Studio di Psicologia e Psicoterapia Dott.ssa Sofia Solinas

Studio di Psicologia e Psicoterapia Dott.ssa Sofia Solinas servizio sanitario salute mentale supporto alla persona terapeuta EMDR
psicoterapeuta etno sistemico

Mia, film con tematiche super attuali fra la relazione tossica, le difficoltà genitoriali, il primo amore, la compiacenz...
09/11/2025

Mia, film con tematiche super attuali fra la relazione tossica, le difficoltà genitoriali, il primo amore, la compiacenza dei figli perfetti, l'incontro con la sessualità, la gelosia "borderline", la manipolazione, la fragilità adolescenziale e il revenge p***o.

"Quando il sole nasce, c'è un momento in cui scende e non lo vedi più e un altro momento in cui sale.Se lo fermi mentre ...
02/11/2025

"Quando il sole nasce, c'è un momento in cui scende e non lo vedi più e un altro momento in cui sale.
Se lo fermi mentre non lo vedi, non potrà più rinascere".

25/10/2025

Le relazioni internazionali nel disturbo borderline di personalità

Crea relazioni affettive brevi, ma intense, comunicando all’altro necessità di protezione e bisogno,
L’altro passa da “Salvatore” a “Malvagio” in poco tempo,
Assenza di empatia rispetto ai bisogni e problemi personali dell’altro,
Incapacitá di vedere l’altro come identità a sé, perché ha difficoltà a lavorare sui confini fisici, emotivi e psicologici e quindi lo vede come un “suo pezzo”, che può riempire il suo vuoto interiore,
Desiderio di ricevere sempre attenzione dagli altri,
Difficoltà ad avere una comunicazione sincera,
Delega gli altri le responsabilità delle proprie scelte o decisioni, così che se va bene è merito degli altri e se va male è colpa loro,
Quando una relazione si interrompe è sempre colpa dell’altro,
Minacce o Tentativi di suicidio sono utilizzati spesso in maniera manipolatoria per far avvicinare gli altri, o soprattutto quando percepisce il vuoto interiore, o la paura di essere abbandonato,
Vive spesso relazioni conflittuali e burrascose, spesso si sente incompreso e maltrattato da tutti,
Utilizza il lamento ed il vittimismo per “agganciare” nuovi amici/amanti visti come potenziali “Salvatori”, l’importante è non rimanere mai da soli.

Nel DBP possono presentarsi tutte o alcune delle caratteristiche sopraelencate che creano un senso di profonda angoscia per coloro che costantemente le sperimentano.
Può risultare complicato prendere consapevolezza dei propri stati interni, ma non impossibile, e il primo passo consiste sempre nel conoscere/conoscersi.

https://www.facebook.com/share/16FTqAXrpY/ Un onore partecipare ad un evento così ricco di significati e significanti!
19/10/2025

https://www.facebook.com/share/16FTqAXrpY/
Un onore partecipare ad un evento così ricco di significati e significanti!

di MARIELLA ZADRO- VITERBO- La sindrome dei 100 sintomi, è una sindrome del dolore cronico muscolo-scheletrico diffuso, ad eziologia sconosciuta, caratterizzata anche da sintomi extra-scheletrici a…

Non si dovrebbe Intraprendere la cura di una parte senza tenere conto del tutto. Non dovrebbe venir fatto alcun tentativ...
17/10/2025

Non si dovrebbe Intraprendere la cura di una parte senza tenere conto del tutto. Non dovrebbe venir fatto alcun tentativo di curare il corpo disgiunto dall'anima... Perché è questo un grande errore dei nostri giorni nella cura del corpo umano che si compie separando l'anima dal corpo". Platone (Carmide. 427-347 a.C.)

Esistono tre piani:- la nostra vita;-la vita degli altri;- la vita delle cose. Bisogna imparare che hanno la stessa impo...
14/10/2025

Esistono tre piani:
- la nostra vita;
-la vita degli altri;
- la vita delle cose.
Bisogna imparare che hanno la stessa importanza, che non c'è una gerarchia, ma solo delle differenze.
È chiaro che un mal di testa mi riguarda più di una finestra, ma un mal di testa può essere il frutto di un ingorgo della vita interna, di una sua incapacità di affacciarsi verso l'esterno.
Ecco un bel modo di guardare le persone: capire se stanno affacciate su qualcosa, se sanno affacciarsi o invece hanno solo una postura cupa, chiusa sulle loro idee o ambizioni.
Ogni cosa può entrare nella nostra vita, e noi ci accorgiamo solo di una parte piccolissima di questi ingressi, ma il nostro carattere è costruito da queste interferenze.
(Franco Arminio, Caraluce "atlante dei paesi invisibili")

"Amare è soffrire.Se non si vuol soffrire, non si deve amare.Però allora si soffre di non amare.Pertanto amare è soffrir...
13/10/2025

"Amare è soffrire.
Se non si vuol soffrire, non si deve amare.
Però allora si soffre di non amare.
Pertanto amare è soffrire, non amare è soffrire, e soffrire è soffrire.
Essere felice è amare: allora essere felice è soffrire.
Ma soffrire ci rende infelici.
Pertanto per essere infelici si deve amare.
O amare e soffrire.
O soffrire per troppa felicità.
Io spero che tu prenda appunti."

(Amore e guerra, 1975)

10/10/2025

Per alcune persone l'attività sessuale non è una normale dimostrazione di attrazione, affetto, amore o vicinanza ma una modalità per esercitate il controllo sull'altro.
Tutto questo a discapito dello stesso piacere:
1) attesa per sentirsi indispensabili e per punire il partner;
2) comando per evitare di lasciarsi andare;
3) perversioni per aumentare l'attività dopaminergica;
3) negazione di sè dopo l'attività sessuale, in quanto ha soddisfatto il proprio bisogno, ma non è mai capace di chiudere realmente un rapporto;
4) oggetto-sé per confermare il proprio valore e la propria immagine.
Tutto ciò non va confuso con sane modalità di interazione, dove l'attesa può esistere per dare spazio alla conoscenza, il comando e la perversione possono rientrare in una modalità di gioco della coppia, la negazione può avere luogo a fronte di paure che hanno necessità di essere esplorate.

Tra le cose che più feriscono e confondono esistono nei rapporti interpersonali esistono le argomentazioni "ad hominem",...
06/10/2025

Tra le cose che più feriscono e confondono esistono nei rapporti interpersonali esistono le argomentazioni "ad hominem", strategie della retorica con la quale ci si allontana dall'argomento della polemica contestando non l'affermazione dell'interlocutore, ma l'interlocutore stesso. Tali modalità allontanano la possibilità di espressione di se stessi esprimendo un'accentuata difficoltà nel sintonizzarsi emotivamente con l'altro.

"La vita in differita"“Come si sente?” chiese lo specialista.“Arrabbiato”, rispose lui."Be’, si calmi, andare da un dott...
01/10/2025

"La vita in differita"

“Come si sente?” chiese lo specialista.
“Arrabbiato”, rispose lui.
"Be’, si calmi, andare da un dottore della mente è cosa normale, al giorno d’oggi, mi creda. Per tanti, molti di più di ciò che pensa. L’anormalità è il contrario.”
“No, dottore, si sbaglia… ed è proprio questo il mio problema.”
“Mi spieghi, allora.”
“Ecco, vede, io non sono arrabbiato perché mi trovo qui, ora. Piuttosto, sono irritato per la signora alta.”
“Chi?”
“Quando sono arrivato prima, con l’auto avevo trovato parcheggio proprio qui sotto, esattamente di fronte al portone, ma una macchina mi ha rubato il posto.”
“E lei cos’ha fatto?”
“Sono sceso dall’auto e lo stesso ha fatto la signora alta che mi ha fatto lo sgarbo.”
“Ho capito, è ancora scosso per la lite con la tipa.”
“Non è così, io non ho avuto alcuna lite con lei. Le ho sorriso e non ho potuto far altro.”
“Perché?”
“Perché quando ho lasciato mia figlia a scuola, prima di ve**re qui, mi ha detto che io per lei sono più forte e più bello di Iron Man.”
“E lei avrà gioito.”
“Al momento non tanto, ecco.”
“Come sarebbe a dire?”
“Piangevo.”
“Dalla commozione?”
“No, per una notizia su mia madre riguardo al malore che ha avuto alla casa di riposo. L'ho appreso dalla responsabile al mio risveglio.”
“Senta, le confesso che sono un po’ confuso…”
“Lo dica a me, per questo sono venuto da lei. È come se da un po’ di tempo, ciò che provo, nell’istante in cui lo provo, si riferisca sempre a qualcosa che è accaduto poco prima…”
“Ah, certo, adesso capisco. Ma è incredibile…”
“No, è una vera rottura.”
“Chiaro, concordo, ma intendevo che è una cosa eccezionale, lei è affetto da un disturbo di cui avevo letto tempo fa all’università, una patologia rarissima, pochi casi al mondo, ma ho letto anche che di recente si sta diffondendo con maggiore frequenza nei paesi più ricchi e maggiormente industrializzati, dove la vita è più frenetica e asociale.”
“È grave?”
“No, ed è una cosa passeggera. Lei è stato colto dalla Sindrome dell’emozione ritardata. In pratica lei sente dopo ciò che avrebbe dovuto sentire prima, è una sfasatura della diretta emozionale. Lei reagisce alle cose in differita, in breve.”
“Ah, non sapevo che esistesse una roba del genere…”
“Mi rendo conto.”
“E come si cura?”
“Si risolve facilmente, e per quanto ne so il rimedio è uno solo.”
“Mi dica.”
“Primo, quando sta con qualcuno metta via il cellulare e, se può, lo spenga. Secondo, mentre parla con una persona, la guardi negli occhi, non alla sua destra o sinistra, mai oltre, ma sempre negli occhi. E terzo, last but not least, laddove sia lei a parlare, la ascolti attentamente, ciò che dice e soprattutto quello che sta provando a sua volta.”
“E mi assicura che funzionerà?”
“Be’, è la sola via per non perdersi la diretta della vita del prossimo.”
E, di conseguenza, della propria.

“Mia figlia è tornata a casa da scuola così:«Mamma, non indovinerai mai cosa è successo oggi a lezione di storia!»Il suo...
27/09/2025

“Mia figlia è tornata a casa da scuola così:
«Mamma, non indovinerai mai cosa è successo oggi a lezione di storia!»

Il suo insegnante aveva proposto un gioco. Passava tra i banchi e sussurrava a ogni studente se fosse una “strega” o una “persona qualunque”. Poi dette la consegna:
«Formate il gruppo più grande possibile… ma senza una strega. Se nel gruppo c’è anche solo una strega, fallirete tutti.»

In pochi minuti, mi racconta mia figlia, la classe cambiò.
Cominciarono i sospetti:
— «Sei una strega?»
— «E come faccio a sapere che non mi stai mentendo?»

Alcuni si strinsero in piccoli gruppi chiusi, altri rimasero soli. Bastava un gesto nervoso per scatenare accuse. Sguardi sospettosi, bisbigli, dita puntate. La fiducia si sgretolò in un istante.

Alla fine, l’insegnante disse:
«Ora vediamo chi ha perso. Le streghe alzino la mano.»

Nessuno si mosse.
La classe scoppiò a ridere.

«Cosa? Avete rovinato il gioco!» rise l’insegnante.
Poi aggiunse:
«Ragazzi, pensateci bene… non c’è mai stata nessuna strega. Ma vi siete comportati come se ci fosse davvero.»

Cade il silenzio. Gli studenti capirono.

Non serviva una strega per distruggere la fiducia. Bastava la paura.

E non è forse lo stesso che accade oggi? Cambiano le parole, ma il meccanismo resta identico.
Al posto di “strega” diciamo “complottista”, “pecora”, “vaccinato”, “non vaccinato”, “conservatore”, “progressista”. Le etichette cambiano, ma la logica resta la stessa: insinuare paura, dividere, distruggere la comunità.

La verità è che il pericolo non è mai stato nella “strega”.
Il vero pericolo nasce da noi, quando permettiamo a sospetti, bugie e diffidenza di dividerci.

Rifiuta di bisbigliare. Rifiuta di giocare a quel gioco.
Perché appena cominciamo a dare la caccia ai “colpevoli”… abbiamo già perso.

Il malessere di molte persone si racchiude attorno ad una dicotomia: "sentirsi in credito o in debito nei confronti dell...
22/09/2025

Il malessere di molte persone si racchiude attorno ad una dicotomia: "sentirsi in credito o in debito nei confronti della vita".
Coloro che si percepiscono in credito vivono con costanti aspettative nei rapporti interpersonali, fatte di ricevere attenzioni, doni, tempo, parole, affetto, senza mai contraccambiare.
Coloro che si sentono in debito al contrario spendono la loro vita dando agli altri tutto, negando molto a se stessi e incapaci di chiedere aiuto nel momento del bisogno.
In ambedue le circostanze si creano meccanismi di dipendenza sul ricevere e dare, e dove l'ego ferito si nutre di questi aspetti, tentando di recuperare o colmare aspetti legati ad un passato che non può più tornare.
A volte questi due aspetti possono coesistere dentro una stessa persona, ma esiste sempre uno che domina la scena e concorre a determinare la personalità dell'individuo.
Come diceva un popolo delle Ande:"il passato è sempre davanti a noi" , e se troviamo il coraggio di guardarlo per ciò che è stato, di sentire e nominare ciò che non ha funzionato o ci ha fatto soffrire, allora abbiamo anche la possibilità di spezzare questa coazione a ripetere dolorosa che limita la vivacità e la creatività di molte persone.

Indirizzo

Via Papa Giovanni XXI N°23
Viterbo
01100

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