19/10/2025
Ai Partecipanti Velletri 2030,
Nella settimana appena trascorsa ci sono state almeno due ricorrenze storiche molto importanti da ricordare.
La prima dedicata ad Ada Lovelace esempio del valore delle donne nella scienza.
Ada Lovelace Day, la giornata internazionale che dal 2010 si festeggia il secondo martedì di ottobre con decine di eventi in tutto il mondo. Ada Lovelace Day prende il nome da colei che è considerata la prima programmatrice di computer del mondo e, ancora più importante, la prima a intuire il concetto di Intelligenza Artificiale. Obiettivo della giornata è aumentare la visibilità delle ricercatrici nelle discipline STEM, offrendo alle giovani studentesse di oggi nuovi modelli di riferimento e incoraggiandole a intraprendere una carriera in questi settori.
Ada Lovelace, nata a Londra nel 1815, si interessò fin da bambina alle discipline scientifiche incoraggiata soprattutto dalla madre, la matematica Anne Isabella Milbanke. Decisivo per lei fu l'incontro, avvenuto quando aveva solo 18 anni, con il matematico britannico Charles Babbage, che aveva sviluppato il prototipo di un computer meccanico. Quella macchina non venne mai realizzata, ma la collaborazione con Babbage andò avanti per molti anni, permettendo a Lovelace di ideare diversi codici per farla funzionare: tra questi, un algoritmo considerato il primo espressamente pensato per essere elaborato da una macchina. Purtroppo, la maggior parte dei contemporanei non accettò le idee di Ada Lovelace, che un secolo dopo ispirarono il lavoro di Alan Turing, uno dei padri dell'informatica.
Dalla fine degli anni '70 Ada è stato ed è il nome di un linguaggio di programmazione, nato su iniziativa del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti (DoD), che cercava un linguaggio unificato per i suoi numerosi sistemi software, fino ad allora sviluppati con linguaggi diversi e incompatibili. Oggi Ada rimane un linguaggio di nicchia ma di altissimo livello, usato in contesti dove l’affidabilità è essenziale: aerospaziale, difesa, trasporti ferroviari, robotica e controllo industriale. È il linguaggio dietro a sistemi di bordo di aerei, satelliti, e persino alcune missioni spaziali dell’ESA e della NASA. In un’epoca dominata da linguaggi più “popolari”, Ada continua a rappresentare un simbolo di rigore, sicurezza e precisione ingegneristica, una testimonianza per le nuove generazioni di come la qualità del software possa essere una questione non solo tecnica, ma anche etica. Purtroppo, la maggior parte dei contemporanei, anche professionisti e studenti STEM, parlano spesso di "digitalizzazione" senza conoscere Ada.
La seconda è una ricorrenza che negli ultimi anni è diventata molto controversa e divisiva. Parliamo del Columbus Day, o meglio in italiano della giornata nazionale di Cristoforo Colombo, la cui ricorrenza viene festeggiata ogni anno il 12 Ottobre. A testimonianza di quanto sia divisiva, riportiamo di seguito due punti di vista diversi.
Sul sito web del Governo, Presidenza del Consiglio dei Ministri, si legge: "Con il suo straordinario viaggio di 533 anni fa, Colombo ha dato al mondo un altro mondo. Concepì un’avventura che nessun altro prima di lui aveva immaginato. Navigò verso Occidente, oltre i confini del mondo all’epoca conosciuto. Un “nuovo Ulisse”, che non fece naufragio ma che riuscì in una delle imprese più gloriose di tutti i tempi. Impresa che ha segnato il passaggio dal Medioevo all’Età Moderna, riscritto la geografia e cambiato le relazioni politiche, culturali ed economiche tra i popoli".
Nel Blog del Fatto Quotidiano del 13 Ottobre, a nome di Leonardo Botta, si legge: "Ieri è stato il “Columbus Day”, una giornata che senz’altro inorgoglisce gli italiani, compatrioti di quel Cristoforo Colombo che, cercando una rotta alternativa per le Indie, s’imbatté con gli equipaggi delle sue tre caravelle in un nuovo continente che madre natura aveva piazzato lì, in mezzo all’oceano, e che in onore di un altro esploratore, Vespucci, sarebbe stato poi battezzato “America”. Ma sarebbe buona norma ricordare, insieme con quel cruciale evento per la storia mondiale, anche tutto ciò che riguardò, nei secoli successivi al 12 ottobre 1492 in cui un mozzo di vedetta gridò “Terra!”, quei luoghi fino ad allora inesplorati da est. Sto parlando di un fenomeno riassumibile con un termine di cui oggi si discute tanto a proposito delle sventurate popolazioni palestinesi: il genocidio. Un genocidio, o olocausto per chi preferisce, a danno di milioni di indiani, anzi, per meglio dire, “nativi americani”, provocato da colonizzatori provenienti dai “civili” luoghi dell’Inghilterra, della Spagna, del Portogallo".
E la Città di Velletri come ha ricordato queste due ricorrenze storiche? Magari il prossimo anno!
Buona riflessione.
Sandro Bologna
Presidente Velletri2030
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