dott.ssa Gabriella Sossi Psicologa Psicoterapeuta a Trieste

dott.ssa Gabriella Sossi Psicologa Psicoterapeuta a Trieste Psicoterapeuta sistemico-relazionale. Supervisore EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing).

Approfondimenti su temi di terapia Individuale e di Coppia, risoluzione dei ricordi traumatici Approfondimenti e riflessioni su temi di:
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Terapia EMDR (Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) per la risoluzione dei ricordi traumatici -
Corsi individuali e di Gruppo su Tecniche di rilassamento e Training Autogeno

19/11/2025

Un nuovo studio pubblicato su Molecular Psychiatry ha fatto luce su una scoperta relativa a un processo chiamato apprendimento difensivo adattivo, un meccanismo che ci permette di non vivere costantemente in allerta e che permette al cervello di riconoscere quando un pericolo è reale e quando è solo apparente.
Quando percepiamo una minaccia, il nostro cervello reagisce in frazioni di secondo con risposte automatiche: immobilizzarsi, fuggire o attaccare. Sono reazioni antiche e indispensabili. Ma cosa succede se il pericolo non arriva mai? Se un’ombra minacciosa compare più volte senza trasformarsi in un predatore?
Continuare a vivere in allerta sarebbe uno spreco di energie. E qui entra in gioco una piccola struttura del mesencefalo, finora poco studiata: il nucleo interpeduncolare (IPN). Lo studio mostra che questa minuscola area funziona come un vero regista della paura, modulando quando dobbiamo restare vigili e quando possiamo rilassarci ed esplorare.
I ricercatori hanno simulato un predatore proiettando un’ombra scura in espansione. All’inizio i topi reagivano nascondendosi, ma dopo giorni senza conseguenze reali hanno iniziato a uscire di più e a esplorare l’ambiente. Contemporaneamente, grazie a una tecnica chiamata fotometria a fibre, è stato possibile osservare l’attività dei neuroni dell’IPN in tempo reale.
Una popolazione di neuroni mostrava un’alta attivazione all’inizio dell’esperimento, ma la sua attività diminuiva man mano che gli animali imparavano che la minaccia era innocua. E quando questi neuroni venivano inibiti artificialmente, la paura calava quasi del tutto. Ma non è tutto: un altro gruppo di neuroni dell’IPN — quelli che esprimono somatostatina (Sst) — non si adattava e continuava ad attivarsi. Secondo gli autori, questa “iper-reattività” potrebbe essere alla base dell’ansia generalizzata, quella sensazione di pericolo costante anche in assenza di reali minacce.
Queste scoperte ci aiutano a capire meglio come il cervello distingue i pericoli veri da quelli percepiti. In altre parole, gettano luce sui meccanismi biologici che ci permettono di sviluppare resilienza, calmare la paura e regolare l’ansia e potrebbe aprire la strada a nuovi approcci per trattare disturbi d’ansia e condizioni in cui la minaccia è sempre “accesa”, anche quando non dovrebbe esserlo.

19/10/2025

La scala dell'autostima di Rosenberg consta di dieci domande per valutare questa dimensione essenziale per il benessere psicologico.

15/08/2025

Oggi il cardinale Matteo Maria Zuppi ha fatto qualcosa che resterà nella storia di questo Paese, della Chiesa e di questo tempo.

È andato nella chiesa di Casaglia, a Monte Sole, luogo simbolo di una delle più grandi stragi nazifasciste mai commesse, dove furono trucidati 770 civili di cui 52 bambini.

E, una volta lì, ha iniziato a pronunciare una lista di nomi. Una lista infinita.

Oltre 12mila nomi di bambini.

I 12.227 nomi di bambini palestinesi e israeliani morti ammazzati. Di cui 12.211 sono i bambini palestinesi sterminati nel genocidio a Gaza.

Ci vorranno ore per leggerli tutti. Non uno di meno.

E, nel farlo, ha aggiunto: “Se non ci fermiamo nemmeno davanti a loro…”

Da laico, da non credente, mi inchino dinnanzi alla grandezza di questo prete, di quest’uomo di fede e soprattutto di pace.

Riesco solo a immaginare quello che avrebbe potuto fare per l’Umanità da Papa uno come Matteo Maria Zuppi da Bologna.

Un gigante. In mezzo al vuoto. O quasi.

26/05/2025

Edith Bruck ha 94 anni, è una scrittrice e poetessa ebrea e soprattutto è una sopravvissuta all’Olocausto.

Eppure - o forse proprio per questa ragione - ha appena pronunciato parole su Gaza, Israele e Netanyahu di una forza e di una lucidità e di una onestà sconvolgenti.

“Quello che accade a Gaza è molto, molto doloroso per me, e credo che sia lo stesso per tutti” ha detto al ‘Quotidiano nazionale’. “Netanyahu sta provocando uno tsunami di antisemitismo, perché tutti identificano gli ebrei con il governo israeliano. Ma la maggioranza degli ebrei e degli israeliani non è assolutamente d’accordo col governo Netanyahu”.

“Ma non basta. Gli israeliani devono protestare di più. Non solo il sabato, ma tutti i giorni, anzi giorno e notte. Anche assediando la casa-bunker di Netanyahu e della moglie. Questo è il momento di ribellarsi.
Tutti, nell’esercito, dovrebbero ribellarsi e non eseguire ordini che sono disumani. Bisogna dire di no”.

E poi:

“Usare Dio per uccidere è una cosa mostruosa. Lo hanno fatto tutti, anche i nazisti. Ricordo le fibbie sulle cinture delle SS ad Auschwitz: c’era scritto “Gott mit uns”, Dio è con noi. Quando uscii dal campo mi dissi: povero Dio, in nome tuo hanno ucciso milioni di persone”.

E ancora:

“Le vite dei palestinesi a Gaza vengono trattate come vite di serie b. È l’ora di creare uno Stato palestinese, a quel punto cambierebbe tutto”.

Non lo ha detto qualche pericoloso sovversivo con la kefiah e la bandiera palestinese ma una donna ebrea sopravvissuta allo Shoah.

Accusate anche lei di antisemitismo ora, se avete il coraggio.

19/07/2024

Author Details Author Details Anna De Simone Dott.ssa in biologia e psicologia. Esperta in genetica del comportamento e neurobiologia. Scrittrice e founder ... Leggi tutto

04/07/2024
04/07/2024

Nella scena post credit di Inside Out 2 viene svelato il Segreto Oscuro di Riley, un ricordo che nel suo inconscio assume le sembianze di un mostro

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