02/12/2025
Dicembre è sempre un ingresso lento: una soglia silenziosa che chiude un ciclo e prepara il terreno al successivo.
La natura si ritira, la luce si assottiglia, e l’energia scende verso il basso come le radici che cercano stabilità nel buio fertile della terra.
È il tempo della Nigredo, la fase alchemica in cui tutto si ammorbidisce, si dissolve, si lascia trasformare. Non è un momento sterile: è la camera oscura in cui prende forma ciò che ancora non vediamo.
Nel cuore del mese, il Solstizio d’Inverno custodisce la scintilla della rinascita solare.
La notte più lunga contiene la promessa della luce: un sole giovane, fragile e potentissimo che ricomincia la sua ascesa. È un simbolo antico, presente in ogni tradizione, che ci ricorda che la gestazione del nuovo avviene sempre nell’ombra.
Dicembre è il mese del fuoco interiore.
Nel folklore europeo è il focolare, la brace che resiste, la candela che attraversa la notte.
Nell’Ayurveda è Agni, il fuoco digestivo e vitale che ci tiene lucidi, caldi, presenti.
Proteggerlo significa scegliere cibi semplici, caldi e speziati; concedersi riposo; ridurre il rumore sensoriale; lasciare che il corpo e la mente seguano il ritmo naturale dell’inverno.
È anche il tempo delle radici e delle resine, materie intime e protettive che la pianta conserva per sé e che l’inverno ci insegna a valorizzare: ginepro, cannella, cardamomo, liquirizia, zenzero, scorza d’arancia. Sono piante che scaldano, centrano, aprono spazio.
E poi c’è la parte più sottile, quella che non si vede.
La via interiore di dicembre è ascolto, rallentamento, potatura simbolica: lasciare andare ciò che pesa e non può attraversare con noi la soglia dell’anno.
Nel silenzio, la nostra energia torna a farsi essenziale. Si concentra. Prepara la luce che verrà.
Ogni dicembre porta un messaggio diverso.
Tu cosa stai imparando da questo?
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©️Erboristeria La Radice