Studio di Fisioterapia e Osteopatia

01/07/2022

Anna Colaianni

12/06/2022

Con la mia Super insegnante di Linfodrenaggio Lucia Longo...

16/02/2022

28/04/2018

Consulenza fisio/osteopatica in occasione della manifestazione “Tuscia al femminile “

20/06/2017

Non utilizzo praticamente mai questa pagina... Ma questa volta voglio farlo per celebrare i miei atleti Dott.ssa Elisa Alessandroni - Biologa Nutrizionista e Personal Trainer vincitrice di categoria bikini e assoluto bikini e Riccardo Ubaldini vincitore della categoria bodybuilding over 50. Bravissimi ragazzi! Sono fiero di voi e orgoglioso di essere il vostro fisioterapista!

27/03/2015

Comportamiento de los cuerpos vertebrales y arcos vertebrales asociado a los movimientos simples del disco:
Flexión:
La vértebra superior se desliza hacia delante y disminuye el espacio intervertebral a nivel anterior.
El núcleo se desliza hacia atrás.
Mecanismo de autoestabilización (acción conjunta del núcleo pulposo y del anillo fibroso) hace de freno para evitar mayor desplazamiento de la vértebra superior hacia delante.
Los procesos articulares posteriores se separan.
Extensión:
La vértebra superior se desliza hacia atrás y disminuye el espacio intervertebral a nivel posterior.
El núcleo se desliza hacia delante.
Mecanismo de autoestabilización: hace de freno para evitar mayor desplazamiento de la vértebra superior hacia atrás.
Los procesos articulares posteriores se juntan.
Latero flexión o inclinación lateral:
La vértebra superior se desplaza hacia el lateral.
El núcleo pulposo se desliza contralateral.
El mecanismo de autoestabilización: hace de freno para evitar mayor desplazamiento de la vértebra superior hacia el lateral.
Rotación:
La vértebra superior rota hacia el lateral.
El núcleo pulposo rota en sentido contralateral.
Incremento de la presión interna del núcleo pulposo.
El mecanismo de autoestabilización: hace de freno para evitar mayor rotación de la vértebra superior.

28/11/2014

16/11/2014

Anelli nel cielo. È l'Etna che fuma.

Le incredibili e rare immagini dell'eruzione dell'11 aprile 2013.

12/11/2014

07/11/2014

Nuovi riscontri per il Tai Chi

Tra i tanti studi sul Tai Chi appare particolarmente interessante quest’ultimo: il Tai Chi abbatte i parametri dell’infiammazione.
Detta così potrebbe sembrare poca cosa. Eppure è estremamente importante perché anche la medicina convenzionale è impegnata, da anni, a ridurre la cosiddetta infiammazione “di basso grado”, che spesso accompagna l’invecchiamento. Questa infiammazione è correlata con la genesi di malattie croniche e legate all’avanzare degli anni. Per cui, se si vuole fare una vera prevenzione appare opportuno agire su questi marker infiammatori. Come facciamo?

Questo studio mostra che il Tai Chi, nelle persone anziane (che non avevano mai praticato Tai Chi in precedenza), abbatte un importante marker di infiammazione (NF-kB), più di quanto si osserva con un “intervento educazionale”. Gli Autori dicono: questo si vede, senza assumere farmaci, con il Tai Chi, cioè un particolare tipo di attività fisica moderata (alla portata delle persone anziane), che comprende una respirazione profonda e una forma di meditazione. Il Tai Chi lo traducono in questa maniera.

Lo studio di cui parliamo è firmato da ricercatori di importanti università californiane tra cui la celebre UCLA. Certo, una persona può praticare il Tai Chi semplicemente perché si sente meglio, oppure per seguire una strada di evoluzione spirituale, o anche per coltivare un’arte marziale, ma in questo post parliamo di un intervento di interesse medico. Le varie cose non si escludono a vicenda.

Continua a leggere: www.laltramedicina.it/tradizioni-mediche/604-nuovi-riscontri-per-il-tai-chi.html

09/04/2014