09/12/2025
Un recente rapporto britannico, “Blood, Sweat & Pesticides” (PAN UK + Wen, 2024), ha rilevato la presenza di glifosato in alcuni tamponi venduti nei supermercati, con livelli fino a 40 volte superiori ai limiti consentiti nell’acqua potabile.
Il glifosato è un pesticida diffuso in agricoltura e classificato dall’OMS come “probabile cancerogeno”, oltre a essere associato ad alterazioni ormonali e problemi di fertilità.
Il report evidenzia anche la presenza di altre sostanze potenzialmente nocive nei prodotti mestruali: PFAS, metalli pesanti, ftalati, diossine, fibre sintetiche e microplastiche.
Ad oggi non esiste un obbligo che imponga ai produttori di dichiarare gli ingredienti o di testare questi prodotti per residui chimici.
Gli esperti ricordano che le sostanze assorbite attraverso la mucosa vaginale entrano direttamente nel circolo sanguigno, senza passare dai normali processi di detossificazione: ecco perché l’esposizione può essere più rilevante rispetto all’ingestione.
Considerando che una persona può usare fino a 11.000 prodotti mestruali nella vita, la trasparenza diventa un tema di salute pubblica.
Il rapporto chiede misure urgenti:
👉 regolamentazione chiara
👉 test obbligatori
👉 etichette trasparenti
👉 passaggio a prodotti certificati biologici o riutilizzabili nelle scuole
La salute mestruale non è un dettaglio.Prodotti sicuri non dovrebbero essere un privilegio.
Fonte: PAN UK – Blood, Sweat & Pesticides (2024)