Gianfranco Biagi

Gianfranco Biagi Massaggiatore riflessologo secondo il Metodo Lucia Torri Cianci.

Nel 2019 ho pubblicato il mio primo libro sul valore dell'amor proprio..."Un Amore da piangere, un amore da vivere".

Voglio scappareQuando la voce dei figli non trova spazio, anche il silenzio diventa un grido: ascoltiamoli, prima che la...
31/10/2025

Voglio scappare
Quando la voce dei figli non trova spazio, anche il silenzio diventa un grido: ascoltiamoli, prima che la distanza diventi muro.
Una domenica mattina... mentre vado a prendere la macchina, vedo un bar aperto e mi fermo a prendere un caffè. Per mia fortuna, pochi clienti, il che significa tranquillità. Vista la calura, mi siedo fuori all’ombra di un albero e prendo la mia agenda.
Stavo scrivendo, quando, alzando lo sguardo, ho intravisto una ragazzina che si stava avvicinando. Incuriosita, ha rallentato il suo passo, a mio parere già lento e appesantito per la sua età. Aveva gli occhi lucidi e non ho potuto fare a meno di chiederle: "Come stai? Problemi? Ti serve aiuto?" È bastato questo ed è scoppiata a piangere. Senza convenevoli, fra uno spasmo e l’altro, a raffica, mi ha esondato…
L'Esodo e il Desiderio di Casa
“Meno male che sono riuscita a scappare da casa. Due passi fuori mi faranno bene, anche se non voglio tornare... oddio, sì, vorrei tornare, voglio bene ai miei genitori, ma vorrei trovarli abbracciati e sorridenti.
Sono così stanca dei loro continui litigi. Poi mia mamma non sa tenergli testa quando lui alza la voce. Mi vergogno di loro quando i vicini battono sul muro o quando le mie amiche vengono a prendermi: loro lì, quando sono a casa, sempre le solite manfrine. Meno male che mio papà non alza le mani, non lo sopporterei proprio.
Da quando non lavora più è diventato un altro, non gli va bene niente; prima invece era spassoso, si poteva parlare con lui, ora non più. È astioso, è scontento di tutto. Si sente un verme e non sopporta questa situazione da disoccupato, solo che non trova il modo di parlarne, è imbufalito e basta. Sento che non è lui, lui non è così.
Il Valore Distorto e il Fallimento della Comunicazione
Non li sopporto quando alzano la voce a sovrastarsi l'un l'altra. E mamma, invece di capirlo, almeno cercare di capirlo, gli butta addosso il fatto che è nullatenente, nullafacente... di certo così non lo aiuta.
Stamattina sono scappata via con la scusa di buttare la spazzatura e prendere qualcosa al supermercato, con quei pochi spiccioli che ho trovato e spero, spero di trovare qualcosa che costi poco e preparare un pranzo. Oggi è domenica e avrei veramente desiderio di festeggiare. Dovremmo provare a restare uniti in questa avversità lavorativa.
Penso che se mio papà sentisse il mio bene e il mio desiderio di vederlo tornare a sorridere — che bello — sarebbe una festa. Voglio provarci, non è possibile che la mancanza di un lavoro distrugga la nostra felicità familiare.
Mamma e papà dovrebbero andare d'accordo, si conoscono da tanti anni e non è possibile che tutto quanto sono riusciti a fare fin qui, vada a rotoli solo per la mancanza di soldi. Eppure, tutto gira intorno ai soldi. Ho 13 anni e non credevo che il portafoglio vuoto potesse essere la scintilla di una crisi, ma quanto valore si è dato solo ai soldi?
Il Desiderio Negato
Ora mi chiedo cosa potrei fare o anzi cosa dovrei fare io? Mamma e papà sono a pezzi e non uniscono i loro sforzi a sostenersi reciprocamente. Avrebbero bisogno di parlare, di dirsi le cose come stanno per aiutarsi a comprendersi, invece si buttano benzina sul fuoco e si accendono.
Io non li sopporto più, voglio scappare, voglio tornare, li voglio trovare... e io vorrei provare a parlare con loro, ma come sempre non sarà mai il momento giusto. “Non è l’ora!” – mi dicono. “Né ora né mai,” ho pensato io. Probabilmente almeno non quando lo propongo io, come sempre... ma quando mi chiedono se ho studiato, se ho fatto i compiti, allora sì che il tempo ce l'hanno e lo trovano. Ma quando a intavolare il discorso potrei volerlo io, lì no, non c'è mai tempo. Mai!
Sono così frastornata e confusa. Meno male che sono scappata, ma quando ritornerò a casa, di certo non sarà meglio di quando me ne sono andata. Meno male che c'era la scusante della spazzatura, così almeno 1, 2, 3, via, sono uscita, voglio scappare...”
La Riflessione di chi ha Ascoltato.. tutto d’un fiato, senza tregua. Sono solo riuscito a cogliere a sprazzi, picchi di luce nei suoi occhi, alternati a profonda amarezza, inquietudine e sofferenza.
Mi si era stretta la bocca dello stomaco nel sentire la sua storia, e dire che per il lavoro che svolgo, sono preparato. Anche in coda alla cassa c’è chi si racconta a me… forse li attiro, ma oggi, così all’improvviso, non ero pronto.
Certo, ha potuto sfogarsi e già nel darle ascolto, almeno è riuscita a calmarsi… ma quanti ragazzini oggi vivono drammi come questo? Quanti trovano chi è capace di ascoltarli? Ma soprattutto quanti riescono a svelare le loro vicissitudini famigliari?
Perché una cosa è l’attrito fra coetanei e/o morosi, o coi professori, ma i disagi e i conflitti coi propri genitori, sangue del proprio sangue, sono duri da far emergere, perché mentre gli adulti riescono a raccontare i conflitti nei confronti dei loro figli adolescenti, i figli provano grande imbarazzo, quasi vergogna nel solo ipotizzare di scalfire i propri genitori. I figli hanno una grande dignità nei riguardi di mamma e papà. Peccato che i genitori non se lo ricordino.

Gianfranco Biagi

Foto di Jay Antol su Unsplash

03/09/2025
21/07/2025

Il bisogno di passione si chiama CURIOSITÀ.

L’intelletto si nutre di conoscenza, e la conoscenza nutre l’anima.
Anima che cerca lo stupore, la meraviglia, la scoperta.
Ogni nuova indicazione fornisce alla mente nuovi stimoli e maggiori intenti, permettendo ad essa di estendere le facoltà cognitive.
Indagare nell’ignoto è una competenza del cervello che invita il corpo ad annusare la sorpresa, riconoscendone ogni sfumatura e dettaglio.
Cercare, trovare, riconoscere in ogni anfratto della vita ciò che può tradurre il significato del vivere.
La curiosità ha sede nell’olfatto, è nutrita dal cuore, e si esprime attraverso le vene e il sangue.

Tutto è mosso dall’energia dell’entusiasmo.
Non c’è gioia senza apertura.
Non c’è stupore senza ricerca.
Non c’è conoscenza senza dedizione.

Un operatore del Metodo Lucia Torri Cianci massaggia un corpo perché interpreta il suo bisogno e lo trasforma in un’opportunità.
Quella di aprire il cuore a nuovi amori.

Pareri e opinioni,o giudiziPareri e opinioni. Quando i pareri o le opinioni altrui sono espressi in modo corretto e con ...
19/07/2025

Pareri e opinioni,
o giudizi

Pareri e opinioni.
Quando i pareri o le opinioni altrui sono espressi in modo corretto e con garbo, riceverli, analizzarli ed elaborarli non crea alcun problema. Anzi, aiutano a riflettere, a modulare e aggiustare il tiro, talvolta anche millimetricamente.
Ti senti apprezzato e accettato. È una forma di amorevole cura che rievoca inconsciamente la prima infanzia, quando i bambini, nella loro purezza, restituiscono a riflesso ciò che viene loro offerto. Se doni loro un sorriso, il loro sorriso ti verrà restituito e ti sentirai bene. Ma non solo...
Questo vale soprattutto quando si sono appena riagganciati al presente e alla realtà del risveglio – fin poco prima erano ancora nel mondo ovattato, quasi fosse l’etere, avvolti dal morbido sacco, tenuto saldamente dal becco della cicogna nell'empirico volo, terra di confine tra Morfeo ed Emera. E quando un bimbo ti porge il suo sorriso, è meraviglia, ti dona luce, proprio come Emera, figlia delle tenebre e della notte (Emera è la manifestazione del giorno, della luce solare; porta luce e vita sulla terra).
Quando invece porgi loro il sorriso e sono già ben svegli, oltre al sorriso riflesso, ti offrono la loro vivida emozione, allungando le gambe e inarcando la schiena quasi a spingersi verso di te. E tu, inconsciamente, lo cogli, perché lo hai già vissuto e sperimentato, ma non te lo ricordi. Quando ti senti bene in un 'dire a dire', che è il vero discutere, ti senti alla pari. In un rapporto alla pari.

Giudizi.
Quando invece il tono è imperativo e giudicativo, lo percepisci come limite o invalidante, richiamando inconsciamente l'infanzia. Rievoca la titubanza dei primi passi, quando inizi a camminare: in punta di piedi, incerto, instabile, ma non insicuro, poiché senti dentro di te quella spinta a voler comunque tentare, a osare, senza garanzie di ricompensa.
Quei giudizi rallentano il tuo procedere, forse non di molto, ma certamente ti costringono a uno sforzo notevole.
Sforzo e fatica. Se già è fatica correre sulla battigia, con la sabbia bagnata ma compatta, ecco che quei giudizi non richiesti ti fanno sentire, oltre al peso della fatica, un ulteriore sforzo del procedere... come correre sempre sulla spiaggia, ma su quella asciutta e inaridita dal sole, con innumerevoli avvallamenti e cunette: un deserto in miniatura.
Eppure, se nel deserto vedi e accogli l'armonia delle dune che a vista d'occhio ti guidano all'orizzonte sfiorando l'oasi, e nel respiro profondo che ne deriva, pur essendo atomo in quella vastità, ti senti potente nell'essere.
Ti senti potente nell'umiltà di essere te stesso, frammento di quell'universo.
Ma quel giudizio ti affatica. Ti affatica come lo sforzo in più che devi metterci nell'affrontare il micro-deserto nella tua corsa sulla sabbia asciutta.
Se sulla battigia il solo avampiede lievemente affonda nel punto di spinta, sul disordine e la disarmonia delle cunette – che sulla difformità della sabbia creano discrepanza di memoria tra un passo e l'altro – il piede, prima di spingere per avanzare, nell’appoggio deve appena cercare equilibrio. Poi dovrà coinvolgere la caviglia, il ginocchio e via via fin su, comprese le braccia che, muovendosi nello spazio, sembrano cercare ipotetici fili ai quali aggrapparsi nel tentativo di non cedere alla gravità del cadere…
E come non sentire addosso la fatica di quel giudizio, nemmeno richiesto?
Questo, nella relazione duale, ti fa sentire piccolo. Non più alla pari, ma piccolo e impàri. Piccolo. Ma alla fine, anche da ciò impari e prendi nota.
Sì. Impari e prendi nota.
E io ti auguro che sia un 'LA', così ti accordi a te stesso, alla tua notocorda, alla tua anima. Ti liberi del peso che ti hanno affibbiato e che, come la fibbia di una cintura, ti sei messo addosso in questa vita. Un peso che arriva a spezzarti nel girovita: dalle tue radici, le gambe che ti indicano la corretta via, e dal tuo tronco pronto a procedere.
Potremmo imparare da quanto abbiamo ricevuto. Quindi: pareri e opinioni, o giudizi?
Nell’essere adulti e non più infanti, cerchiamo con il senno dell’esperienza di comprendere cosa sia meglio… A questo punto, mi piacerebbe avere il tuo parere.

Gianfranco Biagi

Foto di Jeremy Lapak su Unsplash

01/11/2022
La voce del CuoreE verrà anche il momento in cui torneremo a parlare la nostra lingua: la lingua dell'amore. Dettata dal...
18/09/2022

La voce del Cuore

E verrà anche il momento in cui torneremo a parlare la nostra lingua: la lingua dell'amore. Dettata dal Cuore, quell'armonia di parole si svelerà a coloro i quali sapranno ascoltarla nel suo nascere; sgorgare dal dentro, dal Sé più intimo e genuino di cui si dispone. Ma che troppo spesso viene zittita dalla prepotenza e dall'arroganza del cervello, quella forza inerte, come un volano, che ci fa prendere l'alta e l'altra via di un pensare che deve sempre dare tornaconto e interesse.
Anche il Cuore però ha il suo tornaconto: l'esprimere se stesso nella condivisione; e pure il suo interesse: manifestarsi attraverso la lingua dell'Amore.
Una lingua che accompagna, incita, sostiene e appoggia. Lenisce e non ferisce. Stimola e non giudica. Una lingua che guida e non è mai Giuda.

Accompagnata spesso dal sorriso
si apre come fosse un fiore
e inebria come fosse un profumo.

Lingua e voce che fan eco e risonanza nell'anima di chi sa ascoltarle e di chi le riconosce. E in coloro, genera il riverbero di assonanza, di empatia e di riconoscimento di sé.

Senza pretese, senza veli, senza giudizi, è quell'espressione pura che non conosce linguaggi, che non conosce ostacoli di etnie, razze o religioni.
Lingua che non si ferma davanti ad alcuna diversità, poiché in lei già si incarna la diversità dell'essere nelle sue più sfuggevole sfumature, come vene di un marmo pregiato.

Non conosce limiti o avversità poiché sgorga cristallina come l'acqua, da una sorgente alpina, e sa seguire il suo corso al di là di tutto quello che si troverà innanzi nel suo, tanto lineare quanto tortuoso, scorrere.

E non vorrà dimostrare nulla, sarà semplicemente se stessa per coloro i quali sapranno e vorranno accoglierla senza pensiero, senza affanno, senza tumulti, senza arrecare danno alcuno.
E quand'anche fosse minata, ingabbiata come l'acqua di bacino, bloccata da una diga, lei saprà apportarsi e confluire ancora fintanto che esonderà qualsiasi barriera le verrà posta innanzi.

Così è. E così sarà. Poiché la lingua del cuore, nel proporre ed erogare amore, non teme né conosce ostacoli. La sua Fede è cieca!

Lei sa, lei conosce, lei comprende. Si manifesta sempre e in ogni dove. Parla una lingua comune come quella dei bambini sulla spiaggia che, quando si incontrano, seppur di razze diverse e diverse culture, di lingue diverse e diversi paesi, non si ascoltano col timore di non capirsi, ma comunicano nel dar voce al loro Cuore per mezzo di quella...
la lingua e la voce dell'Amore!

Gianfranco Biagi

Foto di Gaston Abascal su Unsplash

06/04/2022

Camminare porta a scoperta... "solvitur ambulando!"

…alle divinitàPietre preziose, diamanti, oro, argento, ecc. si trovano nel cuore della terra, dentro, Yin... è ciò a cui...
13/03/2022

…alle divinità

Pietre preziose, diamanti, oro, argento, ecc. si trovano nel cuore della terra, dentro, Yin... è ciò a cui l'uomo ha dato valore, oro e altri minerali, pietre preziose ecc. che poi viene donato alle divinità...
ciò che è nella terra rivolto a ciò che è nel cielo...
Questo e quanto è dentro di noi, quello che troviamo dentro ognuno di noi, nel profondo... diventi dono da offrire al cielo, ovvero ciò che troviamo dentro ognuno di noi, essere vivente umano, persona, individuo… diventi parola, suono, vibrazione, emozione da offrire alle altre divinità, entità umane, esseri umani, uomini e donne.

Nella riservatezza di ognuno, dentro, si manifesti per mezzo della buona comunicazione e ci si presti, per etica, all'altruismo.

Questo è il valore dell'uomo, il Valore Umano.

https://www.facebook.com/biagi.gianfranco

Foto di David Gilbertson su Unsplash

AmareSempre più cupo è il pensiero di chi s'infligge penitenza dettata da una morale che lui, o ella, non sente; e il su...
20/01/2022

Amare

Sempre più cupo è il pensiero di chi s'infligge penitenza dettata da una morale che lui, o ella, non sente;
e il suo divenire diverrà arcuato dal declino incombente.
La passione invece, per quanto fugace, rende all'ardore umano
impregnando la carne, come la concia, di succulenti bocconi,
pasto per gli dèi che sapranno gustarli appieno,
finché la spossatezza data dal pieno di umano esistere,
non renda consapevole il valore del verbo Amare.

https://www.facebook.com/biagi.gianfranco

Photo by Jackson David on Unsplash

Il Capodanno Ieri in Carso mi è apparso un capriolo... - lui forse sapeva che era il 31 dicembre, ultimo giorno dell'ann...
01/01/2022

Il Capodanno

Ieri in Carso mi è apparso un capriolo... - lui forse sapeva che era il 31 dicembre, ultimo giorno dell'anno? e mi sono chiesto il senso di festeggiare l'indomani come Capodanno.
In mezzo all'erba rinsecchita dell'inverno cercava solo un po' di cibo o in una qualsiasi pozza d'acqua non ghiacciata, un sorso da poter bere... mentre noi esseri umani la rincorsa al Cenone di fine anno, come se non mangiassimo da giorni e come se, per giorni, non dovessimo mangiare. Pronti a festeggiare un intero anno che verrà e magari non pronti a cogliere quell'istante meraviglioso che il vivere concede alla propria esistenza.

Gli anni determinano un tempo e sono sempre stati utilizzati per indicare un percorso. Contenitori di eventi e situazioni.
Ogni singolo anno è composto da stagioni, mesi, settimane e giorni. I quali a loro volta sono suddivisi in fasi: mattino, pomeriggio, sera e notte. In tutto 24 ore e queste composte da 60 minuti cadauna e ogni minuto a sua volta formato da 60 secondi, i quali non sono più quantificabili a livello numerico, se non per competizioni agonistiche, ma identificabili e percettibili piuttosto, in momenti, attimi e istanti.
Ogni singolo anno quindi, è misurabile per ciò che si prova a partire da quegli istanti che passano per un attimo a creare il momento che si vive.
Senza una conta, apparentemente senza motivo alcuno se non per chi lo prova e lo vive, andando così a riempire di memoria e di vissuto il suo contenitore corpo, di una serie infinita di esperienze che lo portano al compimento di azioni e al completamento di opere... senza omissioni. È questa è pienezza per il corpo e per lo spirito.

Dove sta quindi il valore temporale dell'anno al quale si dà forma più nel pensiero razionale che non alla percezione fisica del corpo? Dove stanno il valore del tempo e dell'anno?
Siamo condizionati più dal valore che diamo a quel giorno, il Capodanno, piuttosto che ai singoli attimi e momenti che ci vengono incontro, costantemente.
Ma saremo mai pronti a coglierli e, gratificandoci dell'essere e dell'esistere, festeggiarli per quanto possono offrire, uno a uno, a ognuno di noi?

L'augurio che ogni istante sia nuovo inizio.

https://www.facebook.com/biagi.gianfranco

Photo "dal pergolo" by Gianfranco Biagi

31/12/2021

L'augurio di fine anno

L'ultimo giorno dell'anno, giorno del ti**re le somme e pronti per ripartire con nuovi e buoni propositi. Già, ripartire nella sua forma transitiva, ovvero frammentare, condividere... allora date ascolto a voi stessi, ascoltate ciò che ha da dirvi il cuore e quello che vi suggerisce l'anima (la vostra psiche). Non aspettate il discorso di un Presidente preparato a puntino da professionisti psicologi che vi toccheranno dentro, e che magari vi convinceranno a credere a qualcosa o a qualcuno. Siate voi ad addentrarvi dentro voi stessi, datevi ascolto e fatelo voi il discorso, ognuno dapprima per sé stesso e poi pronto da ripartire e condividere con le persone che vi stanno più vicino, con i vostri affetti, coi vostri amici e parenti, con i vostri collaboratori, con tutte quelle persone cui avete a che fare.
Siate Voi i protagonisti del discorso di commiato di quest'anno, voi, ognuno di voi, entità unica e inseparabile da voi stessi.
Date voce al vostro progetto, al vostro programma, non scordando i desideri e anche un pezzetto di spazio per i vostri sogni e per qualche vostra follia. In fisica tutto si misura, ma nella vita, questa la si misura sempre troppo tardi.
Datevi retta, che deriva dalla vostra rettitudine; mantenetevi in linea, non con le taglie e con il peso, ma allineati al vostro procedere originale e se vi foste smarriti o persi, non è mai troppo tardi per recuperare.
Siate ordinati, non per gli altri ma per contenervi nel vostro ordine e questo vi farà evolvere, prima tappa per raggiungere qualsiasi metà.
Siate allegri, non raccontandovi barzellette ma utilizzando il sorriso che appartiene al vostro cuore e, se vivete, di certo ne avete uno: il Vostro. Assecondatelo, lui vi guida e vi guiderà, non traditelo col cervello, informato da terzi e che segue un pensiero collettivo.
Distinguetevi, non per essere migliori degli altri ma dando voce alla vostra Luce, alle vostre idee e al vostro entusiasmo il che vi renderà migliori.
Esercitatevi, non a far di conto e solo con numeri o allenamenti in palestra ma allenatevi a dare ascolto a ciò che vi viene da dentro, vi manterrà orientati nella corretta direzione nel vostro cammino.
Chiedete, non tanto per farlo ma per scoprire e dare cibo alla vostra curiosità di sapere e di conoscenza; se non trovate risposte non mollate, piuttosto cambiate orizzonti e persone; e se la richiesta riguarda un vostro diritto reclamate ed esercitatelo!
Se siete stanchi sappiate che avete fatto una fatica, ma questa è il premio alla vostra forza e se vi siete sforzati per qualcosa che non ritenete più corretta, desistete e non fatelo più, ci saranno altri obiettivi.
Alzate lo sguardo al cielo, come facevano i nostri antenati, le soluzioni e le illuminazioni arrivano dall'alto; e non state troppo tempo chini, con gli occhi bassi a guardare gli schermi piatti dei dispositivi, ciò rapisce la vostra facoltà di pensiero.
Non ponetevi limiti alla vostra possibilità, tutto ciò che oggi siamo e abbiamo un tempo lo reputavamo impossibile, eppure è avvenuto.
Aprite i vostri orizzonti, un punto preciso insegna ma dovrete saper guardare il quadro e pure oltre la cornice che lo contiene.
Soffermatevi su ciò che vi interessa e se non vi interessa niente, non disperatevi potreste essere fortunati avete ancora tutto da scoprire.
Abbiate il coraggio di deprimervi fino a toccare il fondo, è da lì che potrete riprendere e ricominciare.
Parlate e dite, non chiudetevi nell'omertà del silenzio che porta solo a incomprensioni. Comunicate il vostro pensiero, il più delle volte si viene fraintesi poiché o si dà per scontato che gli altri sappiano o perché si è poco addestrati a comunicare ciò che si prova. E se lo si prova, non può essere che vero.
Insomma siate voi stessi per quello che veramente vi sentite di essere e non per come gli altri vi vogliono o vi vorrebbero.

Buon anno nuovo, un anno che potrà essere diverso da quello trascorso... dipenderà da ognuno di noi!

Buoni propositi, buon viaggio nella vita e grazie a tutti quelli che, quasi quotidianamente, fedelmente mi seguono.

Gianfranco Biagi
https://www.facebook.com/biagi.gianfranco

Massaggiatore riflessologo secondo il Metodo Lucia Torri Cianci.
Nel 2019 ho pubblicato il mio primo libro sul valore dell'amor proprio..."Un Amore da piangere, un amore da vivere".

Indirizzo

Trieste
34128

Telefono

+393472845466

Sito Web

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Gianfranco Biagi pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta Lo Studio

Invia un messaggio a Gianfranco Biagi:

Condividi

Share on Facebook Share on Twitter Share on LinkedIn
Share on Pinterest Share on Reddit Share via Email
Share on WhatsApp Share on Instagram Share on Telegram

Digitare

Un Amore da piangere

Il cuore si nutre di emozioni e conosce perfettamente ciò che è giusto per sé: tutto nasce da un'emozione. Se ognuno fosse consapevole del valore della propria esistenza, tutte le persone sarebbero coerenti con il proprio essere nel proprio divenire.

Il coraggio di provare a osare per andare oltre... nel trovare e vivificare sé stessi, per superare lo scoglio del limite altrui... il lume per prepararci al nostro probabile cambiamento, l'evolversi dell'essere!

Alternare la lotta alla speranza, al desiderio, alla fantasia, alla magia dell'immaginazione che apre porte inesplorate, offre possibilità di interpretazione, visioni fugaci da cogliere, modi nuovi di "mondi" sconosciuti, sprazzi di luce e di energia. Solo chi prova ad esserci, potrà scegliere il da farsi, per tentare di andare... oltre.

L'amor proprio spinge verso il proprio cuore e alimenta il desiderio di amare e questo diviene un'arte... il proporsi, l'offrirsi, il donarsi per quello che si è, sempre in nuova scoperta.