02/12/2025
C’è qualcosa di infinitamente piccolo, quasi impercettibile, che attraversa il cuore di tutti gli esseri umani.
Qualcosa che non dipende dall’età, dalla storia, dal destino, dai traumi o dalle vittorie.
Un filo rosso - sottile, segreto - che ci tiene legati alla nostra parte più vera.
Che cos’è?
È il filo rosso che attraversa tutte le anime.
È il desiderio di essere accolti senza dover lottare.
È questa la lingua universale dell’anima.
Tutti, senza eccezioni, viviamo questo bisogno originario:
quello di poter entrare in uno spazio umano dove non serva giustificarsi,
non serva dimostrare,
non serva essere all’altezza di nulla.
Un luogo - interno o esterno - in cui possiamo dire, con tutto il corpo:
"Posso esserci così come sono?
Posso respirare senza temere il giudizio?
Posso stare senza essere misurato?
Posso amare senza perdere me stesso?"
Non è amore romantico, non è spiritualismo astratto, non è tecnica psicologica.
È la sete più antica dell’essere umano: essere riconosciuto nella sua esistenza prima ancora che nelle sue prestazioni.
I bambini la chiedono con uno sguardo.
Gli adulti la nascondono dietro mille ruoli.
Gli anziani la custodiscono come una nostalgia.
Ma in ciascuno di noi vive quel filo rosso che vibra appena sente calore, verità, presenza.
Ed è sorprendente:
non chiede perfezione, non chiede salvezza, non chiede cure miracolose.
Chiede un volto che non fugge,
un cuore che non deride,
una presenza che non pretende.
Questo è ciò che ogni anima può accogliere.
Questo è ciò che ogni relazione dovrebbe proteggere.
Questo è ciò che ogni cammino terapeutico e ogni cammino spirituale tenta di restituire.
Perché se è vero che siamo tutti diversi nelle ferite e nei percorsi,
siamo uguali in un punto:
"la fame di essere visti senza essere giudicati,
la sete di essere toccati senza essere posseduti,
il desiderio di essere amati senza essere corretti".
È questo il piccolo, segreto, potentissimo filo rosso.
Quello che nessuna sofferenza può spezzare davvero.
Quello che ci ricorda che, sotto tutto,
siamo umani che chiedono solo una cosa:
"un posto dove poter finalmente Essere".
(Carlo D’Angelo - da "Voce delle Soglie")
E Divenire