10/04/2021
In questo servizio di Fanpage.it ho risposto insieme al Presidente dell'Ordine degli Psicologi della Campania Armando Cozzuto ed alla mia amica e collega Francesca De Lise - Psicologa alle infelici dichiarazioni del Presidente Draghi di qualche giorno fa in merito al diritto al vaccino dei giovani psicologi italiani.
La questione mi tocca personalmente, condivido il malcontento dei miei colleghi e come loro ritengo sia stato fatto un grave errore di comunicazione che non ci si dovrebbe aspettare da chi ricopre una carica simile. È stato veicolato un messaggio svilente e fuorviante nei confronti della mia categoria professionale, dipinta come un gruppo di salta-fila privi di coscienza e senso civico.
Lo psicologo è un professionista sanitario riconosciuto, opera in contesti di salute pubblica, in ambito ospedaliero, nelle scuole, nelle carceri e in numerosi altri contesti costantemente a contatto col pubblico. Siamo stati giustamente vaccinati seguendo le indicazioni e le normative stabilite dal governo, non intrufolandoci di nascosto nelle file come dei teppistelli.
Ancora una volta abbiamo la prova di quanta importanza venga data alla salute mentale nel nostro paese, troppo spesso considerata qualcosa di accessorio, un lusso di chi può permettersela rivolgendosi al privato.
Le parole del presidente Draghi non sono solo concettualmente sbagliate, ma anche potenzialmente dannose. Da più di un anno ormai viviamo questa emergenza sanitaria. Da più di un anno abbiamo a che fare costantemente con traumi, lutti, ansia, paura, incertezza, con l'impossibilità di progettare il nostro futuro. Tutto questo si ripercuote sul nostro benessere psicologico. Disturbi d'ansia, depressione, isolamento sociale, dipendenze, disturbi della condotta alimentare, suicidio sono tutti fenomeni la cui incidenza ed intensità aumenta laddove sono presenti simili fattori di stress.
La salute mentale dovrebbe essere tra le priorità di questo paese, specialmente in un momento così difficile.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi attacca gli psicologi, in particolare i giovani professionisti di 35 anni, che nel rispetto del piano vaccinale e delle categorie considerate prioritarie, han