12/11/2025
Lo scorso 15 ottobre è stato approvato un disegno di Legge dalla Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera in cui si afferma che " nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria saranno escluse le attività didattiche e progettuali nonché ogni altra eventuale attività aventi a oggetto temi attinenti all’ambito della sessualità».
Tuttavia, riteniamo che parlare di educazione affettiva a scuola sia una vera e propria necessità.
Come afferma la presidentessa del CNOP (Consiglio Nazionale Ordine Psicologi):
"Un’educazione affettiva e sessuale fondata su basi scientifiche, rispettosa dei valori familiari e condivisi, aiuta a sviluppare empatia, responsabilità e capacità di riconoscere e gestire le emozioni. È un presidio di salute psicologica e sociale, non una minaccia".
Fin dall’infanzia,infatti, imparare a riconoscere le proprie emozioni, dare loro un nome e comprendere quelle degli altri aiuta a costruire relazioni sane, rispettose e consapevoli.
Un’educazione affettiva strutturata permette a bambini e adolescenti di:
✔️ riflettere sui propri stati d’animo e sui modelli relazionali;
✔️ sviluppare empatia e intelligenza emotiva;
✔️ integrare le informazioni scientifiche con le proprie capacità emotive e relazionali;
✔️ superare stereotipi e pregiudizi;
✔️ prevenire fenomeni come la violenza di genere, il bullismo e la disinformazione sessuale.
Se non ci sono spazi educativi qualificati, molti ragazzi e ragazze trovano le loro prime informazioni su affettività e sessualità online con il rischio di interiorizzare modelli relazionali distorti e stereotipi dannosi.
La scuola può e deve offrire un contesto sicuro e competente, in collaborazione con psicologi, educatori e famiglie, per aiutare i ragazzi a conoscersi meglio e sostenerli nella costruzione di relazioni rispettose di sé e degli altri.