05/10/2025
📍 Shanghai, finale.
Un corpo perfetto, allenato, calibrato al millimetro… si ferma.
Non per un trauma, non per una lesione, ma per qualcosa di primordiale: un crampo.
🎾 Un segnale tanto banale quanto universale.
Ebbene si. Anche Jannik Sinner, al vertice del tennis mondiale, può essere piegato da quella contrazione incontrollabile che ogni sportivo conosce troppo bene.
Dietro quel momento c’è una lezione potente: il corpo non perdona gli errori di gestione fisiologica.
👉 La mancanza di sali minerali, la disidratazione, la fatica accumulata e persino la tensione nervosa possono generare quel cortocircuito muscolare che chiamiamo crampo.
🛑 È un modo con cui il corpo urla: “Mi manca qualcosa, fermati.”
Eppure, nell’immaginario collettivo, il primo istinto è “massaggiare”.
Ma durante uno spasmo muscolare il massaggio diretto può peggiorare la contrazione: stimola ulteriormente le fibre, già iperattive e contratte.
In quel momento, il gesto più utile non è spingere, ma allungare: accompagnare dolcemente il muscolo verso l’estensione, lasciandolo “ritrovare” la sua linea.
😉 Guardando quella scena, una cosa però mi ha fatto sorridere: il collega che interviene in campo… con orologio e bracciale!
A scuola ci insegnavano: “Mai nulla che possa sfregare il paziente.”
Diciamo che, tra crampi e accessori, oggi in campo c’era più metallo che magnesio 😅
🗣️ Battute a perte, nei prossimi giorni sapremo davvero se a costringere Sinner al ritiro siano stati davvero i crampi come anticipato dai cronisti in tv o (speriamo di no) un più serio risentimento muscolare.