23/11/2025
Ricerca fresca fresca, pubblicata un mese fa su Nature, mica sul blog del cuggino.
Numeri, dati sperimentali, variabili, statistiche, calcoli, grafici, su un campione di quasi 5000 cani di razze diverse ed eterogenee, il tutto per stabilire con rigore scientifico … l’ovvio, cioè che le esperienze vissute dai cani nella prima fase della loro vita influiscono sul loro comportamento da adulti e quindi non è solo la genetica a “pesare”.
Le esperienze guidano la genetica*, la plasmano, la dirigono nella direzione giusta e nel modo giusto.
Per esempio il distacco troppo precoce dalla madre e dai fratelli comporta mancanza di socializzazione (educazione alla vita sociale, apprendimento delle regole) di base fondamentale, e che difficilmente la vita in una famiglia umana può dare nello stesso modo: questo è un classicone, ormai chi non sa che non si devono togliere i cuccioli alla loro famiglia troppo presto?
Stress eccessivo, pretendere troppo dal cucciolo, tipo quegli ¿¥@@¢$%&ç§?!§§€ #%$ #!! “””educatori””” che obbligano i cuccioli al comando “resta” a 3 mesi (!!!) o che li stressano deliberatamente sottoponendoli a stimoli negativi, spaventandoli per “abituarli” (…) o punendoli perché non fanno cose che non sono in grado di fare.
Mancanza di riferimenti umani e isolamento sociale (cane fuori e resto della famiglia in casa).
Punizioni date in modo tale che il cane non capisce perché viene punito, specialmente quelle fisiche, che rendono il cane insicuro (cosa foriera di MOLTI problemi).
Si potrebbe fare un elenco infinito.
Basterebbe arrivare a capire e ricordarsi che un cane non esce di fabbrica con il sistema operativo preinstallato e non è programmato, quello che sarà da adulto deve impararlo, e bisogna essere capaci di insegnarglielo.
Se questa pubblicazione fosse un oggetto fisico si potrebbe usarlo per picchiare in testa un sacco di saccenti, presuntuosi “esperti”.
*NB: il che non significa che abbia importanza nulla, attenzione, ma che le esperienze possono, e infatti lo fanno, averne altrettanta se non di più: i cani sono animali COGNITIVI, gli innatismi ci sono ma la parte appresa, quella che arriva dall’ambiente, "modella" la parte innata.
NB #2: se è vero che per molti i risultati della pubblicazione sono ovvietà, questo non significa che il lavoro sia meno importante; è utile, fondamentale, a supporto delle affermazioni di quelli che lo affermano e serve a smentire, in modo poco discutibile, le saccenti posizioni di quelli che invece pensano che un cane sia un fascio di innatismi e basta, vedi i dati sperimentali su tante cose sulle quali i proprietari di cani sono sempre stati derisi, come “il mio cane capisce quello che dico”, “il mio cane sa di che umore sono, sa se sto male” eccetera.
https://www.nature.com/articles/s41598-025-18226-0
𝘐 𝘤𝘢𝘯𝘪 𝘯𝘰𝘯 𝘧𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘳𝘪𝘱𝘢𝘨𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘦 𝘤𝘰𝘯 𝘭𝘢 𝘴𝘵𝘦𝘴𝘴𝘢 𝘮𝘰𝘯𝘦𝘵𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘩𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘳𝘪𝘤𝘦𝘷𝘶𝘵𝘰 𝘥𝘢 𝘭𝘰𝘳𝘰: 𝘴𝘦 𝘷𝘪𝘷𝘰𝘯𝘰 𝘪𝘯 𝘴𝘰𝘭𝘪𝘵𝘶𝘥𝘪𝘯𝘦 𝘦 𝘱𝘢𝘶𝘳𝘢, 𝘪𝘮𝘱𝘢𝘳𝘢𝘯𝘰 𝘳𝘢𝘣𝘣𝘪𝘢 𝘦 𝘰𝘥𝘪𝘰, 𝘴𝘦 𝘷𝘪𝘷𝘰𝘯𝘰 𝘯𝘦𝘭𝘭'𝘢𝘮𝘰𝘳𝘦 𝘦 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘭𝘦𝘢𝘭𝘵à, 𝘪𝘮𝘱𝘢𝘳𝘢𝘯𝘰 𝘱𝘢𝘻𝘪𝘦𝘯𝘻𝘢, 𝘴𝘪𝘤𝘶𝘳𝘦𝘻𝘻𝘢 𝘦 𝘧𝘪𝘥𝘶𝘤𝘪𝘢. (cit. un’allevatrice di dobermann - da lavoro, non da show).