15/10/2025
"Il potere terapeutico del ridere: quando l’umorismo diventa cura"
Nella pratica clinica e nella vita quotidiana, spesso ci dimentichiamo che ridere è una delle forme più semplici e potenti di autoregolazione emotiva. Eppure, il riso non è solo un’espressione di allegria: è un vero e proprio strumento psicologico, capace di ridurre lo stress, migliorare le relazioni e promuovere benessere mentale.
*Ridere: un atto profondamente umano*
Dal punto di vista psicologico, il riso è un comportamento sociale e relazionale. Ridere insieme agli altri crea connessione, abbassa le difese e favorisce un clima di fiducia. Non a caso, l’umorismo è spesso presente nei momenti di maggiore intimità e condivisione emotiva.
Il cervello, quando ridiamo, rilascia endorfine e dopamina, sostanze legate al piacere e al senso di appagamento. Si abbassano i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, e il corpo entra in uno stato di rilassamento naturale.
"L’umorismo in psicologia"
L’umorismo è stato oggetto di interesse per molti psicologi, da Freud a Martin. Freud lo considerava una via di scarica delle tensioni interiori, una forma di liberazione psichica. Oggi, nella psicologia positiva, viene riconosciuto come una “forza del carattere”: la capacità di saper vedere il lato comico o leggero delle situazioni difficili aiuta a mantenere una prospettiva più flessibile e resiliente.
In terapia, l’umorismo – quando usato con sensibilità – può diventare un prezioso alleato. Aiuta a rompere il ghiaccio, a normalizzare le emozioni e a favorire la consapevolezza di sé. Ridere insieme, anche brevemente, può aprire uno spazio di autenticità e fiducia tra terapeuta e paziente.
*Ridere fa bene (anche al corpo)*
Le ricerche confermano che il riso rafforza il sistema immunitario, migliora la circolazione e favorisce un migliore equilibrio ormonale. È un “farmaco naturale” senza effetti collaterali, che sostiene il benessere globale mente-corpo.
Non si tratta di negare le difficoltà o di “ridere a tutti i costi”, ma di concedersi la possibilità di alleggerire. Ridere non cancella il dolore, ma lo rende più sopportabile.
"Un invito a coltivare l’umorismo"
Nel mio lavoro, spesso ricordo ai pazienti che il sorriso non è superficialità, ma forza. Saper ridere di sé, delle proprie imperfezioni e dei piccoli inciampi quotidiani significa accettarsi di più.
Ridere, in fondo, è un atto di fiducia nella vita. È dire a sé stessi: “Posso stare bene anche qui, anche adesso”.
Dottoressa Lucci Gloria