Dottoressa Mariagrazia Pinciani, Psicologa Psicoterapeuta

Dottoressa Mariagrazia Pinciani, Psicologa Psicoterapeuta - PSICOLOGA
- PSICOTERAPEUTA SISTEMICO-RELAZIONALE
- PSICOTERAPEUTA PSICODINAMICA

16/06/2025
04/05/2025

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22/08/2023

“Lavoro con uno psicologo, che è un aspetto importante di questi tempi, perché è la mente che governa tutto. Quando mi hanno consigliato di interpellare uno psicologo, ho pensato: non sono pazzo, perché uno psicologo? L’ho pensato fino a quando non ho avuto la mia prima seduta. Mi sono reso conto che mi avrebbe solo aiutato e mai danneggiato, lo raccomando a tutti. Quando inizi a farlo, vedrai la differenza nella tua vita.”

Rodrygo è un giovane campione del Real Madrid e della nazionale brasiliana di calcio.
La sua testimonianza rilasciata all’emittente Globo Esporte ci ricorda quanto sia importante continuare a lavorare per abbattere determinati pregiudizi ed allo stesso tempo ribadisce quanto la psiche sia fondamentale per ogni aspetto della propria vita.

27/06/2023

Ancora una volta i dati ci raccontano di quanto il benessere psicologico degli adolescenti sia in un momento di criticità.
Oltre 6 giovanissimi su 10 sostengono di soffrire di una qualche forma di disagio dovuto al contesto in cui vivono, da cui poi scaturiscono attacchi di panico, alterazioni delle abitudini alimentari e del ritmo sonno-veglia, difficoltà di concentrazione nello studio.
Sono i dati emersi dalla ricerca condotta da Skuola.net l’Associazione Di.Te. su un campione di 3.062 ragazze e ragazzi tra gli 11 e i 19 anni.
Il 57% degli intervistati dichiara di avvertire spesso un senso di turbamento quando deve frequentare situazioni sociali con molte persone. Il 67% soffre il doversi misurare con voti e giudizi, mentre per 2 intervistati su 5 il malessere si trasferisce dal piano mentale a quello fisico.
Il 63% infine si sente frequentemente in preda alla solitudine.
Per approfondire la ricerca👇
https://www.skuola.net/news/inchiesta/adolescenti-stress-2023-ricerca.html

27/06/2023

Analizzare il rapporto tra città e benessere psicologico è molto più complesso di quanto ci suggerisca l’immaginario comune.
Uno studio condotto dall’Università di Chicago mostra come le città più grandi, nonostante una cattiva reputazione, presentino in realtà tassi di depressione sostanzialmente più bassi rispetto alle città più piccole: in particolare ad un raddoppio della popolazione cittadina è stata associata una diminuzione media del 12% dei tassi di depressione. Ciò per gli autori sarebbe conseguenza del modo in cui le città sono costruite e può essere spiegato da una nuova visione scientifica delle città chiamata teoria dello urban scaling. Si tratta di un modello che cerca di analizzare i benefici associati al movimento di individui, di beni e di informazioni attraverso le reti infrastrutturali delle metropoli. Da diversi anni gli studi in materia mettono in luce come il numero di contatti sociali sia fortemente associato al rischio di depressione: maggiore è il numero di persone con cui si interagisce, minore risulta il rischio di manifestare sintomi depressivi.
Per approfondire 👇
https://www.stateofmind.it/2023/06/grandi-citta-depressione/

12/06/2023
13/11/2022

“NON PIANGERE!”
Quante volte capita, quasi in automatico, di dirlo a bambini e ragazzi?
Troppo spesso, infatti, si tende a considerare il pianto come sinonimo di debolezza, qualcosa di cui vergognarsi. Facciamo attenzione alle parole che usiamo e ai messaggi che trasmettiamo ai più piccoli. Ogni emozione ha una sua funzione specifica ed è fondamentale non reprimerle, ma imparare a gestirle, a dosarle, e per farlo bisogna conoscerle e conoscersi.
Si parla tanto di educazione all’affettività, eppure sembra essere sempre più faticoso esprimere le proprie emozioni, in particolare quelle considerate negative, troppo spesso inibite, come se dovessimo essere sempre felici e al top in tutte le circostanze.

NON BLOCCHIAMO LE LACRIME DEI NOSTRI FIGLI, AIUTIAMOLI AD ESPRIMERE SEMPRE OGNI EMOZIONE!

Anche se è difficile e si vorrebbe vedere i propri figli sempre felici, è fondamentale non cercare di anticipare tutto e di risolvere sempre ogni difficoltà al loro posto, così che impareranno a fidarsi dei propri sentimenti, a regolare le proprie emozioni e a risolvere i problemi in autonomia.
Se gli adulti non si mostreranno ansiosi e non andranno in tilt di fronte alle emozioni negative, bambini e ragazzi potranno esprimersi liberamente, impareranno ad accettarle, a dar loro un nome e sapranno gestirle adeguatamente.

10/11/2022

I figli hanno bisogno di relazione! Hanno bisogno di adulti che non siano distratti, di un tempo esclusivo e pieno, di condivisione.

Quante volte ci lamentiamo dell'utilizzo che bambini e ragazzi fanno dei dispositivi tecnologici? Eppure, spesso, siamo noi i primi a non riuscire a separarcene! Sono ormai diventati una protesi della nostra identità: anche in famiglia qualsiasi comunicazione è mediata da un messaggino, i ricordi sono affidati alla fotocamera del cellulare.

"Ero al parco con mia figlia, una gita speciale solo io e lei. Dopo essere arrivate e aver sistemato le nostre cose sull'erba, mentre lei prendeva dei giochi dalla sacca, ho preso il cellulare dalla tasca e mi è venuto spontaneo attivare la fotocamera in modalità selfie chiedendole di sorridere per mandare una foto al papà. La sua risposta mi ha lasciata senza parole: non ha voluto farlo, mi ha detto che non le andava, perché voleva giocare con me e non fare foto! Quante volte diamo per scontata la presenza della tecnologia nella nostra vita e non ci rendiamo neanche più conto di quanto possa mettersi in mezzo nella relazione con i nostri figli: non ci chiedono altro che essere visti, non desiderano altro che stare insieme a noi!"

Non c'è nulla di male, ovviamente, nel voler fotografare determinati momenti o nel volerli condividere con amici e familiari e non si tratta di un comportamento nuovo, lo si faceva anche in passato con una semplice macchina fotografica. La tecnologia ha amplificato questi atteggiamenti, accorciando i tempi di attesa, rendendo normale una modalità di condivisione continua e costante.Tante volte si è talmente presi dal desiderio di immortalare questi momenti che ci si ritrova a relazionarsi con i figli attraverso uno schermo piuttosto che guardarli negli occhi!
Eppure, hanno bisogno anzitutto di relazione, di sentirsi visti e riconosciuti nello sguardo di mamma e papà, uno sguardo che li aiuta a conoscere il mondo e anche se stessi.
Non si tratta certo di eliminare totalmente smartphone e fotocamere dalle interazioni con i figli, sarebbe ormai impossibile, né tanto meno sono i momenti sporadici a compromettere la relazione e la condivisione. Si tratta, piuttosto, di fare attenzione, essere consapevoli di opportunità e limiti, e ricordarsi sempre di quanto mamma e papà siano, nel corso della loro crescita, anche un modello da seguire.

31/10/2022

HALLOWEEN: ZUCCHE, COSTUMI E ASPETTI PSICOLOGICI

🎃 La parola Halloween deriva dal mondo anglosassone e probabilmente dalla frase “All Hallows Eve”, ovvero la notte di Ognissanti. Generalmente si fa risalire ad una tradizione cattolica, presente nell’Irlanda Celtica, che sanciva la fine dell’estate.

Per quelle popolazioni, la cui economia si basava principalmente sull’agricoltura, era un momento “topico” che andava festeggiato per ringraziare gli spiriti per i raccolti ottenuti. I colori di questa ricorrenza, infatti, ricordavano la mietitura con l’arancio e la fine dell’estate con il nero, a voler simboleggiare il buio dell’inverno.

L’elemento tipico è la simbologia che richiama al mondo di fantasmi spaventosi, delle streghe cattive, dei vampiri affamati, delle mummie e degli zombie. Questi sono tutti personaggi che durante l’anno sono spaventosi e tetri, ma che per l’occasione diventano accessibili a tutti.

👉 Dietro questa festa si nasconde un significato psicologico ben preciso. Si tratta di esorcizzare ciò che ci reca paura. Due giorni dopo Halloween, infatti, si svolge la ricorrenza cristiana della commemorazione dei defunti. Perciò scherzare sulla morte risulta essere un modo per sottrarsi all’angoscia della fine e perdita della vita.

Anche rispetto al mondo dell’occulto che spesso rievoca paure antiche, diventa un modo ludico per diventare noi stessi quegli attori così spaventosi sentendoci, così, inconsciamente al sicuro. L’idea della morte che spaventa viene esorcizzata dal “dolcetto o scherzetto” di un momento festoso in compagnia.

👻 I bambini spesso amano travestirsi e prendere le sembianze di personaggi che ammirano o che rappresentano per loro particolari doti di forza o bellezza; indossandone i panni, possono sperimentare altre identità. Travestirsi dai personaggi che di solito li spaventano, come streghe o fantasmi, consente loro di esorcizzare la paura diventando loro stessi quelle creature e sentendosi così al sicuro. Il “per finta”, sia nella fiaba che nella festa di Halloween, è ciò che consente di approcciarsi a ciò che spaventa in un modo rassicurante.

Nel caso di Halloween, oltre a streghe e fantasmi, entra in gioco il tema della morte, della quale dagli 8-10 anni in poi i bambini acquisiscono consapevolezza. Essere immersi in un’ambientazione così tetra aiuta ad avere un avvicinamento giocoso al tema della morte e integrarlo nella loro vita, esorcizzando ancora una volta le loro paure.

Possiamo quindi dire che benché sia una festa importata può essere sfruttata a nostro favore in quanto utile a livello psicologico a tutte le età.

Indirizzo

Via IV Novembre, 48
Trevignano Romano
00069

Sito Web

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