19/11/2023
ROZZI NORDICI
Durante il Medioevo i rapporti, pacifici e non, tra Oriente ed Occidente furono molto intensi. In quella fase storica l'Islam aveva dato origine ad una florida cultura, apprezzata dagli stessi occidentali, che ne presero in prestito numerosi spunti, dall'agricoltura alla medicina, dal commercio alla filosofia. Se da un lato dunque l'Europa medievale ricavò indubbi e riconosciuti benefici dai rapporti con l'Oriente, pare la cosa non fosse reciproca. Nell'Islam medievale era infatti diffusa l'opinione che i "franchi" (termine usato genericamente per indicare gli europei) fossero rozzi ed incivili. La letteratura storica e geografica degli arabi medievali riflette pienamente l'atteggiamento di indifferenza, se non di aperto disprezzo, nei confronti degli "incivili barbari del Nord". Un geografo del X secolo di Baghdad, al-Mas'udi, scrisse che "le genti del Nord sono coloro per le quali il sole è lontano dallo Zenit [...] in quelle regioni prevalgono il freddo e l'umido, e la neve e il ghiaccio si susseguono in interminabile alternarsi- In loro scarseggia l'umore caldo; hanno i corpi grassi, la natura greve, il comportamento rozzo, ottuso l'intelletto e pesante la lingua [...] la loro fede religiosa non è solida [...] quelli che tra loro che stanno all'estremo Nord sono i più soggetti alla stupidità, alla volgarità ed all'abbrutimento." Un punto di vista che riassume eloquentemente una duratura e diffusa opinione dei vicini occidentali. Dello stesso avviso era anche l'emiro Usama, che a Nabulus, nel regno crociato di Gerusalemme, riportò di una violenta resa di conti tra due "franchi", evidenziando puntualmente la barbarie e la violenza di cui gli uomini d'Oltremare sembravano tanto avvezzi. Dall'altra parte del mondo, scriveva nello stesso periodo un qadi della Toledo musulmana che " [Gli occidentali grassi e pigri] non hanno prontezza di comprendonio e chiarezza d'intelligenza, sono in balia di ignoranza, stupidità, idiozia e cecità"