12/04/2025
Alla maternità "arrivata" oppongo una maternità in progresso.
Qualcosa che cambia ogni giorno, una personcina e una relazione, una diade fondamentale; con le sue dinamiche di trasformazioni, piccoli miracoli, inciampi infiniti.
Vivo la maternità con l'inadeguatezza delle prime volte, con le fragilità di essere single, ma anche con la forza di quei primi passi che so mi porteranno in vetta, puri e determinati, vissuti.
Non posto mai nulla di mio e ho scelto la foto meno patinata del mondo.
Non la solita in cui sorrido con Matilde, magari immerse in una delle (essenziali) attività che ci piace tanto condividere. Ho scelto, invece, uno spaccato di quotidiano, il ciuccio che a 3 anni porta ancora e per il quale mi rimprovero tanto, espressioni neutre, nessun filtro, in ogni senso.
Perché con i figli, ci si annoia pure, si vivono momenti imperfetti. O si sta in braccio in silenzio a scambiarsi la forma più pura di amore. Vedete voi.
Perché amo mia figlia qualsiasi cosa faccia, sia, o non faccia, o non mi somigli.
Soprattutto per questo.