14/01/2022
Mi sembra necessario chiedere che con urgenza venga fatta una reale riforma strutturale della rete della salute mentale all’interno del Servizio Sanitario e al di là del comunque auspicabile “bonus psicologo”.
E’ drammatico che non si possa usufruire di servizi sanitari essenziali.
Non si conta il numero di progetti nati allo scopo di agevolare l'accesso al supporto psicologico quando non di puro volontariato, ma né questo né nessuna delle proposte fatte finora è sufficiente.
Il mio invito, forse scontato, forse no, è di parlare apertamente con i professionisti privati della propria situazione economica.
La maggior parte di noi è ben consapevole e quindi disponibile a cercare un accordo che sia il più possibile sostenibile per entrambe le parti o ad aiutare a cercare alternative sul territorio.
Per come funziona il lavoro autonomo oggi in Italia, un prezzo sostenibile non sarà mai basso quanto sarebbe sacrosanto fosse se a farsi carico della salute mentale fosse la sanità pubblica. Io non posso permettermi né voglio smettere di rivolgere richieste e speranze alle istituzioni. Nel frattempo cerchiamo di fare il possibile con flessibilità e fiducia tra noi.