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L'Erboristeria tradizionale con Ampia Selezione di Erbe Officinali Sfuse, The, Tisane Artigianali ed Infusi, Dermocosmesi Eco-Bio, Naturale e Termale, Cosmesi Cruelty Free e Vegan, Integratori Alimentari di alta qualità, Fitoterapia, Tinture Madri e Gemmoderivati, Oli Essenziali, Accessori per Tisane e Profumazione dell'Ambiente, Idee Regalo, Prodotti per la Casa, Prodotti alimentari certificati Bio, Vegan e Gluten-free. Disponibilità di consulenze fitoterapiche e test per intolleranze alimentari ed intolleranza al glutine.
12/11/2025
La terminologia erboristica descrive con precisione le molteplici azioni fisiologiche delle piante medicinali, fondamentali per comprenderne l’impiego tradizionale e fitoterapico.
In questa seconda parte del glossario trovi termini come colagogo, coleretico, emmenagogo, galattogogo, riepitelizzante, bechico, diuretico, sedativo e tonico: parole che raccontano come gli estratti vegetali possano favorire le funzioni epatiche, il benessere delle vie respiratorie, il ricambio dei liquidi, o il rilassamento del sistema nervoso.
Conoscere questi concetti significa leggere con maggiore consapevolezza testi di fitoterapia, farmacognosia ed erboristeria tradizionale, sviluppando un linguaggio tecnico chiaro ma accessibile anche a chi si avvicina per la prima volta al mondo delle piante officinali.
Ci sono cose che nessuno ti dice quando inizi un cammino spirituale.
Ti parlano di energia, di vibrazioni alte, di rituali perfetti… ma quasi mai della parte invisibile del percorso: quella fatta di dubbi, pause, e silenzi che trasformano più di qualsiasi incantesimo.
La spiritualità non è luce continua, né un traguardo da raggiungere.
È presenza, ascolto, consapevolezza quotidiana. È restare con ciò che c’è, anche quando non senti niente. È accogliere la materia e lo spirito insieme, senza più separarli.
Non servono mille strumenti per praticare, né divinità che ti “autorizzino” a farlo.
Puoi essere profondamente connessa anche solo respirando, scrivendo, osservando la natura, accendendo una candela con intenzione.
La magia vera non sta nei rituali complessi, ma nel modo in cui vivi.
Chi ti dice che esiste un solo modo di essere strega, o che “le vere praticanti” devono fare certe cose, ti sta parlando dal proprio Ego, non dalla saggezza.
Ogni cammino è unico: ciò che nutre te può non servire a qualcun altro, e viceversa.
Il lavoro spirituale non sostituisce la terapia, e non è sempre luce e amore.
A volte la crescita è buio, confusione, integrazione dell’ombra. È imparare a stare in quello spazio intermedio dove non c’è certezza, ma solo fiducia.
Essere spirituale non significa fuggire dal mondo, ma viverlo in modo consapevole.
Significa scegliere ogni giorno la presenza, la gentilezza, la responsabilità verso sé stessi e verso la Terra.
Quando arriva Samhain, il tempo sembra fermarsi.
Le giornate si accorciano, la luce si assottiglia, e tutto si fa più silenzioso.
Ma non è la fine: è solo l’inizio del ciclo oscuro, la discesa necessaria prima della rinascita.
Nelle antiche tradizioni celtiche, Samhain segnava il confine tra le stagioni, il momento in cui la soglia tra i mondi diventava sottile.
Gli spiriti degli antenati tornavano a far visita, le fiamme dei falò proteggevano i villaggi, e le persone si travestivano per confondere ciò che veniva dall’Altromondo.
Era il tempo in cui la natura si ritirava e anche l’anima veniva chiamata a guardarsi dentro.
Samhain non è solo un’antica festa: è un invito a riconoscere la ciclicità della vita, ad accogliere l’ombra, a trovare il sacro nei passaggi e nei silenzi.
È il momento di onorare gli antenati, di accendere un fuoco interiore, di fare pace con ciò che sta cambiando.
Lavorare con l’ombra non significa respingerla, ma trasformarla in conoscenza.
Le piante di questo periodo — zucca, mela, salice e vischio — ci insegnano che anche nel buio esiste nutrimento.
Le divinità che accompagnano Samhain — Ecate, Hel, Anubi, Lilith — ci ricordano che attraversare l’oscurità è parte del cammino verso la luce.
Forse il vero potere di Samhain è proprio questo: riconoscere che l’ombra non è il contrario della luce, ma la sua forma più sincera.
Ci sono momenti in cui la vita ci trascina negli abissi, e non possiamo fare altro che scendere.
È lì che incontriamo Persefone — la parte di noi che attraversa l’ombra e impara a governarla.
Il mito della dea che scende nell’Ade e poi ritorna non parla solo di stagioni e raccolti, ma del movimento interiore dell’anima: morire a una parte di sé per poter rinascere più consapevoli.
Ogni “discesa” è un invito allo shadow work, al guardare dentro senza paura, al trasformare il buio in conoscenza.
Persefone ci insegna che non possiamo restare sempre nella luce, ma possiamo imparare ad abitare l’ombra con grazia, accettare la ciclicità, e ritornare — ogni volta — più radicate, più vive, più vere.
🍁FONTI: Deidier, R. “Persefone. Variazioni sul mito.”
22/10/2025
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Durante Samhain, il velo tra i mondi si assottiglia e le erbe diventano messaggere silenziose tra il visibile e l’invisibile.
Ogni pianta custodisce un linguaggio antico: alcune proteggono i viventi, altre guidano gli spiriti o accompagnano i sogni.
Il pioppo e il sambuco aprono la soglia e custodiscono i confini, l’edera intreccia i legami tra i mondi, mentre il verbasco illumina la via dei defunti.
Il sorbo e la ruta respingono le influenze oscure, l’artemisia apre la visione e la maggiorana porta pace e dolcezza al ricordo degli antenati.
Questo periodo dell’anno è dedicato alla memoria, alla protezione e al contatto con l’Oltremondo: lavorare con le erbe significa ritrovare la voce di chi ci ha preceduti e comprendere che la natura stessa è un ponte tra i regni.
In ogni foglia, resina e radice c’è un frammento di memoria, un rituale di passaggio che unisce erboristeria e spiritualità antica.
🍁FONTI: “The sacred herbs of Samhain”, Ellen Evert Hopman
“Plant Lore, Legends, and Lyrics: Embracing the Myths, Traditions, Superstitions, and Folk-Lore of the Plant Kingdom”, Richard Folkard.
20/10/2025
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Ogni carta porta con sé un invito al rilascio.
Il Matto ti chiede di lasciare andare il giudizio, la paura di iniziare, il bisogno di sapere già come andrà. È la carta del rischio sacro, del salto nel vuoto che riaccende fiducia e autenticità.
Il Dieci di Bastoni ti ricorda che non puoi portare tutto: alcuni pesi appartengono al passato, altri non sono mai stati tuoi. Alleggerirti non è egoismo, è una forma di guarigione.
L’Appeso ti insegna la resa consapevole: smettere di forzare, accettare la sospensione, vedere le cose da una nuova prospettiva. Da quella quiete nasce una visione più chiara.
Una strega non ha bisogno di mille strumenti strani: può fare magia con quello che trova in tasca, o lungo un sentiero di foglie.
C’è una magia che non si compra e non si invoca, ma si trova.
Tra le radici, tra le piume, tra ciò che la Natura lascia dietro di sé con la pazienza di millenni.
Ossa, pietre forate, terra antica, semi, corteccia: ogni cosa porta un frammento di spirito, un messaggio silenzioso per chi sa osservare.
La pratica spirituale più autentica nasce dal contatto con la Terra — quella magia selvatica che insegna il rispetto, il limite e l’ascolto.
Raccogliere un oggetto naturale non è possederlo, ma entrare in relazione con la sua storia: chiedere permesso, ringraziare, restituire qualcosa.
In questi piccoli frammenti il mondo naturale ci ricorda che il sacro è ovunque: in una piuma che cade, in un ramo che si piega al vento, in una pietra che il fiume ha reso perfetta.
La Natura offre i suoi doni a chi cammina con rispetto, e li trasforma in strumenti di connessione, protezione e memoria.
Il Noce (Juglans regia) è molto più di un semplice albero da frutto: è un simbolo di saggezza, protezione e mistero che attraversa secoli di storia, tradizione erboristica e folklore popolare. La sua maestosa chioma e le radici profonde lo collegano simbolicamente al cielo e alla terra, rendendolo un punto di congiunzione tra mondo visibile e invisibile. Ogni parte della pianta — foglie, frutti, mallo e corteccia — possiede proprietà officinali riconosciute: le foglie sono astringenti e purificanti, il mallo favorisce la cura e la pigmentazione naturale dei capelli, le noci rappresentano un alimento ricco di nutrienti essenziali, acidi grassi insaturi e sostanze antiossidanti.
Il suo legame con la magia e i rituali è altrettanto profondo. Secondo la tradizione mediterranea e italiana, il Noce era considerato un albero liminale, capace di proteggere dagli spiriti maligni e di accompagnare le pratiche magiche dei popoli antichi. Tra i casi più celebri, il Noce di Benevento era consacrato al dio germanico Odino e costituiva il fulcro dei riti dei Longobardi insediati nei territori sanniti a partire dal VI secolo. Intorno al suo tronco si radunavano le Janare, le streghe beneventane, per celebrare danze rituali, appendere pelli di capro e svolgere cerimonie magiche, tramandate nei secoli attraverso leggende, racconti popolari e documenti processuali relativi alla stregoneria in Italia.
Le tradizioni legate al noce combinano così conoscenze fitoterapiche, simbolismo magico e patrimonio folkloristico: il suo utilizzo nelle preparazioni erboristiche come il nocino, liquore digestivo ottenuto dalla macerazione delle noci verdi con alcol, zucchero e spezie, rappresenta una perfetta sintesi tra ritualità, cultura popolare e medicina naturale. Allo stesso modo, l’impiego del mallo di noce per tingere e rinforzare i capelli con l’ausilio di henné e amla testimonia la continuità di pratiche tradizionali e officinali che ancora oggi trovano applicazione concreta nella cura personale.
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La formazione tecnica e professionale che offriamo affonda le sue radici nella nostra passione per le tradizioni erboristiche e medicinali.
Il nostro percorso parte da un’attenta formazione accademica in Scienze Farmaceutiche Applicate, curriculum di Scienze Erboristiche, presso la facoltà di Farmacia dell'Università degli Studi di Padova. Una passione per l'uso delle erbe ed il rispetto per la natura che è cresciuta man mano negli anni, dalla formulazione di cosmetici, sciroppi e integratori, al laboratorio di analisi microbiologiche e chimico-fisiche del prodotto finito.
Riteniamo però fondamentale far sì che i frutti delle nostre ricerche possano giovare al benessere delle persone: per questo motivo abbiamo deciso di avviare un percorso imprenditoriale dedicato alle cure di alta qualità, consigliando i nostri clienti in base alle loro personali esigenze, con prodotti che selezioniamo accuratamente e che sappiano distinguersi per diffusione ed efficacia.
Per i nostri clienti più esigenti abbiamo inoltre deciso di ampliare il nostro campo d’azione, focalizzandoci sui rimedi millenari della medicina orientale con erbe e integratori esotici e ayurvedici.
Collaboriamo e ci confrontiamo costantemente con laboratori italiani di grande prestigio, di cui molti certificati Bio, e trattiamo linee di di prodotti che partono dalle materie prime più sicure, selezionate ed efficaci per offrire al cliente il massimo della performance.
Bio significa vita; è quindi riduttivo collegare questa parola a una semplice ricerca sul mercato di “prodotti biologici” o “prodotti bio” perché sono fatti a regola d'arte. Bio è molto di più, è un modo di essere consapevoli che non siamo padroni di questo pianeta ma solo custodi, e solo rispettando e tutelando ogni forma di vita presente in Natura, ci garantiremo la possibilità di godere di tutte le risorse che la stessa Natura ci dona.