Dott.ssa Laura Silvia Stocchero

Dott.ssa Laura Silvia Stocchero Laurea in psicologia c/o università di Venezia (Iusve), psicoterapeuta

01/11/2025

Il cervello umano non si limita a tracciare percorsi nello spazio.
Esiste una straordinaria capacità di creare mappe mentali anche del tempo.

Questa è resa possibile da una specifica categoria di neuroni chiamati "time cells" o neuroni-tempo.
Localizzati nell’ippocampo, la stessa regione chiave per orientarsi nello spazio.

Questi neuroni si attivano in sequenza durante l’attesa di un evento o mentre percepiamo il passare dei secondi e dei minuti.
Ascoltare una musica, seguire una conversazione o aspettare il verde al semaforo sono momenti in cui il cervello "tagga" ogni fase con l’attività di questi neuroni, costruendo così una linea del tempo interna.

Le mappe temporali che ne derivano permettono di ricostruire l’ordine degli eventi nella memoria.
Ci aiutano a riconoscere errori nel flusso di una storia, ad anticipare la parte successiva di una canzone o semplicemente a ricordare cosa è accaduto prima o dopo un episodio importante della giornata.

Non si tratta di una percezione banale del tempo, come avviene in altre specie.
Il cervello umano possiede una navigazione temporale unica e raffinata.

Questa scoperta è relativamente recente e si è rivelata fondamentale per comprendere alcune condizioni dove la percezione del tempo è alterata.
Neuroni-tempo coinvolti sono al centro di studi su schizofrenia, autismo e disturbi della memoria.

Le mappe temporali sono inoltre cruciali per funzioni complesse come la creatività e la pianificazione.
Il cervello combina eventi passati, immagina future sequenze e ordina i pensieri per costruire storie e risolvere problemi.

Ancora oggi molti ignorano questa sofisticata funzione del cervello, nonostante sia attiva ogni giorno durante ogni istante vissuto.
Un talento nascosto, appena svelato dalla scienza, che ci accompagna costantemente.

💁‍♂️ Quel che non sapevi, in breve
👉 Il cervello crea mappe temporali precise grazie ai neuroni-tempo
👉 Questi neuroni si attivano nell’ippocampo in sequenza temporale
👉 Fondamentali per creatività, pianificazione e comprensione di disturbi cognitivi

Quando arrivano le giornate uggiose, accoccolati in un tuo cantuccio e, ad occhi semichiusi, medita… arriveranno grammi ...
31/10/2025

Quando arrivano le giornate uggiose, accoccolati in un tuo cantuccio e, ad occhi semichiusi, medita… arriveranno grammi di felicità!

Proprio così!🤸‍♀️🤸‍♀️🤸‍♀️
31/10/2025

Proprio così!🤸‍♀️🤸‍♀️🤸‍♀️

E' molto importante che il terapeuta riconosca che là dove c'è vita c'è follia. La vita non è l'adattamento sociale. La vita non è l'ora di terapia. La vita non è in nessun contesto interpersonale. La vita è l'espressione della totalità del sè, l'individuazione interiorizzata di una fierezza creativa e personale. E' la negazione della schiavitù nei confronti della razionalità del conformismo, dei vincoli della cultura, del tempo, dello spazio e dell'angoscia

Carl Whitaker, Considerazioni notturne

27/10/2025

Lei non è un semplice uc***lo 🐦, e’ una cutrettola… osservate la natura, stupitevi😲… fatevi delle domande… loro 🦜 sono esseri liberi in natura e osservarli vi darà grande distensione!

25/10/2025

“Guarda cosa mi hai fatto fare”: il manifesto dell’abuso travestito da giustificazione

“Guarda cosa mi hai fatto fare.”
È la frase emblematica dell’uomo violento.
Un tentativo disperato di rovesciare le responsabilità, di spostare la colpa, di salvare se stesso anche di fronte all’irreparabile.
È il grido distorto di chi non tollera l’idea che la donna che considerava sua proprietà abbia osato disobbedire, sottrarsi, scegliere di vivere senza di lui.

Alla base dei femminicidi non c’è un raptus, non c’è la follia improvvisa, c’è una cultura del possesso e dell’umiliazione.

Quella convinzione arcaica, persistente e velenosa secondo cui una donna che se ne va, che non obbedisce più, che rifiuta, che dice “no” è un affronto al potere maschile.

Un’offesa da lavare col sangue.

Il femminicida non uccide per amore, ma per ripristinare il proprio dominio simbolico, per punire quella che ha osato sfuggirgli e, nel farlo, lo ha esposto al ridicolo agli occhi degli altri uomini.

È la logica del controllo assoluto, del “se non sei mia, non sarai di nessuno”, radicata nel tessuto profondo di una società che ancora educa troppi uomini a confondere l’amore con il possesso e la virilità con la sopraffazione.

Poi arrivano le giustificazioni, sempre uguali:
“È stata lei a provocarmi.”
“Ho perso la testa.”
“Era disperato.”
Sono le carte del vittimismo maschile, le stesse che si giocano ogni volta che una donna subisce violenza: la colpa è del vestito, dell’alcol, dell’ora, del quartiere, della sua libertà.

È la retorica tossica della “colpa della vittima”, quella che stiamo vedendo ripetersi anche nella vittimizzazione secondaria, in cui la sopravvissuta viene interrogata, sospettata, colpevolizzata, mentre il predatore, che spesso agisce in branco, si autoassolve in nome della “ragazzata”.

Non è mai un episodio isolato.
È il prodotto sistemico di una cultura patriarcale che da secoli insegna agli uomini a esercitare controllo e alle donne a giustificare, comprendere, perdonare.

Ogni volta che un femminicida parla di “raptus”, ogni volta che un giornale titola “uccisa per gelosia”, si rinnova quel copione sociale in cui il carnefice diventa “vittima delle circostanze” e la donna viene ridotta a comparsa della sua stessa morte.

Il problema non è solo l’uomo violento — ma il sistema di narrazioni che lo legittima, che gli offre il microfono, che racconta la sua versione senza un minimo di analisi critica, senza un confronto con la realtà dei fatti, senza mettere in discussione il modello di maschilità tossica che produce tutto questo.

Finché continueremo a dare spazio mediatico alle giustificazioni degli aggressori, senza affiancare la voce della competenza, dei dati, dell’analisi psicologica e criminologica, saremo complici di quel meccanismo che trasforma la violenza in spettacolo e la vittima in nota a margine.

La verità è semplice, brutale, innegabile:
non è lei che “lo ha fatto impazzire” — è lui che non ha mai accettato di non possederla più.

E questa, in una società ancora immersa nel mito del dominio maschile, continua a essere la più intollerabile delle umiliazioni per questi maschi mai diventati veramente uomini.

Buon sabato!
25/10/2025

Buon sabato!

𝐐𝐔𝐀𝐍𝐃𝐎 𝐓𝐈 𝐋𝐀𝐌𝐄𝐍𝐓𝐈 𝐃𝐈 𝐐𝐔𝐀𝐋𝐂𝐔𝐍𝐎 𝐒𝐓𝐀𝐈 𝐃𝐄𝐋𝐄𝐆𝐀𝐍𝐃𝐎 𝐈𝐋 𝐓𝐔𝐎 𝐏𝐎𝐓𝐄𝐑𝐄

Quando non guardiamo dentro di noi,
ciò che ci spaventa, ciò che ci irrita
o anche da dove nascono i nostri fastidi,
la vita ci costringe a farlo attraverso
ciò che accade fuori.

Le situazioni, le persone, i conflitti… diventano specchi che rivelano ciò che abbiamo rinnegato, represso o dimenticato.

Ci sembrerà più semplice dare la colpa
al mondo esterno, ma così facendo
perderemo il nostro potere, delegando
al mondo esterno.

Finché non illumini la tua notte interiore,
il mondo dovrà incarnarla per te.

Non per punirti, ma per ricordarti chi sei davvero.

Ogni evento che ti ferisce non è un nemico:
è la parte di te che bussa, travestita da destino, per essere finalmente accolta.

Quando l’ombra viene abbracciata,
il mondo torna a essere intero.
Perché non c’è più nulla da combattere,
ma solo da comprendere.

~ Alessandro D'Adamo ~

LIBRO CONSIGLIATO IL SACRO VIAGGIO DELL'ANIMA

Come guardavo incantata la destrezza delle mani nonna Lucia!!
21/10/2025

Come guardavo incantata la destrezza delle mani nonna Lucia!!

Ancora sul cervello 🧠!!🫶
20/10/2025

Ancora sul cervello 🧠!!🫶

LA PLASTICITÀ DEL CERVELLO

Molte persone, di fronte alla possibilità di cambiare, si rifugiano dietro la frase “sono fatto così”, come se la personalità fosse una struttura immutabile. Ma la psicologia contemporanea ci dice il contrario. Una revisione sistematica ha analizzato decine di studi longitudinali e interventi terapeutici, dimostrando che i tratti della personalità possono cambiare in modo significativo e duraturo. Interventi mirati, come la terapia cognitivo-comportamentale, la mindfulness o l’allenamento alla regolazione emotiva, sono in grado di modificare aspetti profondi della personalità, come la coscienziosità o la stabilità emotiva.

Questo cambiamento è reso possibile dalla neuroplasticità, ovvero la capacità del cervello di creare nuove connessioni neuronali in risposta all’esperienza. Le emozioni vissute durante esperienze significative, soprattutto se reinterpretate attraverso il reappraisal cognitivo, attivano circuiti dopaminergici che favoriscono l’apprendimento e il cambiamento.

In altre parole, non siamo condannati a ripetere gli stessi schemi: il cervello è programmato per evolversi, e la personalità può riflettere chi scegliamo di essere oggi, non solo ciò che abbiamo vissuto ieri. Abbandonare il “sono fatto così” significa aprirsi alla possibilità di una vita più consapevole, flessibile e autentica.

Segui Psyched se sei appassionato di scienza e divulgazione.

Fonte: “A systematic review of personality trait change through intervention”, B.W. Roberts et al., Psychological Bulletin, 2017
Credit foto: primozong, vecteezy

Buongiorno 🌞 con un po’ di scienza ⚛️!
19/10/2025

Buongiorno 🌞 con un po’ di scienza ⚛️!

18/10/2025

DDL Educazione sessuale e affettiva, vietarla non protegge i giovani: li espone alla disinformazione.

La Presidente del CNOP, Maria Antonietta Gulino, richiama l’attenzione del Legislatore sul valore dell’educazione affettiva e sessuale come tutela della salute psicologica e prevenzione della violenza. In assenza di percorsi educativi adeguati, ragazze e ragazzi rischiano di apprendere modelli disfunzionali e stereotipi dannosi.

La scuola deve restare luogo di conoscenza, dialogo e crescita emotiva, nel rispetto della dignità di ogni persona.

Leggi il comunicato stampa ---> https://www.psy.it/ddl-educazione-affettiva-gulino-cnop-vietarla-significa-esporre-i-giovani-a-disinformazione/

17/10/2025

I vigliacchi si comportano così.

A testa alta amico mio. Sei più forte. Lo sanno.

Ti abbraccio Sigfrido

Siamo esseri umani in viaggio sulla stessa barca. ⛵️ Proprio ieri, ho pensato che stavo ricevendo dai miei pazienti molt...
17/10/2025

Siamo esseri umani in viaggio sulla stessa barca. ⛵️ Proprio ieri, ho pensato che stavo ricevendo dai miei pazienti molto di più di quello che stavo offrendo loro: qualcuno, non solo a parole, mi ha dimostrato quanto stesse meglio e quanto fosse grato del percorso fatto!

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