Rossella De Vito Psicologa e Tutor dsa

Rossella De Vito Psicologa e Tutor dsa Psicologa
Tutor DSA

Consulenze per difficoltà scolastiche, valutazione e trattamento dei Disturbi Specifici dell'Apprendimento, training di potenziamento delle abilità cognitive e scolastiche, percorsi di potenziamento del metodo di studio

10/10/2025

La mente è parte di noi, come il corpo, come il cuore.
Oggi, nella Giornata Mondiale della Salute Mentale e Giornata Nazionale della Psicologia, ricordiamo quanto sia importante prendersene cura ogni giorno.
La Psicologia ci aiuta a dare voce a ciò che viviamo, a ciò che non comprendiamo, a ritrovare equilibrio, a migliorare i nostri stili di vita, a costruire legami di fiducia e consapevolezza.

08/10/2025

UN COMPLEANNO SPECIALE 🎂

Esattamente oggi, 15 anni fa, veniva approvata la legge 170/2010 che riconosce ufficialmente la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia e tutela il diritto allo studio di tutti gli studenti con DSA.

Una legge rivoluzionaria, che ha cambiato la vita a migliaia di studenti e alle loro famiglie, frutto di anni di impegno e di lotte portate avanti da noi di AID.

È un compleanno che festeggiamo con orgoglio, ma che ci ricorda ancora quanta strada c'è da fare perché ad ogni persona con DSA venga garantito di poter studiare, lavorare e vivere e che ognuno, in tutto l'arco della propria vita, possa essere messo nelle condizioni di poter esprimere le proprie doti e il proprio valore.

Quanto è stata importante questa legge per voi?
Cosa resta da fare? Scrivetelo nei commenti.

Grazie!

24/06/2025
03/04/2025

Le emozioni negative fanno parte della vita e non si tratta affatto di negarne la presenza o cancellarle. Ma. Una cosa è il dolore di un fallimento, di un esame andato male, di un posto di lavoro mancato, di una persona che ti lascia o non ti sceglie. Altra cosa è l’odio violento che si scatena nei confronti di chi sembra averci privato di ciò che si immagina spettarci di diritto. Nel primo caso, con il passare del tempo, il dolore si trasforma, cambia forma, diventa accettazione, e spinge a concentrarsi su altro ed evolvere. Finché, pian piano, ci si rende conto che accade a chiunque di soffrire e che anche le persone che sembrano avere tutto spesso hanno tutto tranne ciò che più desiderano (e che magari noi abbiamo senza desiderarlo). Nel secondo caso, invece, l’odio distrugge. Si riversa su chi si considera responsabile della propria sofferenza, perché non ci ha riconosciuto o visto o ascoltato o accontentato. O, peggio ancora, perché ci ha tradito o abbandonato. Non è più solo ciò che non si ha (e che si è sicuri di meritare) a tormentarci, ma ciò che si pensa di non-essere — illudendosi che l’altra persona ci abbia privato di ciò che ci permette di esistere e andare avanti. Ma forse siamo noi adulti che non aiutiamo i più giovani (figli, studenti o nipoti) a convivere con le frustrazioni. Siamo noi che non insegniamo loro il “principio di realtà”, come lo chiamava Freud.

Il commento completo di Michela Marzano su Repubblica

05/03/2025

7 giovani su 10 hanno vissuto periodi di ansia, depressione o altri disturbi dell’umore, spesso legati a:

✅ stress lavorativo
✅ problemi familiari
✅ pressioni sociali

È quanto emerge dalla ricerca promossa dal Consiglio Nazionale dei Giovani , presentata in occasione della firma di un Protocollo d’Intesa tra il CNG e il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi .

Secondo il Presidente del CNOP, David Lazzari "Riconoscere il ruolo della psicologia nella salute pubblica è una priorità per il benessere delle nuove generazioni"

Secondo Maria Cristina Pisani, Presidente del Consiglio Nazionale dei Giovani non si tratta di un problema individuale ma di una vera emergenza sociale che richiede risposte concrete.
Il protocollo d’intesa tra il CNG e il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi nasce per promuovere iniziative di ascolto e formazione e supporto.

Dal canto suo il Presidente del CNOP, sottolinea l'importanza della psicologia nella salute e nel benessere, specialmente tra i giovani, che stanno affrontando un crescente disagio.
Secondo Lazzari inoltre la scuola dovrebbe essere un luogo centrale per il benessere psicologico, e per raggiungere questo obiettivo è fondamentale applicare le leggi esistenti e migliorare le risorse.
Scopri di più 👉🏻https://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=128085

01/04/2023

L'Ispettore è Giampaolo Morelli e ci racconta della sua adolescenza faticosa alle prese con le ragazze, la dislessia e la magia!

Ora è un attore e regista affermato che sta girando una delle serie più apprezzate della tv italiana, la sua adolescenza non è stata proprio semplice nella Napoli in pieni anni Ottanta. «L’adolescenza è la parte più delicata della nostra vita, quella in cui si decide chi diventeremo. È una fase faticosa, di messa a fuoco di noi stessi», ci confessa. «Io ero un ragazzo che doveva rimettere insieme i pezzi, avevo difficoltà scolastiche, disturbi di attenzione, e . All’epoca erano problematiche che non venivano comprese o diagnosticate come oggi. Ti trovavi in difficoltà senza sapere il perché». Giampaolo ha dovuto rimettere insieme i cocci, «per sentirmi padrone di me stesso». Ora vuole raccontare in prima persone le sue storie. “Quella di raccontare storie era una cosa che avevo dentro da un bel po’ di tempo, ma io sono un diesel. Credo sia dovuto a delle difficoltà che ho perché sono . Questa cosa mi ha dato dei problemi notevoli a scuola: mi ha reso per tanti anni molto timido e con un senso di inferiorità e di disagio. Ti mina dentro tantissimo. Quando avevo 12 anni ho usato l’arma della per superare la mia dislessia. Era un modo per superare la timidezza e arrivare alle ragazze”, racconta sorridendo. “Poi invece ho visto che non serviva a granché perché dopo aver fatto il trucco del fazzoletto rimanevo come uno scemo. Soltanto all’ultimo anno del liceo e poi all’università ho iniziato ad acquisire sicurezza in me stesso. Così mi succede che per raggiungere i miei obiettivi devo fare dei percorsi un po’ meno consoni e diversi rispetto agli altri. Ma tornando alla passione del raccontare storie, in realtà già da quando ero ragazzo, mentre camminavo per il centro storico di Napoli, mi immaginavo sempre scene di film”.

credit: vanityfair e tiscali

09/03/2023

Li chiamate “disturbi dell’apprendimento” perché disturbano voi o noi? Perché cambia l’obiettivo.

Se cercate di capire come togliere il disturbo che diamo ai professori, d’accordo, mandateci pure a riabilitarci nel poco tempo di vita che ci lasciate oltre ai compiti, le mappe, gli schemi, le verifiche e quant’altro…

Ma se cercate di capire come togliere a noi il disturbo che ci porta a leggere lenti e con errori, allora fate che ci rispettino e aiutino ad avere più speranza, che valiamo anche leggendo meno e sbagliando il riporto algebrico…

Comunque, Lucangeli, ho accolto il suo consiglio a essere ottimista nel fatto che tutti possiamo cambiare. Infatti quando la prof Giorgi mi ha messo 3/4 con scritto a fianco “puoi migliorare” le ho risposto “Grazie prof, anche lei”.

Alex, dodici anni
credit: Daniela Lucangeli Lucangeli

https://youtu.be/9NdISS963bQ
15/02/2023

https://youtu.be/9NdISS963bQ

Come va lo studio? Passi molto tempo sui libri ma non ottieni risultati? No, questa non è la pubblicità di un metodo rivoluzionario per prendere il massimo d...

16/01/2023

Non ha senso limitare l'uso del cellulare per bambini e bambine nei primi anni di età.
I più piccoli e le più piccole non dovrebbero proprio usarlo.

Metterli davanti a uno schermo può causare grave compromissione evolutiva: a quell’età la sensorialità è fondamentale.
È importante vivere, stare nell’acqua, giocare, toccare fisicamente i diversi materiali.

Molte ricerche dimostrano che un bambino cresciuto sui dispositivi digitali (touch o a tastiera) rischia di sviluppare ritardi nella lettura e scrittura.

Per questo non ha senso concedere dei dispositivi per poi dire: adesso facciamo il fioretto di non usarlo.
Chiariamoci, non sono contrario alla tecnologia. Si tratta solo di usarla alla giusta età.
Fareste guidare un’auto a un bambino di sei anni? Il problema non è il mezzo ma l’utilizzo precoce.

Indirizzo

Via Vassalli Eandi 27
Turin

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