11/11/2024
PRESENTATA L’INDAGINE SUL BENESSERE DEI FARMACISTI AL CONGRESSO “FARMACISTA PIÙ”: PERSONALE SODDISFATTO DEL RAPPORTO CON LA CLIENTELA MA IL 69% HA VALUTATO ALTRE OFFERTE DI LAVORO
FARMACIEUNITE HA PRESENTATO PERÒ ANCHE IL “MANIFESTO DEL WELFARE” PER RIMEDIARE ALLO STATO DI MALESSERE PROFESSIONALE CHE PREVEDE INCENTIVI, EQUILIBRIO VITA-LAVORO, CARRIERA E MOLTO ALTRO
11 NOVEMBRE 2024. E un quadro generale costituito da luci e (molte) ombre sulla professione quello emerso dall’indagine “La Farmacia che ascolta i farmacisti” promossa da Farmacieunite in collaborazione con l’Ordine Farmacisti della Provincia di Treviso e Farmarca, presentata venerdì 8 novembre nel più grande congresso nazionale di categoria, “Farmacista più”.
I dati. L’indagine commissionata a Strategy Innovation, impresa di servizi specializzata in innovazione strategica, operante con il mondo universitario in progetti di ricerca, ha fotografato dunque lo stato di benessere di 212 farmacisti di varia età, operanti contesti cittadini e rurali, dei quali il 73% quali si sono dichiarati soddisfatti nel rapporto con la clientela e il 63% per il clima organizzativo sia tra colleghi che con i titolari. Tuttavia è risultato più ampio lo stato generale di insoddisfazione professionale in quanto il 74% è insoddisfatto della retribuzione, il 43% della realizzazione professionale per la carente prospettiva di carriera ed il 44% ha espresso difficoltà a conciliare vita privata e lavoro. Inoltre le risposte hanno evidenziato una polarizzazione tra over 60 e giovani tra i 30 e 40 anni, dove i primi hanno espresso maggiore soddisfazione professionale rispetto ai farmacisti più giovani.
“Attrarre e trattenere i talenti in azienda è una delle grandi sfide con le quali si trovano a fare i conti oggi le imprese di tutti i settori” hanno spiegato Gian Paolo Lazzer e Chiara Fossetta di Strategy Innovation, illustrando poi il quadro della professione più grigio, infatti il 69% dei farmacisti intervistati ha valutato altre offerte di lavoro anche diversa dal farmacista, inoltre il 62% degli intervistati ha dichiarato che, se potesse tornare indietro nel tempo, non sceglierebbe questa professione.
Il “Manifesto per il welfare dei farmacisti”. Come cercare di rimediare a questo “malessere” professionale? Con un Manifesto per il welfare volto ad incrementare, con strategie e consigli, il benessere dei farmacisti sul luogo di lavoro. Questi in estrema sintesi gli 8 punti del manifesto:
Incentivi - che possono essere economici e/o benefit come buoni pasto, auto aziendale e simili; Equilibrio vita-lavoro - sia per la famiglia, come ad esempio con permessi aggiuntivi per esigenze familiari, e tempo libero con orario più flessibile, convenzioni per teatri, cinema e altro; Carriera – supportata da un lato da formazione che vada oltre a quella obbligatoria e dall’altro da prospettive di progressione professionale; Spazi e mobilità - sia interni alle aziende, creando situazioni lavorative di maggiore comfort, e sia esterni con incentivi per l’utilizzo dei mezzi di trasporto piuttosto che posteggi auto riservati; Benessere - mentale e fisico per gestire sia lo stress lavorativo con la possibilità di accedere ad esempio a consulenze psicologiche, e sia fisico con incentivi per praticare attività fisica; Stare insieme – sia nel luogo di lavoro con momenti di dialogo e condivisione, e sia al di fuori dello stesso con l’organizzazione periodica di team building e momenti di svago condivisi; Coinvolgimento - nell’ascoltare il personale e nel promuovere con una comunicazione aperta e trasparente la condivisione di obiettivi comuni; infine la creazione di una Community Welfare con la quale personalizzare servizi ed iniziative di welfare e collaborare affinché il piano di welfare abbia un impatto concreto e duraturo.
Il presidente di Farmacieunite, Federico Conte, ha seguito la presentazione del Manifesto dalla Capitale, sede del congresso “Farmacista Più”. “Questa indagine è nata sull’onda della ricerca effettuata nel 2023 dal titolo “La farmacia, quale futuro?” che è stata oggetto di un congresso nazionale organizzato da Farmacieunite – ha spiegato Livio Patelli, consigliere e responsabile della comunicazione di Farmacieunite –. Da quella ricerca è emerso che il farmacista oggi è sempre più un manager, che la farmacia deve essere un luogo di benessere (non solo per l’utenza ma anche per chi vi lavora). Il ruolo sempre più centrale della farmacia deve necessariamente passare per la presenza di personale preparato e non possiamo pensare di aumentare la qualità e i servizi erogati senza questa condizione, a cui va affiancata l’urgenza di recuperare farmacisti. Ricordo che il 77% delle farmacie lamenta difficoltà ad assumere personale, le iscrizioni alle facoltà di farmacia diminuiscono, dobbiamo quindi creare più appeal verso questa professione e creare le condizioni affinché i farmacisti titolari investano sempre di più nei luoghi di lavoro. Da qui nasce l’esigenza di fotografare nel dettaglio lo stato di benessere dei collaboratori per poter strutturare nelle nostre farmacie condizioni che soddisfino chi vi lavora”.
“Solo conoscendo i fenomeni che stiamo vivendo possiamo trovare soluzioni che soddisfino la categoria – ha aggiunto Maria Cama consigliere dell’Ordine Farmacisti della Provincia di Treviso –. La pandemia ha accelerato l'evoluzione della professione e il nostro ruolo ed avviato un’evoluzione dei servizi offerti all’utenza. Dobbiamo essere capaci di rinnovarci e di cambiare e solo conoscendo lo stato attuale del benessere in farmacia possiamo agire e capire come avviare una possibile innovazione. Da questa ricerca è emersa le necessità di dare nuovi strumenti alla professione che è sempre più impegnativa e pesante, il lavoro al banco non è più soltanto quello della distribuzione del farmaco e del consiglio. Oggi ci si prende cura dei cittadini e dei loro bisogni di salute. Tutto questo necessita di competenze, formazione trasversale, presenza costante, dobbiamo quindi trovare soluzioni per fare questo e rendere la professione più soddisfacente e più appetibile alle nuove generazioni”.
“Una chiave di lettura per superare la realtà attuale ben fotografata nella ricerca di Farmacieunite passa sicuramente per un sistema di welfare – ha concluso la dottoressa Cama – nel quale sia previsto anche l’avanzamento di carriera: mi rendo che questo significa cambiare una mentalità vigente da decenni ma ritengo che questo sia il momento storico per cominciare a discuterne in maniera fattiva. Inoltre, evidenzio che quasi l’80 % dei farmacisti iscritti all’Ordine sono donne e queste ancora oggi hanno il maggior carico familiare, e anche questo sarà un tema da affrontare”.