08/11/2025
✍ 𝐝𝐢 𝐂𝐚𝐫𝐦𝐞𝐥𝐚 𝐅𝐨𝐫𝐦𝐢𝐜𝐨𝐥𝐚
Il territorio ha cominciato a ricordare. È accaduto quando le prime piantine di cotone hanno messo radici a Rutigliano, la feconda cittadina del Sudest barese dove la tradizione rurale incrocia le vie del futuro.
Sì: cotone. Coltura in disuso almeno dagli anni Sessanta, quando i tessuti sintetici hanno preso il sopravvento all’alba della «infinita modernità» e in Puglia, come d'altronde in Sicilia, i campi di cotone sono stati lentamente dismessi.
Nel sole calante del pomeriggio è il vento d'autunno ad accarezzare le piante in fiore, batuffoli bianchi a perdita d’occhio, 20 ettari nell’azienda sperimentale «Maria Elisa Venezian Scarascia», uno dei presìdi del Crea (il Consiglio per la ricerca in agricoltura e per l’analisi dell'economia agraria) nel Mezzogiorno d’Italia. Qui germoglia dal 2023 l’Apulia Regenerative Cotton Project, la visionaria iniziativa del Gruppo Armani resa possibile grazie alla collaborazione di Sustainable Markets Iniziative Fashion Task Force e Circular Bioeconomy Alliance entrambe lanciate nel 2020 dall’allora Principe di Galles, l’attuale re di Inghilterra, Carlo III. Il progetto è materialmente coordinato dall’Istituto forestale europeo (Efi) insieme al Crea e a Pretaterra. La Puglia la sua culla naturale.
Ripiantare cotone, dunque, lasciare che il territorio recuperi memoria, rispondere a una nuova e più consapevole richiesta di materiali naturali da parte del mercato, aiutare l'ambiente. Sono numerosi e complessi i fili conduttori di questa storia. Nel grande spiazzo esterno dell’azienda, tra alberi e filari a perdita d’occhio nella pianura felice del Barese, accolti da Giuseppe Scarascia, ci sono i ricercatori del Crea instancabili sperimentatori di buone prassi in agricoltura.
Continua a leggere:
link nelle stories📲