09/11/2025
«Non siamo mai stati più vicini a una cura contro la cecità». Come? Con un'iniezione in grado di rigenerare la cornea malata, invece di sostituirla in tutto o in parte con il trapianto. È l'annuncio dal primo congresso nazionale congiunto della Società italiana di scienze oftalmologiche (Siso) e dell'Associazione italiana medici oculisti (Aimo), che si chiude oggi a Roma.
Al centro dei lavori anche i progressi della medicina contro la cecità corneale, «una delle principali cause di perdita della vista a livello globale, che colpisce ogni anno circa 10 milioni di persone nel mondo», ricordano gli specialisti. Ora, sottolineano, uno studio pubblicato su "Nature Biotechnology" indica che «la terapia cellulare è prossima a essere consacrata a cura contro la cecità corneale da disfunzione endoteliale, ovvero legata a patologie a carico dello strato più interno della cornea».
«La cornea, il tessuto trasparente che rappresenta la parte anteriore dell'occhio, è essenziale per fare entrare immagini chiare nell'occhio - spiega il consigliere Siso Vincenzo Sarnicola, direttore della clinica degli occhi Sarnicola di Grosseto, esperto trapiantatore e visiting professor in diverse cliniche oculistiche internazionali - Quando è danneggiata si opacizza, trasformando il mondo in una nebbia costante. Il trapianto di cornea perforante (a tutto spessore), da donatore, nel secolo scorso ha consentito il recupero visivo a milioni di persone nel mondo, anche se complicanze intraoperatorie e postoperatorie, a volte importanti, si sono registrate con una certa frequenza».
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