29/07/2021
"Ora lo so: è ok non essere ok. Non bisogna essere perfetti. Mi sto impegnando a far capire questo, non è una vergogna essere depressi, avere panico, anche se ti spaventa molto”.
Le parole del campione olimpionico rappresentano il vissuto di molte persone quando si accorgono di star vivendo un momento di sofferenza psicologica. La prima reazione spesso è di paura. Paura di essere diversi, sbagliati in qualche modo, di aver fallito. E di conseguenza, vergogna per tali vissuti.
In realtà, con il tempo, se si decide di affrontare la propria sofferenza prendendosi cura di sé, ci si accorge che la crisi è anche una preziosa opportunità di evoluzione, nella quale vi è la possibilità di un cambiamento decisivo per la propria esistenza.
Penso però, in contrasto con ciò che afferma Michael Phelps, che dalla depressione si può assolutamente guarire, attraverso gli strumenti adeguati, come quelli che può fornirti un percorso di psicoterapia.
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“La vera forza è ammettere la propria vulnerabilità. Lo dico chiaro, anche se in passato ho mentito: non si guarisce dalla depressione. Sei spinto a dire che va bene, ma è sbagliato, ti senti sbagliato, diverso dagli altri, buio dentro, la depressione è così. Io ancora oggi a volte ho bisogno di chiudermi in stanza, di stare da solo, la mia famiglia lo sa”. A parlare sulle pagine di Repubblica è Michael Phelps, ex nuotatore statunitense, l’olimpionico più decorato della storia con il maggior numero di medaglie, medaglie d’oro, medaglie individuali e medaglie d’oro individuali.
Correva il 2018 quando Phelps dichiarò per la prima volta di soffrire di depressione. Una patologia che lo affliggeva dal 2004 e di cui soffrì dopo ogni Olimpiade. Sposato dal 2016 con Nicole Johnson, dalla quale ha avuto tre figli (Boomer nato nel 2016, Beckett nel 2018 e Maverick nel 2019), oggi il campione racconta: “Ho tre bimbi, Broomer, Beckett, Maverick, il primo a volte mi viene a cercare. E avere i miei attorno aiuta molto, rende tutto più sopportabile, da loro non devo nascondermi. Ora lo so: è ok non essere ok. Non bisogna essere perfetti. Mi sto impegnando a far capire questo, non è una vergogna essere depressi, avere panico, anche se ti spaventa molto”.