Dott. Giorgio Mammucari - Biologo Nutrizionista

Dott. Giorgio Mammucari - Biologo Nutrizionista Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Dott. Giorgio Mammucari - Biologo Nutrizionista, Consulente alimentare, Vicolo della gatta, Velletri.

“E quando addentate una mela, ditele nel vostro cuore: 'I tuoi semi vivranno nel mio corpo, e i tuoi germogli futuri sbocceranno nel mio cuore, la loro fragranza sarà il mio respiro, e insieme gioiremo in tutte le stagioni'.”

27/05/2025

Dai un'occhiata al post di Dott. Giorgio Mammucari.

Questo 2023 sta terminando ma per me è ancora tempo di novità e collaborazioni con persone fantastiche e competenti. Se ...
11/12/2023

Questo 2023 sta terminando ma per me è ancora tempo di novità e collaborazioni con persone fantastiche e competenti. Se avete piacere di essere seguiti da me a livello nutrizionale mi trovate anche a Roma nel Centro Medico Colaiaco. Un abbraccio a tutti voi e buon lavoro 😎

Con questo caldo, qualche pratico consiglio sull'idratazione. Cercate di bere come potete.https://m.facebook.com/story.p...
10/07/2023

Con questo caldo, qualche pratico consiglio sull'idratazione. Cercate di bere come potete.

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=735075241961632&id=100063774871147

Oggi chiediamo al nostro dott Giorgio Mammucari il giusto fabbisogno di acqua giornaliero

💙 Il nostro organismo necessita di circa 3 litri di al giorno: un litro e mezzo viene introdotto attraverso gli alimenti e il restante litro e mezzo con l’acqua bevuta.
💙 Se normalmente viene consigliato di consumare circa 8 bicchieri di acqua al giorno, d’estate i bicchieri dovrebbero arrivare a 10.
💙 Complessivamente con alimenti e acqua l’introito del giorno estivo dovrebbe essere intorno ai 2 litri circa.

🍉 I cibi più
Quali cibi e bevande sono quindi da preferire per soddisfare le necessità di acqua durante la bella stagione?

Innanzitutto vanno scelti i cibi più “acquosi”, come la frutta, in particolare e , la verdura, il latte, i succhi di frutta, lo yogurt, sorbetti e gelati alla frutta. Meglio assumere bevande poco o per niente zuccherate.
Per gli anziani, che spesso bevono poco d’estate, si consigliano passati e creme di verdura.
🥥 Per la merenda dei bambini si può optare per ghiaccioli e gelati alla frutta, senza esagerare perché sono alimenti ricchi di zuccheri e anche grassi.

🍒 Via libera invece a spremute, frullati e frappè a base di frutta e latte, centrifugati, verdura, latte e yogurt.
🍈 Naturalmente, più acqua che tra l’altro, non fornisce calorie, ma se calcica con almeno 200 mg di calcio per litro è un’ottima fonte per integrare questo minerale, considerando che la popolazione italiana ne assume meno del fabbisogno giornaliero.

🍋 Per concludere, l’acqua non solo ha effetti positivi sulla salute e il benessere
dell’organismo,


Durante i primi 6 mesi di pandemia i casi di disturbi del comportamento alimentare sono aumentati del 40% rispetto ai pr...
15/03/2022

Durante i primi 6 mesi di pandemia i casi di disturbi del comportamento alimentare sono aumentati del 40% rispetto ai primi 6 mesi del 2019: nel primo semestre 2020 sono stati rilevati 230.458 nuovi casi contro i 163.547 del primo semestre 2019. Lo rilevano i dati relativi a una survey conclusasi a febbraio 2021, basata sull'incrocio di diversi flussi informativi analizzati dal Consorzio interuniversitario Cineca. Emerge dai dati presentati oggi in occasione della Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla. È in evoluzione, inoltre, la mappa dell'Istituto Superiore di Sanità degli oltre 100 centri accredicati.

Il carico assistenziale globale dei nuovi casi e quelli in trattamento è stato rilevato sempre nel 2020 in 2.398.749 pazienti, un dato «sottostimato poiché esiste una grande quota di pazienti che non arriva alle cure». I dati della survey, presentati durante una tavola rotonda al Museo dell'Istituto Superiore di Sanità, rivelano anche un ulteriore abbassamento dell'età di esordio: il 30% di coloro che soffrono di questi disturbi è sotto i 14 anni e una maggiore diffusione nella popolazione maschile (nella fascia tra i 12 e 17 anni comprende il 10%).

È in evoluzione la mappa dell'ISS dedicata ai servizi sui disturbi alimentari, ad oggi sono 108 le strutture accreditate (erano 91 poche settimane fa) su tutto il territorio nazionale (101 del SSN e 7 del privato accreditato): 55 centri al Nord (di cui 19 in Emilia Romagna), 18 al Centro Italia e 35 tra Sud e Isole. «Facilitare la richiesta di aiuto e informare sull'assistenza sono gli obiettivi della mappatura dei centri - spiega Roberta Pacifici, responsabile del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell'Iss - dopo aver censito le strutture dell'Ssn l'Istituto ha iniziato a mappare anche i centri del privato accreditato, notando un forte impatto e coinvolgimento su questi disturbi del comportamento alimentare».

Risultano in carico al 65% dei Centri censiti quasi 9.000 utenti (8.947), prevalentemente donne 90% rispetto al 10% di uomini. Il 58% ha tra i 13 e i 25 anni, il 7% meno di 12. L'anoressia nervosa è rappresentata nel 36,2% dei casi, la bulimia nervosa nel 17,9% e il disturbo di binge eating nel 12,4%.

Si può guarire, non bisogna arrendersi.

Dr. Giorgio Mammucari

Grazie a tutti per l'affluenza 😎
16/10/2021

Grazie a tutti per l'affluenza 😎

Oggi, sabato dedicato alla nutrizione con il nostro esperto.
La giornata mondiale dell'alimentazione è una ricorrenza che si celebra ogni anno in tutto il mondo il 16 ottobre per ricordare l'anniversario della data di fondazione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, comunemente conosciuta come FAO,
Noi l abbiamo festeggiata così 🍏 🍎🍏🍎🍏🍎🍏🍎🍏🍎
📌Visite e colloqui individuali con il nostro nutrizionista Dott Giorgio Mammucari
📌Per occorre .

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Questa mattina mi sono imbattuto in questo articolo e ho deciso di condividerlo con voi. Racchiude una serie di informaz...
23/03/2021

Questa mattina mi sono imbattuto in questo articolo e ho deciso di condividerlo con voi. Racchiude una serie di informazioni utili in merito al consumo di sodio. A quello che leggerete vorrei anche aggiungere, dato che mi occupo di alimentazione nelle patologie neurodegenerative, che il sodio sembrerebbe agisca anche nella differenzioazione dei linfociti T in Th17, deputati all'attivazione dell'infiammazione del nostro organismo. Ricordate quindi di ridurre il sodio sulle vostre tavole come vi è possibile.

Ridurre il consumo di sale nella dieta porta vantaggi per la salute di tutti, non solo delle persone che soffrono di ipertensione

15/03/2021

Disturbi alimentari: il 15 marzo Biella partecipa alla Giornata del Fiochetto Lilla

La prossima settimana Battistero illuminato per sensibilizzare i cittadini sul tema

La Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla dedicata ai Disturbi Alimentari, promossa per la prima volta dall’Associazione Mi Nutro di Vita, e che come ogni anno si celebra il 15 di Marzo, è giunta alla sua Decima edizione. Anche Biella quest’anno si colorerà di lilla, che è simbolo della lotta contro i Disturbi del Comportamento Alimentare, per diffondere da un lato la consapevolezza che queste patologie si possono oggi curare e dell’altro per rimarcare quanto ancora ci sia da fare affinché tutti coloro che ne soffrono possano ricevere cure adeguate e non sentirsi più soli.

Il Battistero verrà illuminato di lilla per tutta la settimana tra il 15 e il 21 marzo, grazie a Ener.bit srl di Biella.

La notizia completa al seguente link:
https://www.comune.biella.it/web/news/disturbi-alimentari-15-marzo-biella-partecipa-alla-giornata-fiochetto-lilla

05/03/2021

Il mondo dei disturbi alimentari (DCA) è molto articolato e complesso. Chi mi conosce sa che sono molto sensibile su questo argomento. Mi sento in dovere di fare informazione e di conseguenza prevenzione. Chi ne è affetto non deve pensare di essere solo e di non poter chiedere aiuto, è possibile guarire e riprendersi la propria vita.

Il "PESO" di fare SPORTOggi parliamo un po’ di sport, ognuno nella propria vita lo ha svolto, chi in forma saltuaria, ch...
06/12/2020

Il "PESO" di fare SPORT
Oggi parliamo un po’ di sport, ognuno nella propria vita lo ha svolto, chi in forma saltuaria, chi amatoriale chi invece con un impegno costante ed agonistico, e tutti noi sappiamo i benefici che apporta sia sulla breve che nella lunga distanza al nostro organismo.
Eppure si fa una fatica enorme a cercare di inserirlo con costanza nella nostra frenetica giornata.
Si pensa sempre che non ci sia tempo a sufficienza per poterlo svolgere, ma poi ragionando si comprende che è la pigrizia il problema e non l’assenza di tempo.
Quello che ripeto sempre ai mei pazienti è di cercare di non essere sedentari, non solo per recuperare la propria forma fisica ma anche e soprattutto, per ritagliarsi del tempo per se stessi, per scaricare lo stress accumulato durante il giorno e affrontare la vita con più serenità. Non bisogna mai sottovalutare l’aspetto psicologico del fare sport.
L'abbinamento di una regolare attività sportiva ad una alimentazione controllata è il metodo migliore per raggiungere un ottimo equilibrio psicofisico, fino poi ad arrivare a riappropriarsi della propria fisicità e dei propri spazi.
Tra i tanti effetti che lo sport ha sull’organismo i più evidenti sono quelli di riuscire a facilitare un reale dimagrimento che coinvolge i distretti adiposi senza compromettere le strutture muscolari, un calo ponderale non dovuto esclusivamente alla perdita di liquidi, ed un rallentamento dell’eventuale recupero del peso che in alcuni casi rappresenta un fattore di rischio più elevato dello stesso sovrappeso.
Le domande più comuni su questo argomento sono: "cosa dovrebbe mangiare un soggetto con qualche chilogrammo di troppo che abbia deciso sia di avviare un programma di allenamento che un regime dietetico controllato? cosa dovrebbe mangiare lo sportivo che desidera perdere qualche chilogrammo di grasso accumulato nel tempo?
Erroneamente molti pensano che il sistema migliore sia quello di ridurre al minimo l'apporto di carboidrati, o addirittura eliminarli; altri sostengono che il metodo migliore sia di svolgere attività fisica a digiuno; altri ancora di saltare interamente alcuni dei pasti principali.
Questi concetti sono obsoleti, non hanno un reale fondamento, ma attraggono comunque la nostra curiosità perché si pensa che si potrà in questo modo raggiungere prima il proprio fine di rivedersi finalmente in forma.
Purtroppo non è così semplice la risoluzione del problema. La macchina umana è un qualcosa di molto complesso, capace di adeguarsi facilmente alle variazioni di "carburante/cibo", al fine di raggiungere e mantenere nuove condizioni di equilibrio. E’ capace di immagazzinare una certa quota di energia sotto forma di grasso (e non solo) e di valutare da quale compartimento attingere al fine di ricavare l'energia necessaria al suo funzionamento. Questo significa che limitare l'apporto di carboidrati o di grassi, e riempirsi solo di proteine, non dà la sicurezza del dimagrimento. Anzi limitare drasticamente l'assunzione di carboidrati prima dell’atto fisico o addirittura effettuare attività sportiva di una certa durata a digiuno espone la massa muscolare ad un facile ed immediato impiego perché si risulta carenti di altri nutrienti facilmente utilizzabili.
Tutto questo può portare un organismo in uno stato di chetoso particolarmente evidente, con degli effetti negativi sullo stato di salute del paziente.
Bisogna che sia ben chiaro che un'alimentazione sbilanciata dei macronutrienti a favore delle proteine, quindi una nutrizione iperproteica, non ci pone al riparo dall'aumento di peso perché le eventuali calorie in eccesso assunte con i pasti potrebbero ugualmente essere immagazzinate sotto forma di grasso.
Normalmente, per correggere questi errori in chi vuole fare sport, è sufficiente dosare con maggior buon senso gli alimenti, riducendo gradualmente l'apporto calorico (se si vuole anche dimagrire), eliminando alimenti come gli alcolici o le bevande zuccherate, limitare l'apporto di zuccheri semplici in favore di carboidrati complessi, e ridurre drasticamente l'impiego di cibi grassi (soprattutto di origine animale) e molto elaborati. Occorre certamente integrare in modo naturale la quantità di fibre, che apportano molteplici vantaggio come indurre la sazietà, abbassare l'indice glicemico di molti alimenti, facilitare il transito intestinale con una conseguente sensazione di leggerezza.
Quindi ampio spazio a verdure, legumi, e frutta. Tutti alimenti con l'ulteriore vantaggio di fornire un ottimale apporto di sali minerali e vitamine, utili come antiossidanti, e coinvolti nel metabolismo energetico.
L'introduzione di alimenti con elevato indice glicemico determina un forte rilascio di insulina, che favorisce l'immagazzinamento di calorie in eccesso sotto forma di grassi, e contrasta attivamente la lipolisi, ossia il processo attraverso il quale l'organismo utilizza attivamente i grassi accumulati.
A volte vengono concessi carboidrati nella tempo di attesa che intercorre tra una gara e l’altra, oppure si può avere un accumulo di glicogeno nel fegato e nei muscoli, mangiandoli in quantità più elevata nei giorni pre-gara. Quindi come si può evidenziare il cibo può aiutare l’attività fisica tramite tante vie e a seconda del tipo di sport che si sta effettuando.
Bisogna ricordate che è meglio non mangiare nell'immediato post allenamento, poiché è la fase in cui il grado di assimilazione di alcune sostanze, carboidrati in particolare, è maggiormente elevato. Un ragionato incremento proteico è ovviamente possibile, ma senza incorrere negli eccessi che abbiamo citato in precedenza. Infatti la quota proteica è utile per il ripristino dei tessuti muscolari (varia da persona a persona e dipende dal tipo di sforzo fisico che sta effettuando), fondamentali oltre che per una perfetta attività fisica, anche per mantenere attivo il metabolismo dell'individuo, consentendo di conseguenza un maggior consumo calorico giornaliero.

Dr. Giorgio Mammucari

Una domanda a cui non è semplice dare una risposta!Non è facile capire quale siano le cause che portano a vivere il cibo...
29/10/2020

Una domanda a cui non è semplice dare una risposta!
Non è facile capire quale siano le cause che portano a vivere il cibo come un mezzo attraverso il quale si può colmare una mancanza o placare un senso di vuoto e dolore.
Il cibo è piacere, appagamento, socialità, cultura, si può riassumere dicendo che il cibo è vita. Ed è proprio quando si percepisce che qualcosa non sta funzionando come vorremmo nella nostra quotidianità o che si percepisce carenza di emozione, il cibo diventa un amico, un rifugio.
Un rifugio talmente confortevole, talmente appagante dal quale non ci si riesce a staccare, ad allontanare, e che giorno dopo giorno ci ovatta, ci copre, ci scalda. Si crea una zona di confort che da dipendenza, un qualcosa che senza accorgersene diventa piano piano la nostra condanna. Inconsapevolmente si è messa una pietra sopra l’altra e ci si ritrova tra mura spesse, tra grate fredde, e quello che era poco prima un piacere diventa un dolore, una assenza di libertà, una vera e propria prigione.
Questa prigione, questa obesità colpisce molte più persone di quelle che si possono immaginare. Non fa distinzioni, di sesso, età o ceto sociale.
È una patologia comune, come comuni sono le modalità di evasine da questa prigione.
Bisogna, iniziare a volersi bene, a voler cambiare la propria vita seriamente, a voler riappropriarsi della propria libertà e della propria fisicità.
I dati recenti ci dicono che purtroppo le persone che ne soffrono sono milioni in tutto il mondo.
Secondo il rapporto congiunto pubblicato a settembre 2018 dalla Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), dallo Ifad (Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo), dall’Unicef (Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia), dal Programma alimentare mondiale (Wfp) e dall’Oms, intitolato “The state of food security and nutrition in the world 2018. Building climate resilience for food security and nutrition”, nel 2017 nel mondo 672 milioni di persone (circa 1 su 8) erano obese e 38,3 milioni di bambini sotto i 5 anni di età (5,6%) erano in sovrappeso.
Negli ultimi decenni, in Europa il numero di persone in sovrappeso e/o obese è aumentato: in 46 paesi, l’eccesso ponderale interessa oltre la metà degli adulti. In Italia, un elevato Indice di massa corporea (Imc) si conferma il quinto dei primi dieci fattori di rischio per morte prematura e anni vissuti in disabilità con un incremento del 6,3% nell’intervallo temporale 2007-2017.
Venticinque milioni di italiani sono in sovrappeso o obeso. Tra questi il 46% degli adulti e il 24% degli under 18. Statisticamente, le donne hanno un tasso di obesità inferiore (9.4%) rispetto agli uomini (11.8%).
Negli ultimi anni si sta facendo sensibilizzazione e prevenzione verso l’obesità e patologie correlate. Bisogna agire sull’alimentazione cercando di fornire il giusto apporto di macro e micro nutrienti per ogni persona, evitando così carenze di minerali, vitamine e fibre.
Bisognerebbe anche fare movimento, avere abitudini sane come non fumare e non eccedere con gli alcolici.
Si può riassumere tutto dicendo che bisogna tornare ad avere un sano stile di vita.
So perfettamente che non è facile, lavoro su questo argomento da tanti anni, ma vi posso assicurare che è possibile tornare a vivere il proprio corpo con libertà e naturalezza.
Dobbiamo imparare ad amarci semplicemente un po' di più.

Dr. Giorgio Mammucari

Indirizzo

Vicolo Della Gatta
Velletri
00049

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Lunedì 10:00 - 17:00
Martedì 13:00 - 19:00
Mercoledì 10:00 - 20:00
Giovedì 09:00 - 18:00
Venerdì 10:00 - 18:00

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