28/05/2021
I disturbi alimentari tra giovani e giovanissimi sono una delle eredità più pesanti di questa pandemia. La crescita in Italia è sovrapponibile a quella americana: il 30%.
In tutti i centri di riferimento per i disturbi alimentari (anoressia, bulimia, binge eating) si denuncia il sensibile aumento della richiesta di aiuto e un notevole abbassamento dell'età di esordio: purtroppo intorno ai 10 e 11 anni.
Il lockdown e le restrizioni hanno agito come un acceleratore del disagio per giovanissimi e adolescenti. Le storie personali - ci dicono gli esperti - sono tutte uguali: "Si sono ritrovati senza aspetti vitali, chiusi in casa, spesso senza la privacy della loro camera. L’unico elemento controllabile erano corpo e cibo."
La chiave per spezzare la spirale è un intervento precocissimo, mirato anche a contrastare la dispersione.
Nei centri di cura la richiesta di intervento è cresciuta, calata l’età. I terapeuti: «Non solo adolescenti, arrivano anche bambini di 10-11 anni, femmine e maschi». Le testimonianze sui social raccontano i giorni durante i lockdown