23/11/2021
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Respiriamo migliaia di volte al giorno ed è grazie alla respirazione che riusciamo a vivere.
Infatti non possiamo stare senza di essa neanche per pochi minuti.
Nonostante questo complesso meccanismo rappresenti la vita stessa è estremamente suscettibile di interferenze ed è facilmente alterabile.
Ad esempio, se osserviamo la respirazione di una persona tendenzialmente ansiosa vediamo che è più “alta”; vale a dire che respira ampliando maggiormente la parte alta del torace, rispetto a quella addominale.
In molti casi questi meccanismi alterati compromettono la capacità della nostra colonna vertebrale di essere pienamente funzionale.
La giusta “meccanica respiratoria” è fondamentale per la stabilità della nostra colonna vertebrale.
Il muscolo diaframma, insieme agli altri muscoli del corpetto addominale, si occupa di gestire pressioni e stabilità a livello delle vertebre; quando è alterato compromette anche questa capacità.
Un diaframma “contratto e basso”, ad esempio, può provocare tensione a livello della giunzione toraco-lombare.
Basti pensare che gli ancoraggi di questo muscolo sono proprio a livello lombare e quindi possono influenzarne i movimenti.
Inoltre vi sono tante connessioni tra i visceri ed il diaframma che si condizionano a vicenda.
Ecco perché spesso il primo approccio al mal di schiena funzionale è quello di partire dal recupero della naturale fisiologia respiratoria, per permettere al diaframma e a tutti i muscoli respiratori, di “lasciare in pace la colonna”.
Il ripristino dei giusti giochi pressori e di stabilità, a livello della spina dorsale, partono proprio dalla respirazione ed il suo fisiologico funzionamento è fondamentale per costruire una schiena forte e funzionale.
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