naturali come pietra, marmo o legno, regalando alla cucina un look elegante senza i vincoli di manutenzione dei materiali originali. Inoltre, la ceramica non assorbe odori né macchie e si pulisce in un attimo, anche dopo le ricette più spericolate. È la soluzione che mette tutti d’accordo: pratica, durevole e bellissima da vedere.

Parquet in cucina? Sì, se scegli quello giusto (e lo tratti bene)
C’è qualcosa di caldo e accogliente nel parquet che nessun altro materiale riesce a trasmettere. E se l’idea di posarlo in cucina una volta sembrava impensabile, oggi i trattamenti specifici e le essenze più resistenti lo rendono un’opzione valida anche per questa stanza. Il segreto è scegliere un parquet adatto agli ambienti umidi, preferendo finiture opache od oli naturali che proteggano la superficie senza alterarne l’estetica. Il risultato è una cucina sofisticata, dall’atmosfera quasi nordica, dove il legno dona comfort visivo e continuità materica con gli altri ambienti della casa. Serve un po’ di attenzione in più, è vero, ma il risultato è così accogliente che potresti dimenticarti di avere anche i fornelli.

Il vinile di nuova generazione: economico, resistente e anche bello da morire
Dimentica i pavimenti in vinile di qualche decennio fa: oggi questo materiale è tutto fuorché banale. Le versioni più recenti sono realizzate con tecnologie avanzate che ne migliorano la resistenza all’umidità e alle sollecitazioni quotidiane, oltre a renderlo estremamente silenzioso al calpestio. Ma è la resa estetica a sorprendere davvero: finiture effetto legno, cemento, pietra o fantasie decorative permettono di osare senza rinunciare alla praticità. Il vinile è perfetto per chi desidera un pavimento bello, low cost e facile da installare anche senza grandi lavori. E con le versioni in doga o click system, il risultato è sorprendentemente raffinato.

La resina è il pavimento minimal che piace agli interior designer
Se ami lo stile contemporaneo, i pavimenti in resina sono una scelta di forte impatto visivo. La superficie continua, priva di fughe, crea un effetto monolitico elegante e pulito, capace di amplificare la percezione dello spazio. Oltre all’estetica, la resina conquista per la sua impermeabilità e per la facilità con cui può essere igienizzata: un’ottima soluzione anche per chi ha bambini o animali in casa. Le possibilità di personalizzazione sono infinite, dalle finiture opache o lucide alle sfumature di colore, fino agli effetti materici. Certo, va posata da mani esperte, ma il risultato finale ripaga ogni investimento: un pavimento scenografico e super resistente.

Le cementine? Un tuffo nel passato che rende la cucina unica
Chi ha detto che un pavimento deve restare neutro? Le cementine tornano protagoniste con il loro fascino vintage, decorando la cucina con motivi geometrici, floreali o arabeschi che catturano subito l’occhio. Sono perfette per chi ama gli ambienti pieni di carattere e desidera uno spazio che racconti una storia. Oggi le trovi sia in versione artigianale sia in interpretazioni più pratiche in gres porcellanato, ideali per chi vuole un effetto simile ma con meno manutenzione. Le cementine donano alla cucina un’allure senza tempo e diventano spesso il punto focale dello spazio. Decorative, originali e piene di personalità, sono l’arma segreta degli interni più creativi.

fonte:"my luxury"

Bagno fuori moda? Scopri i dettagli che lo fanno sembrare più vecchioIl bagno, proprio come il resto della casa, raccont...
28/11/2025

Bagno fuori moda? Scopri i dettagli che lo fanno sembrare più vecchio

Il bagno, proprio come il resto della casa, racconta il passare degli anni. Non occorre avere piastrelle rotte o sanitari rovinati per percepire un ambiente datato: spesso basta un accessorio fuori moda, una luce sbagliata o un colore superato per dare al bagno un aspetto trascurato, anche se pulito e funzionale. È un po’ come rivedere una foto di dieci anni fa e accorgersi di un look che oggi non indosseremmo mai.

La buona notizia è che non bisogna demolire tutto per rinnovarlo. Bastano scelte mirate, qualche intervento rapido e un pizzico di attenzione estetica per riportare il bagno al presente. Ma prima occorre imparare a riconoscere quei dettagli che, pur essendo piccoli, hanno un impatto enorme sulla percezione dello spazio.

I particolari che svelano l’età di un bagno
Il bagno è tra gli ambienti che più rapidamente seguono l’evoluzione dei gusti e degli stili. Elementi che un tempo sembravano moderni oggi appaiono come un segnale inequivocabile di passato remoto. Le vecchie lampade alogene sopra lo specchio, le tende in plastica appese alla doccia o gli specchi privi di cornice incollati direttamente alla parete sono esempi di dettagli che tradiscono un restyling mancato. Aggiornare questi componenti non significa solo migliorare l’estetica, ma anche la funzionalità e il comfort quotidiano. Con piccoli cambiamenti mirati, il bagno può tornare ad avere un’aria attuale e piacevole senza interventi radicali.

Dalla rubinetteria datata al design contemporaneo
Uno degli elementi che più rivela l’età di un bagno è la rubinetteria. Se al lavandino c’è ancora il vecchio miscelatore cromato con forme bombate o manopole ingombranti, il colpo d’occhio non lascia dubbi: è tempo di rinnovamento. Oggi dominano linee pulite, finiture opache e tonalità scure come il nero o il bronzo spazzolato. Un miscelatore minimal in nero opaco può trasformare completamente l’aspetto del lavabo senza dover cambiare né il mobile né le piastrelle. È una scelta che si adatta bene sia a bagni moderni che a quelli con un tocco vintage, regalando subito un’immagine più elegante e sofisticata.

La luce giusta cambia tutto
Un’illuminazione fredda e diretta è in grado di rovinare anche il bagno più curato. Una luce sbagliata non solo accentua le imperfezioni, ma rende l’ambiente poco accogliente. Le tendenze contemporanee puntano invece su luci calde e diffuse, distribuite in modo equilibrato. Un’applique in vetro satinato o una barra LED regolabile può trasformare l’atmosfera rendendola più morbida e accogliente. L’ideale è combinare più punti luce, scegliendo una tonalità calda che valorizzi i colori delle pareti e renda più piacevoli anche i momenti di cura personale davanti allo specchio.

Lo specchio come elemento di design
Lo specchio tradizionale, incollato al muro senza cornice o con profili troppo massicci, comunica subito un’aria superata. Oggi questo accessorio è diventato un vero elemento di design, caratterizzato da linee sottili, retroilluminazione e sensori touch. I modelli rotondi con luce integrata sono particolarmente apprezzati, perché coniugano estetica contemporanea e praticità. Basta sostituire il vecchio specchio per ottenere una percezione immediata di modernità, anche se il resto dell’arredo rimane invariato.

Accessori in coordinato per un bagno più elegante
Spesso si sottovaluta l’importanza degli accessori bagno. Portasapone, dispenser e bicchieri spaiati o in plastica trasparente danno subito l’idea di un ambiente trascurato. Al contrario, un set coordinato in ceramica, vetro satinato o metallo opaco restituisce ordine e coerenza stilistica. Anche piccoli elementi come un nuovo portarotolo, un cestino dalle linee essenziali o un vassoio minimal possono contribuire a dare un aspetto più attuale al bagno. Non servono grandi investimenti: la differenza sta nella scelta di materiali e finiture capaci di armonizzarsi con l’insieme.

Il box doccia che fa la differenza
Pochi elementi “invecchiano” il bagno quanto il box doccia in PVC o con telai in alluminio lucido. I modelli moderni preferiscono il vetro, spesso trasparente o fumé, con profili sottili e un effetto walk-in privo di barriere. Questa soluzione dona continuità visiva e fa sembrare lo spazio più ampio, evocando lo stile delle spa contemporanee. Anche nei bagni di dimensioni ridotte è possibile scegliere versioni compatte o angolari, purché abbiano un design essenziale e pulito. Il risultato è un ambiente più elegante, pratico e decisamente attuale.

Colori alle pareti: il potere della pittura
Un bagno può sembrare invecchiato anche solo per colpa dei colori alle pareti. Toni spenti come il beige slavato o bianchi ingialliti danno subito un’aria trascurata. Oggi le soluzioni più apprezzate puntano su pitture effetto calce, nei toni del greige, del tortora o della sabbia. Questa finitura opaca e materica restituisce profondità e carattere, abbinandosi perfettamente a materiali come legno, cemento o metallo. È anche un’opzione ideale per rinnovare vecchi rivestimenti, grazie a prodotti specifici per piastrelle che permettono di pitturare direttamente sopra. Con poche passate, il bagno acquista nuova vita e un’atmosfera decisamente più contemporanea.

fonte:"stylosophy"

L’acqua in bottiglia può comportare gravi rischi per la saluteuno scienziato svela come le bottiglie monouso rilasciano ...
27/11/2025

L’acqua in bottiglia può comportare gravi rischi per la salute

uno scienziato svela come le bottiglie monouso rilasciano micro e nanoplastiche che si infiltrano nel corpo, con prove emergenti di danni cronici e punti ciechi nella misurazione. Credito: Shutterstock
L’utilizzo regolare di acqua in bottiglia comporta l’immissione nell’organismo di decine di migliaia di particelle di microplastica e nanoplastica ogni anno.

La bellezza tropicale delle isole Phi Phi in Thailandia non è il tipo di luogo in cui inizia la maggior parte dei percorsi di dottorato. Per Sarah Sajedi, tuttavia, non sono state le spiagge in sé, ma ciò che si celava sotto di esse, a spingerla a lasciare una carriera nel mondo degli affari e a dedicarsi alla ricerca accademica.

“Ero lì in piedi ad ammirare questa splendida vista sul Mare delle Andamane, e poi ho abbassato lo sguardo e sotto i miei piedi c’erano tutti questi pezzi di plastica, la maggior parte dei quali erano bottiglie d’acqua“, racconta. “Ho sempre avuto una passione per la riduzione degli sprechi, ma mi sono reso conto che questo era un problema di consumo”.

Sajedi, laureata in Scienze nel ’91, ha deciso di tornare a Concordia per conseguire un dottorato di ricerca incentrato sui rifiuti plastici. In qualità di co-fondatrice di ERA Environmental Management Solutions, fornitore leader di software per l’ambiente, la salute e la sicurezza, ha portato decenni di esperienza a complemento dei suoi studi.

Il suo ultimo articolo, pubblicato sul Journal of Hazardous Materials, esamina la scienza sui rischi per la salute derivanti dalle bottiglie d’acqua monouso in plastica. “Sono gravi“, afferma, “e poco studiati”, dice Sarah Sajedi di Chunjiang An: “Bere acqua da bottiglie di plastica va bene in caso di emergenza, ma non è qualcosa che dovrebbe essere utilizzato nella vita quotidiana”.

Piccole minacce, poco conosciute
Nella sua analisi di oltre 140 articoli scientifici, Sajedi riporta che le persone ingeriscono ogni anno tra le 39.000 e le 52.000 particelle di microplastica.

Per chi beve acqua in bottiglia, questo numero sale ancora di più: circa 90.000 particelle in più rispetto a chi beve principalmente acqua del rubinetto.

Queste particelle sono invisibili all’occhio umano. Le microplastiche hanno dimensioni che vanno da un micron (un millesimo di millimetro) a cinque millimetri, mentre le nanoplastiche sono più piccole di un singolo micron.

Vengono rilasciate durante la produzione, lo stoccaggio e il trasporto delle bottiglie di plastica, che si degradano gradualmente. Poiché molte bottiglie sono realizzate in plastica di bassa qualità, rilasciano particelle ogni volta che vengono maneggiate o esposte alla luce solare e agli sbalzi di temperatura. A differenza della plastica che attraversa la catena alimentare prima di entrare nel corpo umano, queste vengono consumate direttamente dal contenitore stesso.

Secondo Sajedi, i rischi per la salute sono significativi. Una volta all’interno del corpo, queste piccole particelle di plastica possono attraversare le barriere biologiche, entrare nel flusso sanguigno e raggiungere gli organi principali. La loro presenza può contribuire a infiammazione cronica, stress ossidativo cellulare, squilibri ormonali, problemi riproduttivi, danni neurologici e alcuni tipi di cancro. Tuttavia, i loro impatti a lungo termine non sono ancora del tutto compresi, in gran parte a causa della limitatezza dei test e dell’assenza di metodi standardizzati per misurarli e monitorarli.

Sajedi illustra inoltre la gamma di metodi disponibili per rilevare nanoplastiche e microplastiche, ognuno con vantaggi e limiti. Alcuni approcci possono localizzare particelle a scale estremamente ridotte, ma non possono rivelarne la composizione chimica. Altri identificano la composizione del materiale, ma trascurano le plastiche più piccole. Gli strumenti più sofisticati e affidabili sono spesso proibitivi e non ampiamente accessibili.

L’istruzione è la migliore prevenzione
Sajedi è incoraggiata dalle misure legislative adottate dai governi di tutto il mondo per limitare i rifiuti di plastica. Tuttavia, osserva che gli obiettivi più comuni sono i sacchetti di plastica monouso, le cannucce e gli imballaggi. Pochissimi affrontano il problema urgente delle bottiglie d’acqua monouso.

“L’educazione è l’azione più importante che possiamo intraprendere“, afferma. “Bere acqua da bottiglie di plastica va bene in caso di emergenza, ma non è un’attività che dovrebbe essere svolta nella vita quotidiana. Le persone devono capire che il problema non è la tossicità acuta, ma la tossicità cronica“.

Font: Journal of Hazardous Materials

Alimenti ricchi di calcio per la salute di ossa e dentiIl calcio è il minerale più abbondante nel corpo umano, poiché co...
27/11/2025

Alimenti ricchi di calcio per la salute di ossa e denti

Il calcio è il minerale più abbondante nel corpo umano, poiché costituisce l’1-2% del peso corporeo totale di un adulto. Oltre il 99% del calcio è immagazzinato nelle ossa e nei denti sotto forma di idrossiapatite di calcio (CaHA), mentre la piccola frazione rimanente viene utilizzata durante la contrazione vascolare, la funzione muscolare, la trasmissione nervosa e la secrezione ormonale.

Secondo recenti analisi nutrizionali globali, circa 3,5 miliardi di persone consumano meno calcio rispetto ai livelli dietetici raccomandati, contribuendo a una crescente prevalenza di problemi scheletrici correlati a carenza in tutto il mondo. La carenza di calcio è diffusa tra bambini, adolescenti e anziani, il che sottolinea la necessità di una sorveglianza nutrizionale e di un’integrazione mirata, ove necessario. Questo articolo analizza il ruolo cruciale del calcio nel mantenimento di una salute ottimale dello scheletro e dei denti, individuando al contempo le migliori fonti alimentari di questo minerale.

Cos’è il calcio e perché è importante?
Si stima che in età adulta il corpo contenga circa 1.200 g di calcio nelle donne e 1.400 g negli uomini. Il corpo umano mantiene i livelli di calcio ionizzato nel siero entro un intervallo ristretto di 8,8-10,4 mg/dL, strettamente regolati dall’ormone paratiroideo (PTH), dalla vitamina D e dalla calcitonina, che insieme mantengono l’omeostasi utilizzando il tessuto osseo come riserva dinamica.

Quando l’apporto alimentare di calcio è insufficiente, il PTH stimola il riassorbimento osseo per mantenere normali livelli di calcio nel sangue, dando priorità alla funzione neuromuscolare e cardiaca. Un’alimentazione povera e cronica accelera quindi la demineralizzazione ossea e la perdita di massa ossea legate all’età.

Le ossa subiscono un continuo rimodellamento, durante il quale le vecchie ossa vengono riassorbite e le nuove ossa si forma a partire dal calcio disponibile. Un apporto adeguato è necessario per mantenere la densità e l’integrità strutturale per tutta la vita .

Il calcio svolge anche un ruolo fondamentale nella contrazione muscolare, poiché il calcio ionizzato rilasciato dal reticolo sarcoplasmatico avvia le interazioni tra i filamenti di actina e miosina. Nel sistema nervoso, l’afflusso di calcio nei terminali assonici innesca il rilascio di neurotrasmettitori. Inoltre, il calcio funge da cofattore per diversi enzimi della coagulazione del sangue, rendendolo essenziale per l’emostasi e la riparazione delle ferite.

Alimenti ricchi di calcio
I prodotti lattiero-caseari come latte, yogurt e formaggio sono le fonti naturali di calcio più concentrate e biodisponibili, con tassi di assorbimento che superano in media il 30%. Anche le fonti animali non casearie, tra cui sardine e salmone con lische, forniscono una notevole quantità di calcio biodisponibile.

Le diete a base vegetale possono fornire calcio a sufficienza attraverso una selezione strategica degli alimenti. Tuttavia, la biodisponibilità varia notevolmente a seconda della matrice vegetale e del contenuto di antinutrienti. Gli acidi ossalico e fitico (ossalati e fitati) legano il calcio e ne riducono l’assorbimento formando complessi insolubili. Ad esempio, gli spinaci contengono alti livelli di calcio, ma anche abbondanti ossalati, con un tasso di assorbimento di solo il 5% circa. Al contrario, verdure a basso contenuto di ossalati come cavolo riccio, broccoli e pak choi consentono efficienze di assorbimento superiori al 40%.

Altre fonti vegetali con un assorbimento favorevole di calcio includono latte di soia, avena e mandorle fortificati, tofu arricchito di calcio, semi di chia, mandorle e fagioli bianchi. Anche alimenti fortificati come succo d’arancia e cereali per la colazione sono ampiamente raccomandati per favorire un apporto adeguato, in particolare nelle diete vegane.

Benefici per la salute
Il principale beneficio a lungo termine di un apporto sufficiente di calcio è il mantenimento della densità minerale ossea (BMD). Una meta-analisi del 2022 su 43 studi clinici randomizzati controllati (7.382 partecipanti) ha dimostrato che l’aumento dell’assunzione di calcio tra gli adulti di età inferiore ai 35 anni ha migliorato significativamente la BMD in diversi siti scheletrici.

Nelle donne in postmenopausa, è stato dimostrato che l’integrazione di calcio riduce la perdita ossea per periodi di trattamento prolungati, sebbene il suo effetto indipendente sul rischio di frattura sia ancora oggetto di dibattito. Recenti revisioni indicano che l’impatto protettivo del calcio sulle ossa è ottimizzato se combinato con un adeguato apporto di vitamina D per migliorare l’assorbimento intestinale e il deposito di minerali.

Assunzioni raccomandate e rischi di carenza
Il fabbisogno di calcio varia in base all’età, al sesso e alla fase della vita. Le linee guida del NIH raccomandano 1.300 mg/die per gli adolescenti, 1.000 mg/die per la maggior parte degli adulti di età compresa tra 19 e 50 anni e 1.200 mg/die per le donne di età superiore ai 50 anni o per gli adulti di età superiore ai 70 anni. Anche le donne in gravidanza e in allattamento necessitano di circa 1.000 mg/die per supportare lo sviluppo scheletrico fetale.

Fonte:newsmedical

In Valtellina un viaggio lento sul Trenino Rosso del BerninaQuando si parla del Treno del Bernina (foto di Ivan Previdom...
26/11/2025

In Valtellina un viaggio lento sul Trenino Rosso del Bernina

Quando si parla del Treno del Bernina (foto di Ivan Previdomini), è inevitabile pensare all’alta montagna, all’aria e pura delle Alpi che segnano il confine tra Italia e Svizzera. Forse non tutti sanno però che l’iconico Trenino Rosso, gioiello su rotaie capace di arrampicarsi tra valli e ghiacciai, parte proprio dall’Italia, da Tirano, graziosa e fiera cittadina nel cuore della Valtellina.

Situata a soli 2,5 km dal confine con la Svizzera, Tirano è da sempre un vero Crocevia delle Alpi. Qui si incontrano la Ferrovia della Valtellina, che collega Tirano a Milano, e la Ferrovia Retica, che unisce l’Italia al Canton Grigioni.

Nel complesso il viaggio sul Trenino Rosso del Bernina da Tirano a St. Moritz copre una distanza di poco oltre i 60 km, per due ore e mezza senza soste. Questa linea ferroviaria, Patrimonio dell’Umanità, è famosa per superare un dislivello di 1.824 metri, partendo da Tirano (429 metri) e raggiungendo l’Ospizio Bernina alla quota record di 2.253. La pendenza massima è ripida (70 per mille), permettendo al treno di coprire lintera ascesa fra le vette in soli 22 km in linea d’aria, grazie a ponti e curve da record.

fonte:"quotidiano.net"

10 consigli infallibili per organizzare il primo viaggio in bici e viaggiare allegri e sicuriChe sia la prima volta o ch...
26/11/2025

10 consigli infallibili per organizzare il primo viaggio in bici e viaggiare allegri e sicuri

Che sia la prima volta o che l’esperienza si ripeta ogni estate, un viaggio in bici è sempre un’avventura che regala emozioni (certo, richiede anche un po’ di fatica).

Ma per evitare spiacevoli inconvenienti è necessario prestare attenzione a qualche semplice suggerimento. ecco allora nella gallery un decalogo di dritte per partire in sella e gustarsi la vacanza pedalando senza preoccupazioni.

1. La scelta della bicicletta
Alle prime armi? Evitate di svuotare il portafoglio acquistando bici oltremodo accessoriate: per iniziare non servono due ruote futuristiche. Tuttavia, ci sono alcuni criteri che possono aiutare nella scelta. Per esempio, la sella deve essere confortevole, ma non troppo ingombrante e molleggiata, e il portapacchi – indispensabile – deve essere robusto e ben ancorato al telaio. Inoltre, fanali e catarifrangenti sono obbligatori per legge in Italia e in tutti i paesi europei: vietato farne a meno, per la propria sicurezza e quella altrui. In ogni modo, a grandi linee una bici da viaggio dovrebbe essere più o meno così.

2. Se dovete comprare una bici nuova
In questo caso, optate per una bici da turismo. Si tratta di bici vigorose, comode da guidare anche per lunghe ore, accessoriate con cambio a diverse velocità. Prestate attenzione ai copertoni: evitate quelli troppo robusti, ma anche i modelli superleggeri che rischiano di forarsi al primo sassolino. E ricordate che gli pneumatici posteriori danno più stabilità di quelli anteriori. In alternativa anche una gravel può essere una buona soluzione.


3. La mountain bike
Chi l’ha detto che una MTB non sia indicata per il cicloturismo? Anche questo tipo di bici può essere utilizzato per itinerari turistici: se è troppo pesante, potete sostituire gli pneumatici da sterrato con altri più leggeri. Tutto quello che ti può essere utile sul mondo MTB lo trovi qui (anche per quelle elettriche).

4. Scegliere l’itinerario adatto
Se è la vostra prima esperienza da cicloturisti con un vero viaggio in bici, andateci piano. Prediligete itinerari non impegnativi che offrano la possibilità di fare agilmente dietrofront se capita qualche contrattempo, magari leggendo prima uno di questi libri dedicati alle vacanze in bicicletta.

5. Documentarsi in anticipo
Non partite senza mappe e informazioni dettagliate sulle caratteristiche del percorso che affronterete. Ormai con Internet si può trovare tutto ciò che serve: dai resoconti dei ciclisti che hanno già affrontato quel tragitto, ai dati tecnici su dislivello, tipo di suolo stradale, aree di sosta e così via. Controllate anche se l’itinerario rientra in una delle reti cicloturistiche del paese. Qui ne trovate già parecchi.

6. L’abbigliamento
A seconda del viaggio si possono prediligere indumenti più o meno tecnici, ma i pantaloncini aderenti e dotati di rivestimento interno e le magliette da ciclista di tessuto traspirante con tasche posteriori sono sempre una buona scelta. Per le mani, i mezzi guanti sono utili se si trascorrono parecchie ore impugnando il manubrio. Di vitale importanza, dopo il casco, sono i capi impermeabili come le mantelle da pioggia e i pantavento.

7. Le borse
Senza valigia le borse saranno indispensabili. Nell’acquisto, procedete tenendo a mente queste caratteristiche: devono essere impermeabili, facili da mo***re e rimuovere dal portapacchi e comode da trasportare a mano. Sono pratiche anche le borse anteriori da agganciare al manubrio e quelle posteriori con bauletto. Una piccola pochette legata al sottosella si rivela utile per trasportare documenti e cartine. La nostra guida all’acquisto delle borse da cicloturismo è qui.

8. Pernottamento
Dopo una giornata a pedalare, quando viene sera bisogna assicurarsi di avere un tetto sotto il quale finalmente riposarsi. È meglio prenotare in anticipo e preferire le strutture ricettive vicine a stazioni ferroviarie o di altri mezzi pubblici, così da essere più comodi nei trasferimenti con la bici. Quando scegliete il vostro albergo, campeggio o ostello, verificate che disponga di un deposito, di un’officina per provvedere alle riparazioni e di servizi dedicati ai ciclisti. www.albergabici.it e www.italybikehotels.it sono dei buoni siti da consultare per trovare la struttura ideale (guardate anche la lista di bike hotel suggerita da noi) . Se volete qualcosa di più “wild” (tipo dormire nei cimiteri dei piccoli paesini) leggete questa intervista.

9. Trasporto della bici sul treno
In Italia è possibile viaggiare in treno con la propria bicicletta. Sul sito ufficiale di Trenitalia sono indicati i treni regionali, nazionali e internazionali che consentono di portare con sé la propria due ruote (sono identificati da un simbolo a forma di bici). Il trasporto costa pochi euro, o è gratuito se la bici è richiusa in una sacca apposita: qui la nostra guida al trasporto in treno della bici.

10. In caso di emergenza
Non dimenticate di portare con voi una borsa per gli attrezzi con una camera d’aria di scorta, un kit per la riparazione delle forature, chiavi fisse o a brugola, fili dei freni, pinza e piccolo cacciavite, una valigetta di pronto soccorso in cui tenere cerotti, garze e disinfettante.

fonte:"sportoutdoor.it"

Indirizzo

Viale Roma 59
Tresigallo
44039

Orario di apertura

Lunedì 08:30 - 12:30
15:30 - 19:00
Martedì 08:30 - 12:30
15:30 - 19:00
Mercoledì 08:30 - 12:30
15:30 - 19:00
Giovedì 08:30 - 12:30
Venerdì 08:30 - 12:30
15:30 - 19:00
Sabato 08:30 - 12:30
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Un po’ di storia

Ditta fondata nel 1986 dalla compianta collega Emanuela Aguiari, e rilevata nel marzo 2001 dall’ attuale titolare Fabrizio Foglia, diplomato in ottica a Pieve di Cadore nel 1982 e successivamente specializzato in optometria nel 1986.

L’ottica Aguiari è una ditta del territorio ed essendo un negozio storico di Tresigallo, ha sempre goduto di un ottima reputazione presso il proprio bacino di utenti, attraverso un buon passaparola.

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Le persone che si affidano alla nostra esperienza hanno la possibilità di valutare le soluzioni più idonee per le loro esigenze visive, l’ottica Aguiari nel tempo ha sempre curato sia l’aggiornamento professionale che tecnologico.