17/11/2025
Questa settimana la nostra pratica ci porterà ad esplorare un territorio sottile: l’incontro tra equilibrio, inversioni e Bhayanaka Rasa, la qualità della paura.
La paura ha molte forme, a volte evidenti, altre volte molto meno: spesso non è paura di qualcosa in particolare quanto paura di perdere i nostri riferimenti abituali, uscire dalla nostra zona di confort.
Il lavoro sull’equilibrio e sulle inversioni è una rappresentazione fisica del meccanismo che mettiamo in moto anche a livello energetico e mentale quando ci troviamo in una condizione inusuale. Il nostro senso di orientamento si capovolge, vacilla, si ridisegna. Il corpo può irrigidirsi, tremare, il nostro respiro bloccarsi, ma se ci affidiamo tutto si organizza.
In questo senso, la pratica diventa un laboratorio sicuro dove esplorare la paura, non come nemica ma come energia che informa, come maestro.
Bhayanaka, infatti non è solo paura che blocca ma anche paura che “sveglia”, che ci fa affinare la percezione, che ci mette in uno stato di presenza vigile e che ci ricorda l’importanza del momento presente. La sensazione che compare quando perdiamo l’appoggio, quando attraversiamo un cambiamento, quando ci troviamo di fronte a qualcosa che non possiamo controllare.
Qui entra in gioco il grande insegnamento dello yoga: non si tratta di eliminare la paura, si tratta di imparare a stare con ciò che c’è.
L’equilibrio allora non è mai un punto fisso ma una continua negoziazione tra radicamento ed adattamento: la paura arriva quando cerchiamo di bloccare l’oscillazione, l’equilibrio quando la lasciamo esistere.
Nelle inversioni, il mondo si presenta al contrario, come simbolo perfetto di trasformazione: per ritrovare un nuovo orientamento dobbiamo essere disposti a perdere quello vecchio, rimanendo disponibili e morbidi ad accogliere.
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Om Shanti