Francesco Cuniberti

Francesco Cuniberti Medico Psichiatra, specialista in disturbi dell'Umore, d'Ansia e di Panico. E' ora di liberarsi dall'ansia e dal panico. Ricevo a Milano e a Torino.

09/11/2025

La cosa più spaventosa del panico non è l’attacco in sé,
ma la paura che possa tornare.

È la “paura della paura” a bloccare davvero:
spinge a evitare luoghi, situazioni, perfino persone.
E così l’ansia non ha più bisogno di arrivare,
perché ha già vinto.

Il primo passo non è eliminarla,
ma riconoscere che non può fare del male.
È solo un allarme che suona troppo presto.

Quando si impara a restare, anche tremando,
si scopre che non cade nulla.

Da qui nasce il primo capitolo di Aperitivo con l’ansia:
“Panico, piacere di conoscerti.”

06/11/2025

Riaprire i manicomi?”
È una domanda che torna fuori, ogni volta che accade qualcosa di tragico — come l’episodio di Milano.

Ma la risposta resta no, i manicomi mai più.
Il problema non è la libertà delle persone fragili,
ma l’abbandono in cui spesso vengono lasciate.

Il sistema di salute mentale oggi è in crisi:
servizi territoriali insufficienti, personale ridotto, famiglie sole.
E così i casi estremi diventano visibili solo quando è troppo tardi.

La Legge Basaglia ha restituito dignità e diritti.
Ma oggi serve una nuova stagione di riforme:
non per tornare indietro, ma per rendere davvero possibile curare, accogliere, prevenire.

Non serve riaprire i manicomi.
Serve riaprire la cura.

05/11/2025

🎧 Volume alto, respira un attimo.
Oggi ho la fortuna di essermi svegliato con questo panorama.
Il mare del mattino mi ricorda una cosa importante:
la calma non arriva quando l’ansia sparisce,
ma quando smettiamo di spaventarci per la sua presenza.

L’ansia c’è, in tutti noi.
È parte della vita, come le onde: a volte leggere, a volte più forti.
Non serve combatterla ogni volta — serve imparare a starci dentro,
a respirare anche quando il mare si muove.

La vera pace non è l’assenza di tempesta,
ma la fiducia di saperci stare, anche quando arriva. 🌊

Quando ho iniziato a scrivere Aperitivo con l’ansia, volevo che ogni capitolo fosse come un incontro: con una storia, un...
02/11/2025

Quando ho iniziato a scrivere Aperitivo con l’ansia, volevo che ogni capitolo fosse come un incontro: con una storia, una voce, una domanda che nasce in studio.
Ecco perché l’indice non è solo un elenco di titoli, ma un piccolo viaggio.

🗯️ LE VOCI PRINCIPALI DELL’ANSIA
Le forme più note: panico, ansia generalizzata, ansia sociale, fobie.
Quelle che bussano forte e chiedono di essere ascoltate.

🎭 LE MASCHERE DELL’ANSIA
Quando l’ansia si nasconde nel corpo: malattia, sintomi somatici, dolori che parlano più delle parole.

🔍 LE ALTRE FACCE DELL’ANSIA
Le vertigini, il cuore che corre, il nodo in gola, l’ansia in gravidanza e dopo il parto.
Tutti i modi in cui la mente e il corpo provano a dirci che qualcosa dentro di noi chiede attenzione.

🧭 LA STRATEGIA DI CURA
Dalla terapia farmacologica alla psicoterapia, fino alle tecniche pratiche per respirare, rilassarsi e ritrovare equilibrio.

Ogni capitolo racconta una storia vera, le domande che mi fate in studio e le risposte che, piano piano, impariamo a costruire insieme.

📅 Aperitivo con l’ansia esce il 19 novembre ed è già disponibile in preordine su Amazon.
Un viaggio per riconoscere l’ansia, accoglierla senza paura e — perché no — invitarla a un aperitivo. 🍸

«Il giorno in cui smetterò di litigare con l’ansia e deciderò di portarla con me a prendere un aperitivo, forse inizierò...
01/11/2025

«Il giorno in cui smetterò di litigare con l’ansia e deciderò di portarla con me a prendere un aperitivo, forse inizierò davvero a stare meglio»: da questa frase, pronunciata da una paziente, nasce il cuore di questo libro. "Aperitivo con l’ansia" è un percorso fatto di storie vere, esperienze cliniche e riflessioni, pensato per chi vive ogni giorno con una compagna scomoda e a volte spaventosa: l’ansia. Il dottor Francesco Cuniberti, psichiatra, guida il lettore attraverso le tante forme che può assumere questo stato emotivo ― dal panico all’agorafobia, dall’ansia sociale alle fobie specifiche, dall’ansia generalizzata a quella da malattia ― alternando racconti realistici, esempi clinici e strategie terapeutiche concrete. Ogni capitolo dà voce a una persona, con la sua storia unica e il suo personale cammino verso un nuovo equilibrio, mostrando come l’ansia, se ascoltata e accolta, possa trasformarsi da nemico invisibile a segnale utile. Il tono è caldo, umano, e a tratti ironico. L’obiettivo non è offrire soluzioni miracolose, ma aiutare il lettore a sentirsi meno solo e a costruire una nuova relazione con sé stesso e con i propri sintomi. Senza negare il disagio, ma imparando a dargli spazio, senso e contesto. Perché non sempre l’ansia va sconfitta: a volte basta imparare a sedersi con lei, magari davanti a un bicchiere, e iniziare a parlarle.

«Il giorno in cui smetterò di litigare con l’ansia e deciderò di portarla con me a prendere un aperitivo, forse inizierò davvero a stare meglio»: da questa frase, pronunciata da una paziente, nasce il cuore di questo libro. "Aperitivo con l’ansia" è un percorso fatto di storie vere, esperi...

01/11/2025

Tutto è nato da una frase, semplice ma sorprendente.
Una mia paziente, un giorno, mi disse:
‘Il giorno in cui smetterò di litigare con l’ansia e deciderò di portarla con me a prendere un aperitivo, forse inizierò davvero a stare meglio.’

Da lì è nato il titolo del mio primo libro: ‘Aperitivo con l’ansia’. RED! Edizioni

È un libro per imparare a conoscere l’ansia, a guardarla in faccia e — piano piano — a non averne più paura.

Non è un manuale tecnico, ma un viaggio tra storie vere, domande che ascolto ogni giorno in studio e riflessioni per capire che l’ansia non è un nemico da combattere, ma un segnale da ascoltare.

C’è anche un capitolo intero dedicato alle tecniche pratiche: semplici, ma davvero efficaci.

È un piccolo grande sogno che si realizza, e oggi posso finalmente dirlo:
il libro esce il 19 novembre ed è già disponibile in preordine su Amazon.

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Oggi è l’ultimo giorno del mio dottorato in Neuroscienze presso l’Unità di Psicologia Clinica del Dipartimento di Neuros...
31/10/2025

Oggi è l’ultimo giorno del mio dottorato in Neuroscienze presso l’Unità di Psicologia Clinica del Dipartimento di Neuroscienze “Rita Levi Montalcini” dell’Università di Torino, con un contratto finanziato dall’Istituto Superiore di Sanità.

Si chiude un percorso di tre anni che mi ha fatto crescere — come psichiatra, come ricercatore e come persona.
Ho imparato cosa significa fare ricerca con cura, precisione e passione. E tutto questo ha reso anche la mia divulgazione più attenta, più consapevole, più umana.

C’è ancora tanto lavoro da fare — articoli, tesi, presentazione — ma oggi segna davvero un momento di passaggio.
Il futuro è ancora da scrivere, ma questo è un giorno di rinnovamento importante.

Grazie a chi mi ha accompagnato in questo viaggio.

Oggi ho avuto il piacere di incontrare i volontari / pazienti dell’associazione “Barcollo ma non mollo” presso l’Istitut...
23/10/2025

Oggi ho avuto il piacere di incontrare i volontari / pazienti dell’associazione “Barcollo ma non mollo” presso l’Istituto di Candiolo, per un incontro dedicato al tema della psiconcologia.

Abbiamo parlato di come la malattia oncologica non riguardi solo il corpo, ma anche la mente, le relazioni, la quotidianità.
Di quanto sia importante riconoscere la sofferenza emotiva di chi affronta una diagnosi, ma anche quella di chi accompagna: i familiari, spesso invisibili e altrettanto provati.

La psiconcologia nasce proprio per questo: per dare voce e spazio alle emozioni, sostenere le persone nel percorso di cura e ricordare che prendersi cura della mente è parte integrante del prendersi cura della salute.

Un grazie sentito all’associazione “Barcollo ma non mollo” per l’invito e per l’impegno costante nel portare avanti un messaggio di forza, vicinanza e dignità.

Tutti abbiamo pensieri ricorrenti: idee che tornano, ricordi che riaffiorano, frasi che ci passano per la testa più volt...
25/09/2025

Tutti abbiamo pensieri ricorrenti: idee che tornano, ricordi che riaffiorano, frasi che ci passano per la testa più volte al giorno. Possono essere fastidiosi, ma in genere non compromettono la vita quotidiana.

I pensieri ossessivi, invece, sono tipici del Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC). Si presentano in modo intrusivo, ripetitivo e angosciante. Non sono sotto il controllo della persona e spesso riguardano temi che vanno in contrasto con i propri valori (paura di fare del male, timore di contaminazione, dubbi continui su azioni compiute, pensieri blasfemi o su tematiche sessuali).

La differenza sta soprattutto nell’impatto:
🔹I pensieri ricorrenti sono comuni e gestibili.
🔹I pensieri ossessivi diventano una fonte di ansia intensa e portano spesso a mettere in atto compulsioni, cioè comportamenti o rituali che servono a ridurre momentaneamente la paura, ma che in realtà mantengono il problema.

Sospendere un farmaco  non significa semplicemente smettere da un giorno all’altro. È un passaggio delicato che va sempr...
21/09/2025

Sospendere un farmaco non significa semplicemente smettere da un giorno all’altro. È un passaggio delicato che va sempre valutato con lo psichiatra.

Può accadere dopo un periodo congruo di cura, quando la terapia ha funzionato e si può pensare di interromperla in sicurezza. Oppure può accadere quando quel farmaco non ha portato i benefici sperati e si decide di cambiare strada. In entrambi i casi la regola è chiara: mai interrompere bruscamente. Mai fai da te.

Sindrome da sospensione:
🔸 Sintomi transitori (ansia, insonnia, irritabilità, vertigini, disturbi gastrointestinali, sensazioni tipo “scossa elettrica”).
🔸 Compaiono dopo interruzione improvvisa (stop o una/due assunzioni dimenticate) o riduzione troppo rapida.
🔸 Passano gradualmente con sospensione guidata o reintroduzione temporanea del farmaco (richiedono almeno 4-10 giorni).

Dipendenza:
🔸 Presente con alcol o sostanze d’abuso. Anche con uso prolungato e ad alto dosaggio di benzodiazpine.
🔸 Il farmaco diventa necessario per evitare sintomi di astinenza.
🔸 Porta a perdita di controllo, aumento delle dosi, ricerca compulsiva della sostanza.

Antidepressivi, stabilizzatori dell’umore e antipsicotici non creano dipendenza, ma se sospesi di colpo possono dare sindrome da sospensione. Per questo la riduzione deve essere sempre graduale, personalizzata e accompagnata dal medico.

⚠ Il messaggio chiave è che sospendere è possibile e a volte necessario, ma va fatto con i giusti tempi, non da soli. Sempre con il vostro medico!

Indirizzo

Corso Vittorio Emanuele II N. 94
Turin

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