19/07/2025
RELAZIONI SESSUALI TRANSAZIONALI (TSR) E USO DI KETAMINA (CHEMSEX): UN FENOMENO IN CRESCITA TRA LE GIOVANI DONNE ATTRATTE DAL LUSSO
INFONEWS: Neuroscience Clinical Center & TMS Unit
Le relazioni sessuali transazionali (TSR), in cui l’intimità sessuale viene scambiata con benefici materiali o accesso a contesti di prestigio (es. eventi VIP, yacht, moda di lusso, discoteche esclusive), stanno aumentando tra le giovani donne in contesti metropolitani occidentali, soprattutto in ambito turistico e dell’intrattenimento. Questo fenomeno, purtroppo spesso normalizzato e apparentemente vissuto come distinto dalla prostituzione classica, è sempre più associato all’uso di sostanze dissociative, in particolare la ketamina. Una recente meta-analisi evidenzia che, tra le donne, la prevalenza del chems*x è del 3,5 %, mentre l’uso di sostanze a sfondo sessuale (SSU) – che include anche ketamina – sale al 25,8 % (M. Ramazanova et al. Prevalence of Sexualized Substance Use and Chems*x in the General Population and Among Women: A Systematic Review and Meta-Analysis of Cross-Sectional Studies. Healthcare 2025, DOI:10.3390/healthcare13080899.
Il tutto spesso associato ad un marcato esibizionismo fotografico sui social. Il presente contributo vuole stimolare la ricerca a studiare i meccanismi neurobiologici, psicologici, educativi e sanitari alla base di queste dinamiche.
A livello neurofunzionale, le TSR e l’uso di ketamina attivano in modo sinergico il sistema dopaminergico mesolimbico, rafforzando circuiti di gratificazione e comportamento compulsivo patologico. Le ricerche fMRI mostrano alterazioni nella corteccia prefrontale e nell’insula, aree coinvolte nella regolazione del desiderio sessuale e nella valutazione e attuazione delle norme sociali. Psicologicamente, queste donne presentano spesso pregressi traumi/abusi sessuali, tratti di personalità dipendente o borderline, e mostrano elevata vulnerabilità alla dissociazione, soprattutto durante l’attività sessuale.
I rischi clinici includono: disfunzioni sessuali (anorgasmia, problemi di lubrificazione e ridotta soddisfazione sessuale), aumentata incidenza di infezioni sessualmente trasmissibili (HIV, Epatiti, HPV, clamidia), e importanti complicanze urologiche legate alla ketamina (cistite interstiziale, insufficenza renale cronica per uso maggiore di un anno ). Molto frequente, inoltre, la presenza di comorbilità psichiatrica (borderline, depressione, stati dissociativi) e sviluppo di deficit cognitivi e abuso di sostanze e farmaci non prescritti. Un caso clinico esemplificativo illustra la complessità del quadro sintomatologico. KF, 27 anni, molto attraente ed ossessivamente impegnata nella sua cura estetica, atteggiamento costantemente seduttivo, operatrice turistica occasionale, KF si presenta in terapia per forte dipendenza da ketamina, ansia crescente e fragilità emotiva, insoddisfazione sessuale (anorgasmia), alta promisquità sessuale e confusione relazionale. Frequenta regolarmente feste esclusive grazie ad una f***a rete di conoscenze ben coltivate e selezionate. Riporta uso intensivo di ketamina “per rilassarsi" e ricerca di "sballo" durante eventi e rapporti. Non si definisce una s*x worker ma ha avuto esperienze di es**rt, ambiente nel quale definisce esserci ormai una “troppo forte concorrenza a basso prezzo”. Considera la sessualità un "normale" veicolo di relazione e interscambio, non che connessa a regali, viaggi e inviti esclusivi e possibili quanto fantasiosi “matrimoni eccellenti”. Non riferisce remore morali o sensi di colpa. Col tempo ha sviluppato dissociazione durante il sesso, impossibilità a raggiungere l’orgasmo (anorgasmia) e problemi di eccitazione con scarsa/assente lubrificazione ridotta soddisfazione sessuale. Lo screening evidenzia ansia elevata (GAD-7 = 16), depressione mascherata e tratti di personalità dipendente con sindrome bipolare.
Questo fenomeno purtroppo in crescita, viene ad oggi “normalizzato” e vissuto positivamente da molte giovani donne, oltre che pubblicizzato sui social in maniera preoccupante come virtuoso e da imitare. “Una tristezza in più da dover affrontare in questi sempre più difficili contesti sociali e sanitari. Difficile recuperare un quadro psicopatologico e comportamentale di questo tipo una volta instaurato specialmente se cresciuto negli anni e accompagnato da uso di sostanze.”
Sicuramente la rTMS, associata ad una costante e intensa psicoterapia ed approccio educativo, può essere utile per risolvere o ridurre le dipendenze, la depressione e gli stati ansiosi che spesso stanno alla base di questi comportamenti.