Ostetrica Federica Alberti

18/03/2021

𝐋𝐞 𝐦𝐚𝐧𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐨𝐬𝐭𝐞𝐭𝐫𝐢𝐜𝐚.

La prima cosa che ci è stata insegnata il primo giorno di università riguardava le mani.
“L’ostetrica deve avere sempre le mani in ordine, poiché esse sono l’essenza del suo lavoro.”
Ricordo che allora mi aveva lasciato parecchio basita come affermazione.
Ad oggi penso che non ci sia nulla di più vero.

𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐟𝐚 𝐥’𝐨𝐬𝐭𝐞𝐭𝐫𝐢𝐜𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐞 𝐦𝐚𝐧𝐢?
Le nostre mani sono la nostra guida e il nostro strumento, senza di esse non potremmo capire molte cose.
𝐍𝐨𝐧 𝐭𝐢 𝐬𝐞𝐢 𝐦𝐚𝐢 𝐜𝐡𝐢𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐥’𝐨𝐬𝐭𝐞𝐭𝐫𝐢𝐜𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐡𝐚 𝐛𝐢𝐬𝐨𝐠𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐮𝐧 𝐞𝐜𝐨𝐠𝐫𝐚𝐟𝐨 per dirti com’è posizionato il tuo bambino?
Grazie alle mani riusciamo a sentire il piccolo che cresce nella tua pancia.
Con le Manovre di Leopold, eseguite solo con l’ausilio delle nostre mani, riusciamo a capire come si è posizionato il tuo bambino in utero, senza doverlo vedere con l’ecografia.

𝐏𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐥’𝐨𝐬𝐭𝐞𝐭𝐫𝐢𝐜𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐠𝐮𝐚𝐫𝐝𝐚 𝐮𝐧 𝐦𝐨𝐧𝐢𝐭𝐨𝐫 ma riesce a capire al volo quando hai una contrazione?
Perché ti osserva, osserva come ti comporti, in che posizione ti metti, riesce a comprendere quando l’onda sta arrivando.
Delicatamente con le mani, tocchiamo la tua pancia e percepiamo la forza immensa del tuo utero.

𝐏𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐥’𝐨𝐬𝐭𝐞𝐭𝐫𝐢𝐜𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐮𝐭𝐢𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚 𝐢 𝐟𝐚𝐫𝐦𝐚𝐜𝐢 come prima scelta per il controllo del dolore?
Perché l’ostetrica favorisce l’uso delle mani, i processi naturali, per controllare il dolore. L’ostetrica sa che se ti massaggia la schiena, il collo, le mani, i piedi lenisce il tuo dolore.

𝐒𝐚𝐢 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐥’𝐨𝐬𝐭𝐞𝐭𝐫𝐢𝐜𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐮𝐬𝐚 𝐥𝐞 𝐦𝐚𝐧𝐢?
Quando spingi e quando la testa del tuo bambino esce. L’ostetrica sa che non deve toccarti, sa che deve lasciar fare a te e al tuo bambino. L’ostetrica conosce tutti i benefici dell’assistenza hands off.

𝐒𝐚𝐢 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐥’𝐨𝐬𝐭𝐞𝐭𝐫𝐢𝐜𝐚 𝐩𝐮𝐨̀ (𝐦𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐝𝐞𝐯𝐞) 𝐮𝐬𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐞 𝐦𝐚𝐧𝐢?
Quando nasce il tuo bambino, il momento più sacro, più intimo, più profondo. Quando il tuo bambino nasce, l’ostetrica può (non deve) accoglierlo con le sue mani. Perché non deve? Perché il tuo bambino puoi prenderlo anche tu, alla nascita, se lo vuoi e te la senti.

Noi ostetriche usiamo le mani con saggezza, rispettiamo, accogliamo


Luna - Ostetrica

12/03/2021

Con l’allattamento il papà è escluso?

Ecco un luogo comune duro a morire, pur essendo del tutto falso.

Chi lo afferma non ha ben compreso cosa serve per allattare un bambino.
Perché è vero che “il latte ce l'ha la mamma”, ma allattare è una faccenda di famiglia. Il padre ha un ruolo molto importante per la buona riuscita delle poppate. Non è un caso se generalmente dove c'è una mamma che allatta felicemente c'è un “buon” papà, presente e informato. Un neopapà che conosce la fisiologia dell'allattamento, che è convinto della sua importanza, che è pronto a sostenere la compagna nei momenti di dubbio e di difficoltà, è prezioso come l'oro!

Soprattutto in quei momenti no, in cui la mamma è stanca, scoraggiata, alle prese con qualche dubbio di troppo, o in caso di difficoltà pratiche (ragadi, ingorghi, crescita poco soddisfacente)... Un padre che ricorda alla compagna che ha tutte le carte in regola per nutrire al meglio il loro bambino, che accoglie e riconosce la sua fatica, che la fa sentire profondamente apprezzata e amata, può fare la differenza tra riuscita e abbandono delle poppate. Perchè il latte ce l'ha la mamma sì, ma l'allattamento non è solo una faccenda di latte. L'allattamento è fatto di persone e se le persone coinvolte sono tre, perché c'è un padre che si prende cura di madre e bambino, tutto funziona meglio.

(da Scusate se allatto, Giorgia C***a)

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09/03/2021

La convinzione che qualcuno debba dirci quando spingere ci mette in ascolto. Ma nella direzione sbagliata. Infatti ci mette in ascolto di qualcosa che deve ve**re dal di fuori. Mentre (e’ banale, e come tutte le cose banali non si ripete mai abbastanza) la prima voce da ascoltare e’ quella dentro di noi. Quella che ci direbbe cosa fare e come farlo in modo molto molto chiaro. Se la lasciassimo parlare. E fin dai primi giorni di gravidanza. E quando e come spingere, tu lo sapresti. Se sapessi di saperlo. Soprattutto perché più che di spingerlo fuori, questo bambino, c’e’ bisogno di lasciarlo andare.

E allora, dopo essersi assicurate di partorire con un’ostetrica di quelle vere (e ce ne sono tante e sempre di più), che sa misurare le parole come i centimetri della cervice, la frase “Mi diranno quando spingere” diventa, deve diventare: “Sentirò quando e come spingere. O forse respirare.”

✏️ "E poi mi diranno quando spingere...o anche no" - www.ilpartopositivo.com

📷 .rushes.doula

09/03/2021

Oggi VACCINO anche a noi ostetriche libero professioniste di Ventimiglia e Savona 😎👍

05/03/2021

17/02/2021

🌈Come posso vivere la mia gravidanza?
🙆🏻Ecco degli incontri con esercizi e consigli pratici per accompagnarti nei mesi di attesa affinché gravidanza e nascita possano essere vissuti con serenità, nel benessere psicofisico e nella piena soddisfazione.

🙊Si affronteranno anche temi di cui nessuno parla mai ma che sappiamo essere importanti e che suscitano tante domande: questo è il posto giusto in cui confrontarsi!

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Ti aspettiamo!

11/02/2021

La gravidanza è un periodo un po’ strano, da molti punti di vista e in particolare da quello delle cose da fare. Dopo l’iniziale “Sono incinta, qualcuno faccia qualcosa!” in…

05/02/2021

🌈CHIUSURA POST PARTO⭕️

Qualche giorno fa siamo state a casa di Maria Chiara, Stefano (il nostro Steve!) e Daniele per chiudere un percorso di accompagnamento che è durato parecchi mesi, dalla gravidanza al post nascita.

È stato un momento magico in cui abbiamo praticato la “chiusura post parto”, una pratica della tradizione mesomericana.

🌸In cosa consiste la chiusura?
La donna che ha dato la vita viene avvolta, chiusa, in 7 rebozo, teli di cotone fatti a mano in Messico dalle parteras (ostetriche).

🌼A cosa serve?
A integrare l’esperienza di aver dato la vita, a comunicare al proprio corpo che il parto è finito, a equilibrare il livello ormonale aumentando ossitocina e prolattina, a eliminare lo stess

🌺Perché si fa?
Per onorare un ciclo che si chiude, una donna che cambia e che diventa madre, ad aprirsi alle nuove onde della vita che la creazione di una famiglia porta.

È sempre un momento toccante anche per noi che assistiamo alla nascita di una madre; vederla riemergere dai rebozo con uno sguardo nuovo, presente, forte e grato è un dono meraviglioso che il nostro lavoro ci consente di vivere.

Grazie a questa famiglia, soprattutto a Maria Chiara, per aveci accolto come parte della tribù e averci donato la possibilità di accompagnarvi e assistervi nella fiducia e nell’amore.
Vi portiamo nel cuore❤️

04/02/2021

Recentemente abbiamo letto un messaggio con questa domanda: “Sapete in quale ospedale della città di ### applicano il protocollo dello skin-to-skin?” Giustamente, questa mamma, si stava…