Dott.ssa Enrica Liaci - Psicologa

Dott.ssa Enrica Liaci - Psicologa �Psicologa del Lavoro e delle Organizzazioni;
�Psicoterapeuta Analitco- archetipica

11/11/2025

Il 31 ottobre il Centro Ludico Educativo di Borbona ha ospitato una festa di Halloween all’insegna del divertimento e della partecipazione.

07/11/2025
05/11/2025

Vi aspettiamo SABATO 8 NOVEMBRE, ingresso LIBERO e GRATUITO fino esaurimento posti. Per chi e’ lontano potrà seguirci in diretta Facebook.

17/10/2025

Quest’anno segna il mio ventiduesimo anno di insegnamento nella scuola media. E ieri… ieri è stato uno di quei giorni che non si dimenticano. Forse il più intenso di tutta la mia carriera.

Ho deciso di provare una nuova attività con i miei studenti. L’ho chiamata “L’attività del sacco del dolore.”
Ho chiesto:
— Che cos’è, secondo voi, avere un sacco del dolore?

Le risposte sono arrivate piano, timide, ma sincere:
— È tutto ciò che ci fa male.
— È ciò che ci portiamo dentro e che pesa sulle spalle.

Allora ho dato a ciascuno un piccolo foglio.
— Scrivete ciò che vi preoccupa. Nessun nome. Solo la verità.
Poi l’abbiamo accartocciato.
E lanciato.

Ognuno ha raccolto un foglio a caso.
E uno per uno, li hanno letti ad alta voce.

Dopo ogni lettura, chiedevo:
— Chi l’ha scritto? Vuoi parlarne?

E lì, in quella stanza, è successo qualcosa di raro, di potente, di profondamente umano.

Le voci tremavano. Le mani si stringevano.
Alcuni ragazzi hanno raccontato di genitori in prigione.
Altri della droga in famiglia.
Qualcuno del dolore per una perdita, per la malattia, per un lutto.
Uno ha scritto che il suo criceto era morto perché era diventato troppo grasso — e lì, tra le lacrime, abbiamo anche riso. Perché la vita è così: dolore e tenerezza, insieme.

Molti di loro piangevano mentre leggevano.
E chi decideva di parlare, piangeva anche di più.
Era come se, per la prima volta, si sentissero davvero visti.

Quando tutto finì, c’era silenzio.
Un silenzio pieno. Profondo.
E in quell’aula, per un attimo, non c’erano più studenti e insegnante.
C’erano solo esseri umani che si tenevano a galla, insieme.

Da quel giorno, accanto alla mia porta, pende un sacchetto trasparente.
Lo chiamo “il sacco del dolore.”
Ricorda a tutti noi che ognuno porta qualcosa, ma che qui — in questa classe — possiamo lasciarlo fuori.
Perché dentro, si entra leggeri. Si entra accolti.

Quando sono usciti, ho detto loro:
“Non siete soli. Siete amati.
E qui ci prendiamo cura gli uni degli altri.”

Sono tornata a casa svuotata, ma piena.
Perché credo che dopo quella giornata, i miei studenti giudicheranno un po’ meno, ameranno un po’ di più, e perdoneranno un po’ più in fretta.

E io, dopo ventidue anni, ho capito che insegnare non è solo trasmettere conoscenza.
È aprire porte dentro i cuori.
È dire, ogni giorno, senza parole:
“Tu conti. Tu vali. Tu non sei solo.”

Piccole Storie.

15/10/2025

📜 Platone e la grammatica del tempo

Nel Timeo (37e–38c), Platone descrive la nascita del cosmo.
Prima che il Demiurgo creasse il cielo, non esistevano né giorni né notti, né mesi né anni — perché non esisteva ancora il tempo.
C’era solo ciò che è, l’essere eterno (τὸ ὄν).
Il tempo nacque nel momento in cui l’essere cominciò a divenire.

Per esprimerlo, Platone non ricorre solo alla filosofia, ma alla grammatica.
Scrive:

“ἦν, ἔστιν, ἔσται” — “ciò che era, è e sarà.”
“γίγνεται, γέγονε, γενήσεται” — “ciò che diviene, è divenuto, diverrà.”

Attraverso le forme di εἶναι (“essere”) e γίγνεσθαι (“divenire”), Platone mostra che il tempo non è una sostanza, ma un modo di dire l’essere.

L’ eterno è espresso da εἶναι, il verbo dell’immobilità;
il tempo dal γίγνεσθαι, il verbo del movimento.
Il primo non ha bisogno di nascere, il secondo non può smettere di farlo.

Come scrive Platone:

“Diciamo ‘era, è, sarà’, ma dell’eterno solo l’‘è’ appartiene davvero.” (Timeo 38a)

Nel pensiero greco, il linguaggio non si limita a descrivere il tempo: lo pensa.
Quando l’essere inizia a divenire, nasce insieme il mondo e la parola.
E ogni volta che diciamo “sono” o “divento”, riapriamo — anche solo per un istante — quella stessa soglia tra eternità e tempo.

📚 Fonti:

Platone, Timeo 37e–38c.
H. W. Smyth, Greek Grammar, §§1930–1942.

#εἶναι #γίγνεσθαι

Indirizzo

Piazza Duomo
L'Aquila
67100

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