06/11/2025
ESCALATION NUCLEARE
Gli USA non compiono un test su armi atomiche dal 1992, ora come annunciato dal presidente Trump potrebbero riprendere.
"A causa dei programmi di test di altri Paesi, ho incaricato il Dipartimento della Guerra di iniziare a testare le nostre armi nucleari su base paritaria"
(Donald Trump, Presidente Stati Uniti, 29 ottobre 2025)
Come ricorda il sito Senzatomica (uno dei promotori italiani del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari): “I test nucleari sono esplosioni a tutti gli effetti di armi nucleari, condotte al fine di sperimentare il funzionamento degli ordigni sviluppati. Ne sono stati realizzati 2056 dal 1945 ad oggi. E i soli 528 test atmosferici hanno avuto una forza distruttiva pari a 29.000 bombe di Hiroshima”.
I test nucleari hanno esposto milioni di persone alle radiazioni e secondo ICAN - International Campaign to Abolish Nuclear Weapons: “2,4 milioni di persone moriranno di tumore a causa dei test nucleari atmosferici condotti tra il 1945 e il 1980”.
Nel 1996 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato il Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari (Comprehensive Nuclear Test Ban Treaty, CTBT) che li vieta.
Il trattato in realtà non è mai entrato in vigore per mancanza del numero minimo di ratifiche ma secondo l'Arms Control Association (ACA), nessun Paese, a parte la Corea del Nord, ha effettuato un test nucleare in questo secolo; e persino Pyongyang ha annunciato una moratoria nel 2018.
Delle potenze nucleari solo la Russia era firmataria del Trattato di bando dei test, ratifica sospesa poi a novembre 2023; mentre USA e Cina non hanno mai aderito.
Mentre tornava a Washington dal suo tour in Asia, Trump ha così motivato la svolta:” Dato che altri stanno effettuando i test, penso sia giusto che lo facciamo anche noi”. Tutti hanno pensato si riferisse alla Russia che ha testato due postazioni di lancio di un missile e di un siluro nucleari nell’ultimo mese.
Ma in realtà il riarmo nucleare è già in corsa dal primo mandato di Trump che nel 2018 annuncia l’abbandono del trattato INF (Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty, siglato nel 1987 da Reagan e Gorbaciov, uno dei simboli della fine della Guerra Fredda, che bandiva il dispiegamento di missili con gittata tra i 500 e i 5500 chilometri.
Anche nel 2018 Trump accusava la Russia di violare gli accordi e come riporta SIPRI (Stockholm International Peace Report Institute): “La Russia già nel programma 2011-2020, aveva avviato una considerevole modernizzazione del proprio armamentario nucleare”. Ovviamente anche la Russia ha subito ricusato il trattato.
La sfida dell’amministrazione USA confermata poi anche dalla presidenza Biden non era solo la predominanza nucleare sulla Russia ma anche sulla Cina che stava costruendo un arsenale di centinaia di bombe.
L’attuale impegno annunciato da Trump però è un salto in avanti. Nel 2023 i 9 Stati nucleari spendevano 91,4 miliardi di dollari in armi nucleari (e Rete Pace Disarmo conta un giro d’affari di 31 miliardi di dollari per 24 imprese private e 287 investitori).
Ora Trump annuncia che gli USA spenderanno da soli 100 miliardi l’anno. Più di tutti gli altri messi insieme.