Federica Parri

Federica Parri Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Federica Parri, Psicologo, Via San nicolò 33, Trieste.

Se ti senti sopraffatta, sola o intrappolata nel tuo ruolo ti aiuto a riscoprire la tua forza interiore ottenendo relazioni autentiche, benessere emotivo e la libertà di scegliere te stessa ogni giorno.

C’è un’ansia che non esplode.Non ti manda in tilt.Non ti fa tremare le mani né correre al pronto soccorso.È un’ansia più...
01/12/2025

C’è un’ansia che non esplode.
Non ti manda in tilt.
Non ti fa tremare le mani né correre al pronto soccorso.

È un’ansia più subdola.
Sottile.
Quella che “non è niente”… ma è sempre lì.

La senti quando ti svegli già stanca.
Quando il respiro è corto e non sai perché.
Quando corri tutto il giorno, ma dentro senti come una vibrazione continua, una tensione di fondo.

È l’ansia di chi non ascolta il corpo.
Di chi ha imparato a funzionare, a fare, a essere efficiente.
Di chi segue ciò che si deve fare, senza chiedersi mai cosa dovrebbe fare per sé.

E allora il corpo parla.
Non con parole, ma con:

• mal di testa che tornano sempre
• pesi sul petto
• stanchezza che non passa
• irritabilità senza motivo
• una sensazione di “non essere mai veramente a casa”

Molte donne vivono così per anni.
In silenzio.
Convinte che “funzioni così”, che “è lo stress”, che “passerà”.

Ma non passa.

Perché quell’ansia è un segnale.
È il modo in cui il corpo dice:

“Ti sei persa da qualche parte.”
“Stai andando avanti, ma non stai andando dove vuoi.”

Non è un difetto.
Non è debolezza.
È una bussola.

E inizia a cambiare quando torni a chiederti:

👉 Che cosa voglio davvero, oltre a ciò che devo?
👉 Cosa sto ignorando del mio corpo?
👉 Dove mi sto forzando?

L’ansia sottile si attenua quando smetti di correre incontro alle aspettative degli altri
e torni ad abitare il tuo corpo, i tuoi bisogni, il tuo ritmo.

Perché il corpo parla sempre.
Siamo noi che, per molto tempo, abbiamo smesso di ascoltarlo. 💛

Oggi, 25 novembre, voglio dire una cosa chiara alle donne che mi leggono:👉 Non devi essere più forte. Devi essere più li...
25/11/2025

Oggi, 25 novembre, voglio dire una cosa chiara alle donne che mi leggono:

👉 Non devi essere più forte. Devi essere più libera.
👉 Non devi “sopportare ancora un po’”. Hai diritto a stare al sicuro.
👉 Non devi adattarti per meritare amore. L’amore non fa paura.

💬 E se in questo momento senti che qualcosa ti pesa, ti stringe, ti fa camminare sulle uova… ascolta quella sensazione.
È la tua bussola interna che prova a salvarti.

⚡ La violenza si combatte anche così:
restituendo alle donne la possibilità di scegliere.
Di dire NO senza colpa.
Di uscire dalle gabbie invisibili fatte di doveri, paura e vergogna.

Se hai bisogno, chiedi aiuto.
Se non sai da dove cominciare, parlane.
Se hai paura, non sei sola.

🟥 Oggi non ricordiamo soltanto le vittime.
Riconosciamo la forza di tutte le donne che ogni giorno provano a liberarsi.

È da lì che ricomincia la vita.

Il convegno di oggi nasce da un desiderio condiviso dal nostro Consiglio: riportare il trauma al centro della riflession...
22/11/2025

Il convegno di oggi nasce da un desiderio condiviso dal nostro Consiglio: riportare il trauma al centro della riflessione psicologica.
Perché il trauma non attraversa solo le storie delle persone che incontriamo, ma anche le comunità, i contesti culturali, le relazioni e, sempre più, i social che amplificano vissuti individuali trasformandoli in esperienza collettiva.

Oggi abbiamo creato uno spazio per guardare al trauma con uno sguardo più ampio, sensibile e competente: come fenomeno clinico, corporeo, transgenerazionale, sociale e politico.

Un grazie sincero alle relatrici e ai relatori che hanno portato il loro sapere e la loro esperienza, al nostro Ordine degli Psicologi FVG per aver reso possibile questa giornata e alle colleghe e ai colleghi che hanno partecipato numerosi e partecipo.

È nella collaborazione che la nostra professione trova la sua forza più grande.

Spesso pensiamo al trauma come a qualcosa che riguarda contesti estremi o Paesi lontani.Viviamo in una società sicura, s...
18/11/2025

Spesso pensiamo al trauma come a qualcosa che riguarda contesti estremi o Paesi lontani.
Viviamo in una società sicura, sviluppata e senza guerra… e questo può farci credere che il trauma “non ci appartenga”.

Ma la realtà clinica e umana ci racconta altro.
Le ferite traumatiche (visibili o invisibili) continuano a vivere nelle storie personali, familiari e culturali, e nel tempo modellano:

• identità
• relazioni
• percezione del mondo
• senso di sicurezza

Il trauma non è solo un evento:
diventa un linguaggio interno, un modo di reagire, scegliere, amare, proteggersi.

E riguarda non solo ciò che accade nel “qui e ora”.
Eventi traumatici passati o presenti, individuali o collettivi ( come: lutti improvvisi, violenze, povertà, guerra) possono imprimersi nella memoria personale e sociale fino a essere trasmessi per generazioni.

Viviamo, inoltre, in una società attraversata da migrazioni e scambi culturali: molte persone arrivano con risorse, identità e talenti preziosi, ma anche con storie segnate dalla perdita, dall’incertezza e dalla paura.
Queste storie non restano fuori dalla nostra società: entrano in dialogo, a volte in armonia, altre volte in fatica.

Ecco perché parlare di trauma oggi significa parlare di:

✔ cura
✔ responsabilità collettiva
✔ integrazione
✔ comprensione interculturale
✔ umanità condivisa

Il trauma non è qualcosa che “accade a qualcuno, altrove”.
È una trama che attraversa il nostro tempo.
E riguarda tutte e tutti noi: come comunità, come professionisti, come esseri umani.

Alessia e il bisogno di primeggiareAlessia ha poco più di 30 anni, un buon lavoro e una vita costruita in autonomia.È co...
15/11/2025

Alessia e il bisogno di primeggiare

Alessia ha poco più di 30 anni, un buon lavoro e una vita costruita in autonomia.
È competente, responsabile, riconosciuta.
Eppure vive con una pressione interna costante:
essere la migliore in tutto ciò che fa.

Quando entra in seduta appare tesa, vigile, come se dovesse “performare” anche lì.
A un certo punto lo dice chiaramente:

“Se non sono la migliore, mi sembra di non valere.”

Questo è un meccanismo molto più diffuso di quanto sembri, soprattutto nelle donne abituate ad auto-sostenersi e a non chiedere aiuto.

🔍 Da dove nasce il bisogno di primeggiare? Le cause psicologiche più frequenti

1. Autostima basata sulla performance

Quando il valore personale è stato costruito nel tempo più sul fare che sull’essere, il successo diventa una fonte primaria di sicurezza.
La persona impara a pensare:
“Se riesco → valgo.
Se non riesco → non valgo abbastanza.”

2. Modelli familiari iper-esigenti

Molte donne crescono con aspettative elevate (esplicite o implicite).
Anche senza critiche dirette, basta percepire che “per essere vista devo fare di più” perché il sistema interno si costruisca su standard impossibili.

3. Paura del confronto e del rifiuto

Primeggiare diventa una strategia di protezione relazionale:
se sono la migliore, allora nessuno può criticarmi, abbandonarmi o svalutarmi.
È una forma di controllo sull’immagine che restituiamo al mondo.

4. Illusione del traguardo

La nostra cultura rinforza l’idea che si possa “arrivare”.
Ma ogni traguardo, una volta raggiunto, si sposta più avanti.
Il risultato?
Una corsa senza fine che logora, invece di nutrire.

🌿 Il momento di svolta in terapia

Parlando dei record, delle classifiche, dei successi, emergono una dopo l’altra delle verità semplici ma potentissime:

🏃‍♀️ qualcuno corre veloce
e qualcun altro corre più veloce.

🎼 un’artista vende milioni di dischi
e qualche anno dopo viene superata.

📈 raggiungi un obiettivo
ma il mondo continua a muoversi.

Alessia rimane colpita da una consapevolezza nuova:

non si può essere “prima” per sempre.
E non si arriva mai davvero “da nessuna parte”.

Il bisogno di primeggiare è un’illusione di sicurezza.
Ma toglie respiro, spontaneità, umanità.

✨ La trasformazione psicologica

A quel punto il lavoro cambia direzione:
non più correre per essere la migliore,
ma chiedersi:

Qual è il mio contributo al mondo?
Qual è la mia qualità unica?
Come posso usarla per creare valore, non per vincere?

Qui la persona passa dalla logica della prestazione alla logica del senso.

Dal confronto con gli altri
alla connessione con il proprio talento.

Perché i record si superano, si dimenticano, cambiano.
Ma ciò che offri con autenticità: la tua visione, le tue competenze, la tua sensibilità,
quello lascia un segno reale.

📅 Sabato 22 novembre 2025 – ore 9:00 📍 Astoria Hotel Italia - UdineRelatori: dott.ssa Lucia Beltramini, dott.ssa Daniela...
30/10/2025

📅 Sabato 22 novembre 2025 – ore 9:00 📍 Astoria Hotel Italia - Udine
Relatori: dott.ssa Lucia Beltramini, dott.ssa Daniela Bertogna, dott.ssa Maria Paola Boldrini, dott.ssa Micaela Crisma, dott. Tommasi Magatti, dott.ssa Federica Mansutti, dott. Federica Parri.
Crediti ECM: 6 crediti per max 100 persone.

La partecipazione è gratuita. Guarda il programma sul sito dell'Ordine: https://www.ordinepsicologifvg.it/formazione/eventi/eventi-ordine-fvg/2287-convegno-gratuito-accreditato-ecm-trauma-quando-il-dolore-si-incide-nel-corpo-e-nella-psiche.html

👉 Iscrizione obbligatoria attraverso questo link: https://www.mdstudiocongressi.com/it/eventi-residenziali/2025/trauma

25/10/2025

🎓 Gruppo di Lavoro – Formazione
Per una psicologia che cresce, studia e si rinnova

Oggi vi presentiamo il Gruppo di Lavoro Formazione dell’Ordine degli Psicologi FVG.
Un gruppo che progetta e coordina convegni, webinar e momenti formativi dedicati alla nostra comunità professionale.

🔹 Referente del gruppo: Federica Parri, psicologa e psicoterapeuta
🔹 In collaborazione con: Antonella Besa, Nerina Fabbro e Maurizio Sgambati

🧭 La nostra visione:

Crediamo che la psicologia sia una professione viva, in continua trasformazione.
Per questo la formazione non è un traguardo, ma un cammino: uno spazio di studio, confronto e arricchimento: personale, professionale e comunitario.

📌 Cosa facciamo

Organizziamo eventi formativi su temi clinici, etici e sociali

Favoriamo il dialogo tra saperi e strumenti diversi

Promuoviamo una formazione accessibile, di qualità, aperta a tuttə

Perché crescere come psicologi significa continuare a porci domande, non smettere mai di studiare, e far crescere insieme la nostra comunità professionale.

❌ Dire no a questa legge non è ideologia. È responsabilità.Leggo i comunicati sul divieto di educazione sessuale e affet...
20/10/2025

❌ Dire no a questa legge non è ideologia. È responsabilità.

Leggo i comunicati sul divieto di educazione sessuale e affettiva nelle scuole e non riesco a restare in silenzio.
Come psicologa, come madre, come donna che ogni giorno ascolta storie di vergogna, violenza non riconosciuta, confusione sul corpo e sul desiderio… non posso accettare una scelta che non ha basi scientifiche né pedagogiche, ma solo paura e disinformazione.

Educazione sessuale non significa imposizione di idee.
Significa insegnare il consenso, nominare le emozioni, riconoscere i confini, sapere che il corpo ha dignità e valore.
Significa dare ai bambini e agli adolescenti gli strumenti per proteggersi, capire, chiedere aiuto.

Vietarla non li protegge.
Li lascia soli, in balia di internet, pornografia, stereotipi, silenzi.

Ieri sera, mentre nella nostra Casa della Psicologia a Udine si svolgeva la presentazione di un albo illustrato che accompagna bambine, bambini e genitori nell’esplorazione di temi importanti come il corpo, la sessualità e l’identità, sono stati pubblicati diversi comunicati in merito al DDL Educazione sessuale e affettiva nelle scuole.
La posizione appare univoca e chiara: vietarla non protegge i giovani, bensì li espone alla disinformazione.

Il nostro Ordine si unisce nel ribadire che l'educazione sessuale e affettiva è una profonda e necessaria azione culturale e di prevenzione della violenza, in tutte le sue forme.

La scuola è luogo di conoscenza, dialogo e crescita. È un contesto privilegiato per la prevenzione primaria, sia quando queste azioni sono rivolte a bambini, bambine e adolescenti, sia quando sono rivolte alle figure educative che stanno loro accanto.

Vietare questa attività significa ostacolare lo sviluppo affettivo, relazionale e sessuale di bambine, bambini e adolescenti; significa privarli di strumenti per comprendere e gestire i cambiamenti fisici ed emotivi legati alla crescita, per educare al consenso e al riconoscimento della violenza, del desiderio, dei modi per proteggersi.

È necessario promuovere spazi educativi qualificati, con personale specializzato e percorsi costruiti e pensati.

Il Consiglio Nazionale ha inviato al Ministro una lettera che chiede la revisione della scelta di escludere l'educazione sessuale e affettiva dai percorsi scolastici. Il nostro Ordine resta a disposione delle Istituzioni per un dialogo che costruisca benessere e salute per i nostri e le nostre giovani.

04/10/2025

📌 Mercoledì 1 ottobre si è svolto il webinar "Educazione finanziaria e professione psicologica", un’occasione preziosa per approfondire il tema della consapevolezza economica nella nostra pratica professionale.

Un ringraziamento speciale alla relatrice Erika Tramarin, che ha saputo offrire spunti pratici e riflessioni chiare e utili, e alla consigliera Federica Parri, referente del gruppo Formazione, per la moderazione attenta e appassionata.

Grazie anche alle numerose colleghe e colleghi presenti: la vostra partecipazione ha reso l’incontro ricco e dinamico.

Ci scusiamo con chi, a causa di un problema tecnico, non è riuscito ad accedere.
Stiamo valutando la possibilità di riproporre il webinar in diretta nelle prossime settimane.

Indirizzo

Via San Nicolò 33
Trieste
34100

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