Dottoressa Irene Tramentozzi

Dottoressa Irene Tramentozzi •Psicologa Psicoterapeuta in formazione
•Consulenza e supporto psicologico
•Tutor per l'apprendimento

COSA ASPETTARSI DA UN PRIMO APPUNTAMENTO CON UNO PSICOLOGO?Se stai attraversando un periodo di disagio, di sofferenza o ...
03/11/2022

COSA ASPETTARSI DA UN PRIMO APPUNTAMENTO CON UNO PSICOLOGO?

Se stai attraversando un periodo di disagio, di sofferenza o di stress, e stai valutando se iniziare o meno un percorso psicologico, proverò a spiegarti brevemente cosa dovrai aspettarti durante il primo colloquio.
Nella prima seduta proveremo a comprendere quali ragioni ti hanno portato a richiedere un aiuto in questo momento, la natura del tuo disagio e se il percorso psicologico può essere la scelta più giusta per te. Ci concentreremo sul qui ed ora, per comprendere meglio le difficoltà che stai attraversando, potremo parlare anche di eventi passati, se ancora oggi hanno un ruolo importante nella tua vita presente. Ti spiegherò in cosa consiste iniziare un percorso insieme ed affronteremo anche eventuali dubbi ed incertezze che puoi avere a riguardo.
Molto spesso si tende a rimandare, aspettare, procrastinare, pensando di potercela fare da soli, ma il tempo passa e il disagio rimane sempre lì, rischiando anche di peggiorare.
TU non aspettare!

Per info e appuntamenti contattami al 328 777 9777

Ansia da separazione: anche gli adulti possono soffrirneIl disturbo da ansia da separazione si caratterizza per la diffi...
15/06/2021

Ansia da separazione: anche gli adulti possono soffrirne

Il disturbo da ansia da separazione si caratterizza per la difficoltà ad allontanarsi dalla propria casa e/o dalle figure di riferimento. È un fenomeno normale durante lo sviluppo neuropsicologico del bambino che tende ad attenuarsi spontaneamente intorno ai 2 anni di età. È considerato il disturbo d'ansia più frequente sino ai 12 anni e può perdurare in alcuni casi anche in età adulta. Ogni motivo o situazione che prevede un allontanamento ( dai genitori, figli, coniugi...) causa forte ansia e paura da rendere talvolta del tutto compromesse alcune aree della propria vita (scelte lavorative, carriera, socialità...) poiché la persona evita in tutti modi di allontanarsi di casa o restare da sola, temendo per la vita propria e quella altrui. Nei bambini tale disturbo compromette una crescita serena, impedendogli di compiere normali attività come andare a scuola, praticare sport, dormire fuori casa o andare ad una festa di compleanno. In età adulta sembra esserci un continuum con il disturbo già presente nell'infanzia anche se è stato riconosciuto che la sua insorgenza può avvenire a qualsiasi età. Il timore è legato al vissuto del distacco che viene percepito come un vero e proprio abbandono.
Sia che si tratti di bambini che di adulti è importante affrontare la sofferenza derivata dall'ansia da separazione, rivolgendosi ad un professionista della salute mentale

Ansia da malattia: quella continua preoccupazione di essere malatiL'ansia da malattia , meglio conosciuta con il termine...
11/06/2021

Ansia da malattia: quella continua preoccupazione di essere malati

L'ansia da malattia , meglio conosciuta con il termine , è caratterizzata da preoccupazione per la propria salute, in particolare è legata alla paura di avere una grave malattia fisica. Sintomi fisici minori, come mal di testa, mal di pancia o normali variazioni fisiologiche corporee, vengono interpretate erroneamente come indice di una malattia. Preoccupazione e ansia spingono la persona a rivolgersi a svariati medici e nonostante gli esiti negativi degli esami, tale ansia non trova sollievo e rassicurazione, ma anzi, può persino peggiorare e farla sentire non compresa nella sua sofferenza. Talvolta invece, si evita il più possibile di rivolgersi a un medico, proprio per timore di scoprire di essere malati. Si possono compiere numerosi check sul proprio corpo (controllare la presenza di "bozzi" sulla pelle, ispezionare la gola, misurare pressione e battito cardiaco...)
Non sempre il timore nasce dalla paura di morire, può essere infatti legato anche all'aspettativa negativa circa le conseguenze della malattia.
L'idea di essere malati o di potersi ammalare diventa centrale nella vita della persona e danneggia il suo funzionamento su più livelli, causando disagio significativo e sofferenza.
Spesso ci si rivolge ad uno psicoterapeuta solo dopo numerosi contatti con molti altri specialistici anche per la difficoltà a mettere in discussione la fondatezza delle proprie convinzioni.
A volte però aspettare rischia di aumentare la sofferenza e il disagio già presenti, non esitare!


LA PROFEZIA CHE SI AUTO-AVVERA: il  potere del pensiero che ci rende sfortunati 👉 Il primo a parlarne fu il sociologo Me...
07/05/2021

LA PROFEZIA CHE SI AUTO-AVVERA: il potere del pensiero che ci rende sfortunati

👉 Il primo a parlarne fu il sociologo Merton negli anni ‘70 e secondo questo fenomeno le convinzioni che abbiamo su noi stessi e sul risultato di un certo evento, determinano il risultato dello stesso. Ad esempio di fronte ad una performance, alcune persone potrebbero mettere in atto uno schema di pensieri che genera “la profezia che si auto-avvera”, ossia una serie di pensieri che contemplano l’anticipazione di uno scenario negativo in cui il fallimento è già avvenuto o avverrà sicuramente, attivando così ansia e paura che interferiscono in modo significativo sul risultato.
👉Se una persona è convinta che il proprio partner lo lascerà, attuerà dei comportamenti guidati da questo pensiero, comportandosi come se questo tradimento o questa separazione fosse già avvenuta e di conseguenza disinvestirà nella relazione stessa, determinando una possibile rottura. Allo stesso modo se uno studente è sicuro che verrà bocciato all’esame, sarà spinto ad impegnarsi di meno e influenzato da uno stato emotivo di ansia e tristezza anticipatoria potrà inficiare il risultato finale.
👉Dietro questo atteggiamento può celarsi un auto-sabotaggio in cui l’insuccesso viene visto come una conferma del proprio disvalore personale. Secondo la profezia che si auto-avvera quindi, il nostro atteggiamento mentale e il nostro modo di valutare possibili scenari futuri influenzeranno in modo più o meno consapevole il nostro e l’altrui comportamento causando direttamente ed indirettamente l’accadere di ciò che temiamo.
👉È possibile interrompere questo circolo vizioso cambiando il proprio modo di pensare e la perfezione che abbiamo del nostro sé.
👉Rivolgiti ad un professionista della salute mentale

Disturbi da sintomi somatici: cosa sono e come riconoscerliPer somatizzazione si intende quel processo che conduce all’e...
20/04/2021

Disturbi da sintomi somatici: cosa sono e come riconoscerli

Per somatizzazione si intende quel processo che conduce all’espressione fisica di emozioni o conflitti psicologici. Il corpo diventa il mezzo attraverso il quale viene manifestato un “dolore” di origine psicologica.
La somatizzazione è quindi quel meccanismo alla base di quello che viene chiamato comunemente disturbo psicosomatico, caratterizzato dalla presenza di sintomi fisici, i quali però non sono legati ad una condizione organica, ma divengono espressione di un disagio mentale.
I sintomi fisici più comunemente lamentati sono disturbi gastrointestinali come nausea, vomito, diarrea, colite, gastrite, o ancora aritmie, tachicardia, ipertensione, disturbi pseudo-neurologici, cefalea, crampi o algia (dolore) localizzato o diffuso nel corpo. Quando è presente una patologia organica, l’intensità e il disagio derivato dai sintomi non è spiegato dalla patologia, ma può essere amplificato da un processo di somatizzazione di disturbi psicologici.
Quando si parla di disturbi psicosomatici si tende ad etichettare il sintomo come “irreale”, questo è quanto più di sbagliato si possa pensare: il sintomo è reale e viene sperimentato dalla persona creando disagi o generando altre patologie o problematiche organiche secondarie. Spesso la persona si ritrova a pensare di dover solamente sopportare quel dolore o quel disagio fisico perché di origine psicosomatica, anche questo è frutto di una cattiva informazione e fuorviante e porta la persona a rimandare la richiesta di aiuto, generando così ulteriore sofferenza e distress psicologico.
Cosa fare dunque? E’ sempre bene innanzitutto valutare la presenza di una causa organica, se questa viene esclusa o il disagio derivato risulta eccessivo, possiamo supporre la presenza di un disturbo psicosomatico, che risulta spesso correlato a condizioni di forte stress, ansia e disturbi dell’umore. È importante lavorare sull’origine psicologica del disturbo per ristabilire l’equilibrio e ritrovare il benessere psicofisico.
Rivolgiti ad un professionista della salute mentale!

“Se stai male è solo colpa tua”A chi non è capitato di sentirsi dire questa frase oppure di ripeterla a se stessi con to...
19/03/2021

“Se stai male è solo colpa tua”
A chi non è capitato di sentirsi dire questa frase oppure di ripeterla a se stessi con tono accusatorio? Senso di colpa in cui si diviene responsabili delle cause di sofferenza psicologica, visti come deboli, passivi e non curanti della propria condizione, come se tutto dipendesse da una forza misteriosa che però sembra non voler essere “tirata” fuori come fosse un asso nella manica, lasciando così la velata, ma non sottile, accusa, che se si sta male in fin dei conti è colpa propria e che basterebbe solo uno slancio di volontà per guarire e tornare “quelli di prima”.
Ma è proprio così? È così semplice come premere l’interruttore su “on”?
La sofferenza mentale ha correlati e radici che affondano nella genetica e nella biologia, che a loro volta devono essere poi combinate con fattori temperamentali ed infine esperienziali. Tradotto vuol dire che possiamo nascere con una vulnerabilità, ma se e quando questa uscirà fuori, dipenderà da variabili di vita scarsamente controllabili, a partire dal legame affettivo e dallo stile educativo dei genitori, sino ad arrivare ad esperienze traumatiche che possono accadere senza che la persona possa avere alcun potere decisionale. Non siamo sempre responsabili di quanto avviene intorno a noi e non siamo responsabili di ammalarci di ansia, panico o depressione, così come non si è responsabili di una qualsiasi malattia fisica, come il diabete o un tumore. Essere consapevoli di questo può rappresentare un passo molto importante per ridurre il senso di colpa che accentua e peggiora la sofferenza psicologica. Ma se pur vero che non siamo responsabili della nostra malattia, siamo responsabili delle azioni che facciamo per peggiorare o migliorare la nostra condizione, proprio come un diabetico che continua a mangiare dolci.
Stare male non è colpa della persona, ma possiamo assumerci la responsabilità della proprioa condizione al fine di ritrovare il benessere e migliorare la propria qualità di vita.
Contatta un professionista della salute mentale, non aspettare!

15/03/2021

Il Lazio diventa zona rossa dal 15 marzo: psicologi possono continuare a svolgere attività nel rispetto delle misure di sicurezza note.

13/03/2021

⚠️AVVISO IMPORTANTE⚠️: l’attività professionale psicologica rientra nel codice Ateco 86 (professioni sanitarie) pertanto ha sempre potuto e può continuare a svolgersi anche in zona rossa. Le prestazioni psicologiche sono “motivi di salute” sufficienti a spiegare lo spostamento dei clienti sia dentro che fuori il proprio comune senza alcun tipo di problema!
Per qualsiasi informazione o se vuoi richiedere una consulenza psicologica contattami ➡️whatsapp 3287779777
➡️telefono 3287779777

12/03/2021

I giorni si susseguono uguali e dove non c’è progettualità c’è apatia, specie fra i più giovani. Colloquio con la psicoterapeuta Maura Manca

Sostegno alla genitorialità: che cos’è e a chi è rivolto ➡️ Il sostegno alla genitorialità è un intervento rivolto agli ...
15/02/2021

Sostegno alla genitorialità: che cos’è e a chi è rivolto
➡️ Il sostegno alla genitorialità è un intervento rivolto agli adulti che incontrano difficoltà nel loro ruolo genitoriale. Attraverso una maggiore comprensione del proprio figlio, dei suoi bisogni e di come fornire risposte adeguate al suo sviluppo psico-emotivo, riflettendo su se stessi, trovando spazio per parlare e comprendere i propri vissuti, il sostegno alla genitorialità si propone come un percorso utile per migliorare le dinamiche familiari, favorire la crescita di ogni membro della famiglia e migliorare la relazione con il proprio figlio.
➡️ Questo tipo di approccio può essere utile a tutte le famiglie!
Se anche tu pensi che possa esserti utile non esitare a contattarmi per ogni informazione ✅

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