24/11/2025
Una prolungata carenza energetica viene percepita dall’organismo come un segnale di scarsità di cibo che determina stress e stato di allerta.
Nel lungo periodo questo comporta diverse conseguenze:
✨Il corpo riduce il dispendio energetico per risparmiare: si consuma meno anche a riposo.
✨Il cervello si focalizza in modo ossessivo su ciò che manca: ricette, voglie improvvise, craving. Non sei tu a essere “senza disciplina”, è fisiologia: aumenta la fame e il pensiero sul cibo
✨La restrizione cronica prepara il corpo a recuperare energia velocemente quando può, favorendo comportamenti alimentari impulsivi, attacchi di fame e vere abbuffate
✨Si modifica la produzione di ormoni che regolano fame, sazietà, stress e riproduzione
✨Senza abbastanza energia, il corpo sacrifica il muscolo,che perderà tono, forza, e sarà più affaticato.
✨Ancora, può esserci un impatto sull’umore e sulla concentrazione: aumento di ansia, irritabilità, pensieri ricorrenti sul peso; diminuzione di lucidità, motivazione e capacità decisionale.
✨Infine, si possono osservare alterazioni mestruali o fertilità ridotta: il corpo “risparmia energia” disattivando funzioni non indispensabili alla sopravvivenza, come la riproduzione.
La dieta volta alla perdita di peso non è da rinnegare, ci mancherebbe! Ma la restrizione alimentare deve avere un inizio e una fine.. non si può stare costantemente in carenza di energia!
E allora 'dopo' che succede?
Cibo sufficiente, ascolto dei segnali corporei e un lavoro sul comportamento alimentare sono le basi per un benessere duraturo.