IProStudio

IProStudio L'iPROStudio nasce a fine 2013, dalla sinergia di cinque professionisti della salute che si occupano delle patologie dell' apparato locomotore.

iPROStudio: Alcuni professionisti della salute, si sono riuniti per tentare di offrire soluzioni a pazienti affetti da patologie osteo-articolari dell'apparato locomotore. Queste problematiche meccaniche colpiscono sino ad 80% della popolazione mondiale E si manifestano in tanti i modi: va dal semplice dolore alla perdita totale della propria mobilità. Perciò sono presenti vari Specialisti in grado di gestire una vasta gamma di affezioni per una maggior efficienza nell'aiutare le persone malate. Le specialità rappresentate nell' iPROStudio sono: l' ORTOPEDIA la MASSOFISIOTERAPIA la CHIROPRATICA
Possono eventualmente rivelarsi complementari in alcuni casi quindi molto utili per il paziente. Questi specialisti sono qua con lo scopo di migliorare la qualità della vita quotidiana delle persone sofferenti. Andate a scoprire le varie sfaccettature della guerra contro il dolore tramite la visita di questo sito.

10/12/2018

La famiglia cresce...
Lo staff dell'iPROStudio aumenta: da un mese ci si può avvalere della consulenza della Dr.ssa NANCY GRILLO,
Biologa Nutrizionista.
Il suo C.V.

L'ISLANDA, TARIFFA in Andalusia o semplicemente le LANGHE a degustare le specialità piemontese
26/07/2018

L'ISLANDA, TARIFFA in Andalusia o semplicemente le LANGHE a degustare le specialità piemontese

20/04/2018

Le persone che lavorano all'iPROStudio gradirebbero sapere se siete soddisfatti di quello che vedete nel sito ed anche se vi siete trovati bene se siete pazienti. Se scrivete qualcosa in merito per favore fattelo di modo che sia costruttivo per tutti. Gli eccessi sono sempre deleteri.
Grazie del vostro tempo

20/04/2018

IPROStudio ha pubblicato un articolo scritto dal dr. Julien Bihr, Chiropratico. Tratta della spalla (articolazione scapolo-omerale), le sue problematiche e le possibilità di risolvere alcuni problemi. L'articolo è corto, sintetico semplice da capire e può essere molto utile per chi soffre.

16/03/2018

Come sono buono, vi posso risparmiare 33 pagine e mezzo di testo scritto in linguaggio amministrativo e, per quanto ci riguarda,
concentriamoci sulla chiropratica.
Ecco l'articolo 7: Art. 7

Individuazione e istituzione delle professioni sanitarie
dell'osteopata e del chiropratico
1. Nell'ambito delle professioni sanitarie sono individuate le
professioni dell'osteopata e del chiropratico, per l'istituzione
delle quali si applica la procedura di cui all'articolo 5, comma 2,
della legge 1o febbraio 2006, n. 43, come sostituito dall'articolo 6
della presente legge.
2. Con accordo stipulato in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato le regioni e le Province autonome di Trento e
di Bolzano, da adottare entro tre mesi dalla data di entrata in
vigore della presente legge, sono stabiliti l'ambito di attivita' e
le funzioni caratterizzanti le professioni dell'osteopata e del
chiropratico, i criteri di valutazione dell'esperienza professionale
nonche' i criteri per il riconoscimento dei titoli equipollenti. Con
decreto del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della
ricerca, di concerto con il Ministro della salute, da adottare entro
sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge,
acquisito il parere del Consiglio universitario nazionale e del
Consiglio superiore di sanita', sono definiti l'ordinamento didattico
della formazione universitaria in osteopatia e in chiropratica
nonche' gli eventuali percorsi formativi integrativi.

16/03/2018

Prima pubblicazione del 2018: parliamo ancora di chiropratica: il 31 Gennaio 2018 é stato fatto un decreto legge dal Ministro della Sanità LORENZIN (che porta il suo nome: il decreto Lorenzin), che tra tante cose nuove, ufficializza la professione di chiropratico (e di osteopata). Cercherò di pubblicare il testo completo di questo decreto Lorenzin (33 pagine!!!) precisando che alla pagina 24/33, l'articolo 7 corrisponde a quanto scritto sopra.
Buona lettura.

Dopo aver pubblicato 2 articoli (di cui uno scritto da un collega: "chiropratica vs osteopatia" capitolo II) per tentare...
13/08/2017

Dopo aver pubblicato 2 articoli (di cui uno scritto da un collega: "chiropratica vs osteopatia" capitolo II) per tentare di semplificare le decisioni che devono prendere i pazienti quando si chiedono se è più idoneo l'osteopata o il chiropratico, mi è venuto un pensiero a proposito di come il pubblico poteva percepire questi articoli. Per ciò vorrei precisare che non ho assolutamente nulla contro gli osteopatie (ho qualche amici osteopati).
Forse ho più risentimenti nei confronti di colleghi (chiropratici laureati, quindi "veri") che fanno ben altro che la chiropratica. Parlo di tecniche (se si può parlare di tecniche in questi casi) che non hanno nulla che fare con la chiropratica. Senza (per adesso) citarle, vorrei dare un avviso: se andate da un chiropratico, una volta fatta la prima visita, lui sa (o dovrebbe sapere) esattamente quante sedute servono per il vostro problema. In funzione della cronicità o no della clinica, le sedute potrebbero andare da 3 a... 10 (diciamo come massimo). Se il chiropratico non sa o vi parla di un numero esagerato di sedute, non significa assolutamente che non è bravo ma certamente che è interessato forse più al guadagno suo che alla salute vostra.
Conclusione: quello che abbiamo imparato all'università e che dovremmo praticare adesso in nostri studi, rappresenta il motivo per il quale ci viene a trovare la gente, dandoci la sua fiducia. Perché mai dobbiamo fare altro, imparato con metodiche che nulla hanno che fare con la nostra formazione professionale iniziale. Eventualmente "freghiamo" una fetta di lavoro ad altri professionisti (teoricamente più qualificati quindi più bravi in questo campo), nasce la confusione popolare che non a chi rivolgersi, mette la categoria con le spalle a muro e "obbliga" il resto della professione a giustificarsi di fronte a tutti coloro che sono rimasti delusi da questo atteggiamento non professionale.
I chiropratici facciano la chiropratica e basta, gli osteopati solo l'osteopatia vera, i fisioterapisti, la fisioterapia (e non brandelli di sotto sezioni di tecniche con dei nomi inglesi sconosciuti ma che suonano bene) e i medici, la medicina.
Se avete da sistemare una perdita d'acqua a casa, cercate un elettricista che fa ANCHE l'idraulico ?

11/08/2017

PER QUESTO ARTICOLO DEVO PRIMA PRECISARE QUALCOSA. FU SCRITTO E PUBBLICATO SU INTERNET DA UN COLLEGA CHIROPRATICO. LA SPIEGAZIONE MI E’ SEMBRATA PIU’ COMPLETA DELLA MIA E NELLO STESSO TEMPO, PIU' CHIARA, PURE NEGLI ASPETTI TECNICI E DIDATTICI. PERCIO’ MI E’ SEMBRATO GIUSTO INSERIRLO NELLE NEWS AL SEGUITO DEL MIO ARTICOLO SENZA NEMMENO AVVERTIRE L’AUTORE. SPERO NON SARA’ DISPIACIUTO DEL FATTO.
GRAZIE COMUNQUE AL COLLEGA
L’ARGOMENTO E ANCORA:
Che differenza c’è tra un chiropratico e un osteopata?

“Quanti di voi si sono fatti almeno una volta questa domanda? Quanti di voi hanno ottenuto dal vostro chiropratico o osteopata di fiducia una risposta esauriente?
Con questo mio articolo vorrei finalmente sfatare questo mito e dare un po’ di chiarezza all’argomento perché ancora oggi ci sono tante incertezze su questa cosa e sarebbe bello riunire tutti sotto una stessa idea.
Metto subito le mani avanti nel dire che questo non è un articolo denigratorio nei confronti di una professione piuttosto che un’altra, ma un tentativo di evidenziare le potenzialità di entrambe le professioni e far capire a tutti che le due cose sono complementari.
Per capire bene le principali differenze tra chiropratica e osteopatia bisogna fare un passo in dietro e guardare con un’ottica più ampia cosa fanno e cosa non fanno i chiropratici e gli osteopati.
Personalmente, quando mi viene posta questa domanda, sorridendo dico che entrambi andiamo da un punto A ad un punto B però passando per strade diverse e la linea di demarcazione tra le due professioni è molto sottile.
Come in tutte le professioni del mondo ci sono diversi modi di lavorare e se state leggendo questo articolo probabilmente siete già pazienti di un chiropratico o di un osteopata; all’interno delle due professioni ci sono comunque delle differenze: c’è chi è più strutturale e chi è più funzionale, c’è chi fa degli aggiustamenti vertebrali in un modo, c’è chi li fa in un altro e addirittura chi non li fa proprio ma sceglie di agire sul sistema nervoso in altre maniere; per quanto riguarda gli osteopati c’è chi fa più manovre viscerali, chi fa più manovre craniali e chi fa più manipolazioni vertebrali.
Partiamo da un punto di vista puramente burocratico legislativo: in Italia la professione chiropratica è stata riconosciuta come una professione sanitaria di grado primario (LEGGE FINANZIARIA 2008 ARTICOLO 2, COMMA 355) quindi a tutti gli effetti il riconoscimento c’è, ci sono regioni che hanno convenzioni e altre che non le hanno ma purtroppo non c’è ancora una corso di studi universitario; il primo progetto ufficiale dovrebbe partire nel Settembre 2018 a Roma, gestito dalla LIFE Unversity e dall’Associazione Italiana Chiropratici (fino ad allora per diventare chiropratico bisognerà frequentare 5/6 anni di università all’estero per poi tornare in Italia a lavorare).
Per quanto riguarda la figura dell’osteopata invece in Italia ci sono delle scuole private che rilasciano un titolo di studio che purtroppo ancora oggi non ha valore legale, perché questo riconoscimento dal punto di vista burocratico legale ancora non c’è, quindi è come dire che la professione osteopatica in Italia non esiste, però questo discorso è valido solo per l’Italia perché per esempio in Svizzera o in Inghilterra gli osteopati, legalmente parlando, hanno lo stesso riconoscimento legale dei chiropratici.
Un’altra fondamentale differenza è il modo in cui si ottiene la laurea: per diventare chiropratico c’è una strada sola, inscriversi a uno dei tanti college di chiropratica riconosciuti dal C.C.E. (Council of Chiropractic Education) e fare un minimo di 5 anni a tempo pieno (oltre 5300 ore di studio frontale) per arrivare al conseguimento della laurea che offre il titolo di Doctor of Chiropractic, (D.C. o equivalente).
Questo è l’unico modo di diventare chiropratici: tutti gli altri fantomatici corsi che sono esistiti nel corso degli anni in Italia ed Europa, se non riconosciuti ed accreditati dal C.C.E. non hanno assolutamente nessun valore. (se siete già pazienti o volete diventarlo assicuratevi che chi vi sta mettendo le mani addosso abbia conseguito una laurea in uno dei college riconosciuti altrimenti non è un chiropratico).
Per diventare osteopata in Italia invece i modi sono diversi:il primo (quello più simile alla chiropratica) è quello di iscriversi in uno dei pochi college di osteopatia che offrono un corso completo sul modello di quello inglese e seguire un corso di studi della durata di 5 anni a tempo pieno, l’altro è quello così detto a tempo parziale dove i modi possono essere diversi:in alcuni si seguono le lezioni un weekend al mese per 3 anni, altri offrono corsi di studi 3 giorni alla settimana su tre anni di studi, altri ancora corsi serali più alcuni week end per 3 – 4 anni.
Purtroppo questa differenza di piano di studi causa non poche difficoltà anche all’interno della professione osteopatica stessa: infatti sono molto differenti sia la preparazione sia il modo di lavorare degli osteopati. (inoltre esiste ambiguità sul titolo rilasciato: in Inghilterra si consegue il Doctor of Osteopathy D.O., mentre in Italia si specula sul rilasciare un D.O, diploma di osteopatia).
Altra discriminante sul modo di lavorare degli osteopati in Italia è rappresentato dal fatto che molti osteopati hanno precedentemente conseguito un diploma di laurea in fisioterapia, massoterapia o scienze motorie (la vecchia ISEF) per poi decidere di andare avanti con l’osteopatia e questo, essendo molti esami stati accreditati dalle varie scuole, porta ad ulteriori riduzioni del tempo di studi del curriculum dell’osteopata.
Questo differente modo di arrivare alla laurea chiropratica e al diploma di osteopatia è una delle principali cause per le quali in Italia ci sono più di 8000 osteopati mentre i chiropratici sono meno di 300 e questo è successo tutto negli ultimi 15 anni.
Tutto questo sul piano burocratico, legale e universitario ma la questione rimane: che differenza c’è tra il chiropratico e l’osteopata?
Dobbiamo tornare indietro nel tempo, alla fine del 1800, più precisamente 1890 per l’osteopatia con il dottor Still e 1895 per la chiropratica con il dottor Palmer.
La professione medica dell’epoca, soprattutto negli Stati Uniti allora, non era assolutamente avanzata come in Europa, basta ricordarsi il periodo storico e per noi italiani è molto facile: chi non ha letto le storie di Tex Willer, della corsa all’oro, della conquista del West? Giusto, siamo in quell’epoca dove, al di fuori delle grandi città, la salute nei paesini dove non esisteva il dottore che era arrivato dalle città viaggiava sui carri trainati dai muli ed era amministrata dal barbiere del paese o dai venditori ambulanti che promettevano miracoli.
Bene in questo contesto storico nascono sia la chiropratica che l’osteopatia e Still e Palmer, che si conoscevano bene e si frequentavano spesso, sulla base di testi di medicina naturale e manipolazioni che arrivavano dall’Inghilterra elaborano le due teorie delle future professioni con una differenza fondamentale.
Still e l’osteopatia sostenevano che una difficoltà di circolazione del sangue nel corpo fosse all’origine dei problemi di salute del corpo.
Palmer e la chiropratica hanno messo invece la causa del problema sul un blocco della circolazione del messaggio nervoso e sui nervi schiacciati dalle vertebre (la famosa sublussazione).
Questa “diatriba filosofica” ha accompagnato tutta la storia dello sviluppo di queste due professioni parallele, simili ma filosoficamente differenti.
L’altra grande differenza che ha caratterizzato l’attuale situazione Europea e Italiana è la seguente: durante la seconda guerra mondiale gli Stati Uniti si trovarono a corto di medici da mandare al fronte e per fronteggiare questa penuria proposero alle due professioni più “mediche” il pieno riconoscimento della professione nel caso avessero accettato di fornire professionisti che andassero a fare i medici al fronte.
L’osteopatia accettò, la chiropratica no!
Risultato fu che le scuole di osteopatia cominciarono a sfornare osteopati che a tutti gli effetti erano medici e potevano prescrivere farmaci con la conseguente perdita di manualità e identità… risultato fu che l’osteopatia negli Stati uniti era praticamente sparita mentre la chiropratica, che aveva mantenuto la propria indipendenza ed identità, continuò a prosperare.
Questo ha determinato la nascita, per la chiropratica, di organismi molto severi su cosa insegnare (C.C.E.) uniformemente in tutte le università mondiali mentre questi standard non esistono per l’osteopatia e da qui la situazione italiana; per aprire un’università di chiropratica in Italia bisogna rispettare gli standard mondiali mentre non è questo il caso delle scuole osteopatiche che sono nate senza rispettare nessun criterio comune.
Vorrei concludere dicendo che non c’è una professione che è meglio dell’altra ma ci sono solo tecniche che per i pazienti funzionano meglio di altre.
Vi lascio con una piccola considerazione che spero vi farà sorridere: io sono chiropratico laureato presso l’Anglo Europran College of Chiropractic (Bournemouth, Inghilterra) e mia moglie è osteopata laureata presso la British school of Osteopathy (Londra, Inghilterra) e ci mettiamo le mani addosso a vicenda e il mal di schiena non sappiamo neanche cosa sia.”

Meno male ! (questo l’ho scritto io)

Joseph Luraschi D.C.

29/07/2017

CHIROPRATICA vs OSTEOPATIA

Lo scopo di questo articolo è di aiutare ai pazienti a chiarire quale possono essere le differenze e similitudini tra la Chiropratica e l’Osteopatia in ITALIA. Invece, negli Stati Uniti, culla di entrambi le specialità, la realtà è totalmente diversa. L’autore dell’articolo è un chiropratico (laureato negli Stati Uniti - 1979) e vorrebbe, senza emettere nessun giudizio, evidenziare alcuni fatti obbiettivi su due professioni sanitarie che spesso vengono valutate in modo errato, rendendo la scelta difficile ai pazienti.

"CHI" SONO I CHIROPRATICI & "CHI" SONO GLI OSTEOPATI ?

In Italia, i chiropratici risultano laureati nelle università che insegnano la Chiropratica attraverso un cursus universitario di 5 anni (negli Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e ancora altri paesi).
Sempre in Italia, la stramaggioranza degli osteopati seguono corsi di osteopatia (essendo già medici, fisioterapisti ed alcune volte senza senza aver mai svolto studi nel campo sanitario in precedenza).

Da segnalare pero, che negli Stati Uniti dove nascono Chiropratica ed Osteopatia, le cose sono assai diverse: I chiropratici ed osteopati sono laureati dottori in … dopo:
- 5 anni universitari in chiropratica
- 7 anni di medicina + 3 anni universitari in osteopatia

Negli Stati Uniti
I chiropratici possono:
Emettere una diagnosi dopo esame del paziente, eguire esami necessari alla diagnosi (RX, TAC e RMN), trattare i pazienti con le metodiche manuali (più di 20 tecniche), trattare i pazienti con metodiche fisioterapiche (nel cursus universitario), far parte di commissioni ufficiali sanitarie.

Gli osteopati possono:
Emettere una diagnosi dopo esame del paziente, esseguire gli esami necessari alla diagnosi (RX, TAC e RMN), eseguire regolari analisi di laboratorio, trattare I pazienti con le metodiche manuali, praticare la chirurgia generale (cursus universitario), far parte di commissioni ufficiali sanitarie.

Invece in Italia
I chiropratici possono:
Emettere una diagnosi dopo esame del paziente, trattare I pazienti con le metodiche manuali (più di 20 tecniche), fare parte di commissioni ufficiali sanitarie.

Gli osteopati possono:
Non è tuttora riconosciuta l’osteopatia in quanto tale in italia
(e questo è assurdo). Ma gli osteopati precedentemente laureati in medicina o in fisioterapia possono esercitare e eseguire atti osteopatici imparati seguendo corsi, seminari extra universitari (non esiste nel curriculum).

* Domande & Risposte

* Di cosa si occupa la Chiropratica?
- Semplificando, la Chiropratica si occupa principalmente dell’apparato locomotore: la colonna vertebrale e anche alcuni articolazioni periferiche (arti sup. & inf.). Vedere altro articolo. Negli USA, esiste un scismo tra chiropratici “tradizionali” (approccio olistico) e “moderni” (tendenza meccanica). Invece, in Italia I chiropratici lavorano principalmente sulle problematiche della colonna vertebrale dal cranio al bacino.

* Di cosa si occupa l’Osteopatia?
- Sempre semplificando, all’origine, l’Osteopatia si occupa di tutto il corpo considerandolo come un entità attraverso la regolarizzazione delle viscere e della loro vascolarizzazione.

* Quali sono le metodiche terapeutiche dei chiropratici?
- Con più di 20 possibile tecniche, applicano delle forze/leve dirette per correggere disfunzioni articolari della colonna vertebrale che possono indurre patologie vascolare, neurologiche, muscolare o articolare.

* Quali sono le metodiche terapeutiche degli osteopati?
- In funzione dell’interpretazione diagnostica, usano tecniche manuali, alcune simile a quelle chiropratiche altre adatte alla stimolazione degli organi.

* E’ vero che i trattamenti chiropratici sono più violenti che i trattamenti osteopatici, fanno male e sono quindi traumatici (con la possibilità che sia anche pericoloso)?
- Anche se l’autore di questo articolo è (sempre) chiropratico, vi conferma che si è impegnato ad esporre fatti veritieri facilmente verificabili.
E’ assolutamente falso dire che i chiropratici sono violenti nei loro atti terapeutici e invece gli osteopati, dolci e delicati. Le tecniche utilizzate per trattare la colonna vertebrale (quando usate dagli osteopati), sono esattamente le stesse. La scelta e l'applicazione di una tecnica specifica, dipendono dell’esperienza del professionista. Il paziente può risentirla in chiave più o meno intensa, ma no deve essere in alcun caso un atto violento e/o traumatico. Invece, sempre in funzione dell’obiettivo da raggiungere, deve sempre rispettare la sensibilità psico-fisica del paziente.

Per concludere questo argomento che turba parecchie persone: potete trovare professionisti “duri” e “delicati” in entrambi i campi.

I BRAVI PROFESSIONISTI SI ADATTONO AL PAZIENTE GRAZIE A LORO ESPERIENZA E USANO LE LORO CAPACITA’ PROFESSIONALI PER AIUTARE IL MALATO A GUARIRE RISPETANDO LA SUA INTEGRITA’ PSICO-FISICA.

* Come sapere se avete bisogno del chiropratico o del l’osteopata?
- Parlate prima con l’uno o l’altro esponendo le vostre problematiche. Se il vostro interlocutore è un professionista onesto, vi dirà se può aiutarvi o se un altro specialista è più adatto al vostro caso. Comunque, potete sempre chiederlo durante la prima visita.
Le risposte alle vostre domande dovrebbero essere chiare, concrete e comprensibile. Difidate dai “tuttofare” e di quello che leggete su internet: come in questo preciso momento! Avete letto tutta una dimostarzione scritta da un probabile sconosciuto. Quindi prendete atto ma conservate sempre vosro spirito critico.

* Argomento delicato: la parcella: quanto è giusto pagare?
- Se avete la possibilità di paragonare le parcelle di diversi professionisti, vedrete che, alla fine, le variazioni sono tutto sommato limitate perché di qua si spende di più ma ci sono meno sedute che di là e vice versa.
Una volta integrate le tasse nei costi, sia osteopati che chiropratici, devono adeguarsi ai prezzi che hanno le loro colleghi.

* Relativamente ai costi, quante sedute bisogna fare?
- Ovviamente dipende delle patologie e della metodica dell’osteopata o del chiropratico. Ma è difficile sentirsi dire che servono più di 10 sedute! Questa è comunque una domanda da fare immediatamente al professionista che sa chiaramente come comportarsi, da poter dare risposte precise al paziente.

* C’è qualcosa che devo fare come paziente durante la prima visita?
- Dovrebbe liberarsi di ogni dubbio chiedendo serenamente all’osteopata o al chiropratico, informazioni attinente alla cura per essere rilassato ed aiutare il professionista, qualunque esso sia, cercando di collaborare, evitando errori che possono influire negativamente sul risultato. Se non riuscite ad avere almeno una fiducia basica verso il dottore, è meglio che cambiate la persona.

* Ultima domanda: cosa è meglio? L’Osteopatia o la Chiropratica?
- Se qualcuno vi risponde (a favore di una o l’altra specialità) senza indagare, unicamente perché siete la, vi consiglio di scappare prima che vi metta le mani addosso. La risposta esatta era: dipende di quello che avete, ovviamente.

Per concludere: riccordate sempre che esiste (purtroppo) una differenzza tra la specialità (qualunque essa sia) e chi la pratica…

29/07/2017

Un argomento direi importante per chi si chiede quale professionista della salute potrebbe aiutarlo. Quanti di noi non sono sicuri di prenotare una visita dalla figura sanitaria che fa proprio a caso suo. E poi chi mi dice, che se sbaglio, quel specialista avrà la cortesia (e diciamolo anche l'onesta) di riconoscere eventualmente che ci sono dei colleghi suoi più adatti al mio caso?!
Perciò il prossimo argomento sarà molto limitatamente puntato sulle differenze le similitudini che esistono tra chiropratica ed osteopatia con 3 differenti capitoli ben separati ma speriamo chiari.
Ovviamente ogni feedback è gradito e il dialogo si può aprire a 360°
GRAZIE per la vostra attenzione

Finalmente è arrivato Agosto. Non so se sia positivo o no ma  Torino si svuota un po (non come una volta, pero...) ed in...
29/07/2017

Finalmente è arrivato Agosto. Non so se sia positivo o no ma Torino si svuota un po (non come una volta, pero...) ed in qualche modo si trova finalmente parcheggio quasi dove volete e praticamente subito. Colgo l'occasione per confermare ai nostri pazienti che se cercano un posto per parcheggiare l'auto, mentre vengono per essere curati (eh si siamo aperti ad Agosto, quasi tutto Agosto), possono sempre usufruire della convenzione che abbiamo con l'autorimessa di via Valeggio appena girato da c.so Re Umberto.
Un altra cosa che mi viene in mente è che i dolori non hanno il buon gusto di svanire durante l'estate, sopratutto per chi non parte!!! Forse si sta ancora un po peggio con questo senso di "abbandono" relativo che ci fa girare in una città (fra 10 giorni) vuota. Allora ai questi disgraziati (di cui faccio ovviamente parte), voglio augurare un mese di Agosto meno triste e doloroso possibile approfittando di questi rarissimi giorni che capitano dopo i temporali estivi, per passeggiare nelle vie di Torino, diventata una splendida città che offre un atmosfera solo percepibile con l'assenza del normale chaos cittadino.
E poi, più professionalmente, vorrei dire alle poche (ma così buone) persone che ci seguono, che in questo secondo semestre 2017, dovremmo, noi dell'iPROStudio, scrivere qualcosa di possibilmente utile ai nostri pazienti. Per ciò, se avete delle cose che vorreste leggere su argomenti che siamo in grado di spiegare, fatecelo sapere.
Tantissimi auguri a tutti dall'iPROStudio

Indirizzo

Via Valeggio 7
Turin
10128

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