13/03/2021
In questi giorni, oltre ad aver accolto molti sfoghi emotivi da giovani adulti, mi è capitato di percepire i timori e la sofferenza di tanti bambini e ragazzi.
È umano e funzionale esprimere lo sconforto, la stanchezza, la rabbia e delusione legati ai continui mutamenti e restrizioni, perché non è facile resistere a queste limitazioni per mesi...anni ormai.
Però i bimbi hanno bisogno di noi adulti ora. Hanno bisogno della nostra protezione. Hanno bisogno che noi mostriamo loro il bello delle piccole cose quotidiane. Hanno bisogno di informazioni per dare un senso alla loro realtà. Hanno bisogno che in qualche modo noi accogliamo le loro sofferenze, dando loro SPERANZA. Se la perdiamo noi adulti, loro avranno un futuro fatto solo di nebbia...
I problemi più gravi che vedo attualmente nei bimbi e nei ragazzi sono la mancanza di interesse e progettazione, l'insorgenza di disturbi psicosomatici, il disinvestimento, l'incapacità di proiettarsi nel futuro...non c'è entusiasmo, non c'è relazione, non c'è contatto fisico e quello virtuale inizia a scarseggiare. Dobbiamo, per quanto possibile, aiutarli a reagire, ad essere resilienti, e trovare uno spazio di ascolto e sfogo dedicato prima di tutto a noi stessi, che ci permetta di non contaminare la relazione che noi abbiamo con i piccoli.
Quando mi capita di essere stanca, demotivata o preoccupata, penso spesso al film "La vita è bella" di Benigni. Lui esprime al meglio ciò che un genitore può fare per proteggere il figlio anche in situazioni estreme, dove l'unico scenario riservato sembra essere la morte. Noi come caregiver abbiamo il compito di filtrare, ma non nascondere la realtà. Di eliminare ciò che è tossico e individuare le risorse, anche quando sembrano scarseggiare.
Altrimenti la rabbia, la frustrazione e la paura che proviamo, diventeranno uno tsunami di "malumore", che travolgerà noi ma soprattutto le nostre creature.
~"I genitori devono essere affidabili, non perfetti. I figli devono essere felici, non farci felici." (Cit. M. Teresa di Calcutta)~