21/06/2022
Avere o Essere
Attraverso l'analisi dell'esistenza individuale, Fromm fa una differenziazione tra Avere e Essere descrivendole: "Avere e essere rappresentano due visioni integrali della vita che, in quanto tali investono la totalità del mondo esistente e determinano una valutazione diametralmente opposta dell'ordine spirituale e della realtà sensibile"
Il sistema universale dei valori in cui gli esseri umani sono inseriti li orienta e li indirizza verso differenti modi di esistere a seconda che si dispongano verso un'esistenza dell'avere o dell'essere.
Il nostro modo di esistere, dunque, può essere destinato verso una modalità dell'avere in cui la concezione del mondo statica, il possesso e l'apparire diventano modalità costitutive dell'uomo, o verso una modalità orientata all'essere, dimensione dell'esistere dinamica, in continua trasformazione e che non si risolve mai nelle manifestazioni esteriori.
La distinzione per Fromm tra modalità dell'avere e dell'essere è particolarmente difficile in quanto viviamo in una società e in un'epoca orientata all'avere.
"Essere significa vita che si esprime come incessante attività e perenne motivo di trasformazione, energia che, incessantemente, muove l'individuo verso la realizzazione piena di sé e delle proprie possibilità spirituali.
Avere significa stasi, paralisi delle disposizioni interiori dinamiche, attaccamento al proprio ego (mentre nella dimensione dell'essere Fromm parla di Io), incapacità di realizzare un principio di produttività sociale. Chi vive secondo questa modalità si adopera a circoscrivere nel tempo le proprie manifestazioni di sé, a fissare in termini di possesso ogni atteggiamento del proprio io. Ciò in contrapposizione alla modalità dell'essere; l'uomo attivo, l'uomo vivo che ispira la propria esistenza alla modalità dell'essere è simile a un recipiente che si ingrandisce mentre lo si colma, sì che mai sarà pieno. Più l'individuo vive secondo questa modalità più si allargano i propri confini di azione e la propria esperienza di vita si ingrandisce generando nuove forma di vita."
Questa distinzione rievoca il pensiero di Kierkegaard recuperato da Heidegger attraverso la differenziazione da la dimensione inautentica e autentica dell'esistere.