24/10/2019
L'intelligenza dei piedi: il movimento è fondamentale per la crescita e lo sviluppo di tutti i bambini.
EDO E L’INTELLIGENZA DEI PIEDI
Un giorno, in un Nido, un’educatrice mi ha detto con tono scocciato: “Guarda, oggi Edo è scatenato! Appena ci giriamo lo troviamo arrampicato dappertutto. Meno male che fa Psicomotricità così si sfoga un po’!” Faccio qualche respiro per prendere tempo, penso ad una risposta sensata, poi una vocina nella testa mi dice che sarebbe un discorso troppo complesso per liquidarlo in poche parole. Così annuisco, rimando all’educatrice che capisco possa essere difficile gestire la situazione quando si arrampica in classe. Porgo ad Edo la mia mano e lo accompagno nella sala per iniziare l’attività.
Nelle parole dell’educatrice, però, ci sono almeno tre questioni che mi lasciano un po’ di amaro in bocca...
“Edo oggi è scatenato!” vuol dire, tradotto in altri termini, che Edo esprime in maniera forte e chiara, in un modo che non è solo suo ma di tanti bimbi e bimbe di questa età che ha un tremendo, spontaneo, vitale, sano bisogno di scoprire e conoscere attraverso il suo corpo. Non si può e forse non si dovrebbe nemmeno pretendere da Edo che non lo faccia! Forse bisognerebbe piuttosto chiedersi come assecondare e sostenere questo bisogno. Per esempio cambiando stanza e portandolo il più possibile in palestra dove si può sperimentare in uno spazio sicuro. Se poi, invece, quel suo “essere scatenato” racconta altro, allora il compito affascinante e complesso di chi lavora con i bimbi è proprio quello di costruire continuamente ipotesi da verificare nella relazione, sul perché e il per come del loro agire.
“Edo si arrampica dappertutto” perché così e solo così può conoscere, scoprire, fare esperienza del mondo. Sarebbe di sicuro meno faticoso per noi grandi che lo facesse in maniera meno scomposta, meno pericolosa, più adatta al contesto classe ma, ricordiamoci, stiamo parlando e pensando ad un bimbo di un anno e mezzo. In quel suo arrampicarsi, Edo viene bombardato da migliaia di stimoli percettivi, senso-motori, neurologici che contribuiscono alla costruzione della realtà esterna ed interna. Ecco che allora quelle parole della maestra, dette ad alta voce davanti a lui e magari ripetute ogni giorno, possono pesare come macigni. Perché gli rimandano il messaggio che quello che fa non va bene, è troppo, non è adeguato, quando al contrario è esattamente ciò di cui lui ha bisogno. E, lo ribadisco forte e chiaro: tutto questo suo arrampicarsi è indispensabile, necessario, vitale come acqua e cibo per un sano sviluppo!
“Così si sfoga un po’” da Psicomotricista, mi fa un po’ accaponare la pelle. I bimbi e le bimbe, hanno sì bisogno di “liberare” l’energia della quale sono portatori e che a volte rimane compressa in una classe di Nido. Ma qui si tratta di un’esigenza molto precisa e chiara: Edo ha necessità di arrampicarsi ovunque, non di sfogarsi. Edo ha bisogno di arrampicarsi per imparare a farlo, per capire come si fa, per acquisire tutte le competenze neuro-fisio-psico-senso-motorie che gli permetteranno in futuro, quando e se ne avrà il piacere e la possibilità, di arrampicarsi su un albero, un muretto o una parete in montagna. Edo ha poi bisogno di salire in alto per affermarsi, per farsi vedere, per sentirsi capace, per scoprire che provando e riprovando si riesce. Ma, cosa molto importante a questa età, Edo si sente ora in grado di avere un effetto sul mondo che lo circonda ed inizia a percepire con più chiarezza che sta diventando un individuo che agisce sulla realtà
Edo sta ricordando a noi grandi, a noi genitori, educatori, psicologi, animatori, tate, nonni e nonne, zii che l’INTELLIGENZA DEI PIEDI esiste ed è fondamentale per dare forma e sostanza alle future intelligenze. Ci sta dicendo a gran voce che tutti i bimbi hanno bisogno di partire dai piedi per costruire sé stessi perché è dai piedi che si parte come dalle fondamenta per una casa. L’INTELLIGENZA DEI PIEDI sostiene e promuove ogni altra forma successiva di apprendimento, di acquisizione di competenze, di assemblaggio di esperienze. Allora ricordiamoci di Edo, o proviamo a farlo, quando ci verrebbe da dire ad un bimbo o una bimba di non correre, di non arrampicarsi, di stare fermo. Perché Edo è un bimbo e come tutti i bimbi ha bisogno di movimento per crescere.
Fabio Porporato